giovedì 18 febbraio 2016

Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 11 marzo 1998 - Tredicesima parte

Segue dalla dodicesima parte.

Avvocato Filastò: Allora, questo lo sto dicendo per valutare l'attendibilità del signor Calamosca. Il quale viene a dire - non è mica scemo il Calamosca, vero; Quando lui inventa le storie, in quell'ambiente mefitico che è il carcere, poi lui, insomma, cerca di raffazzonare qualche cosa - il quale vi viene a dire: Vinci se ne accorge che quella è l'arma, quella che spara e uccide le coppie, quella che ha venduto lui.Implicitamente voi dovete dire che Vinci se ne accorge perché l'ha letto sul giornale. Eh, perché altro sistema lui non ne ha per saperlo, eh. Come non lo sa nessuno al mondo, prima di una certa data, che quella è la pistola, la pistola che spara nel '74, nell'81 di giugno, nell'81 di ottobre, è la stessa pistola che ha sparato nel '68, come non lo sa nessuno al mondo, salvo l'omicida delle coppie - lui lo sa - così non lo può sapere nemmeno Vinci. Anche se lui è quello che un giorno ha venduto una calibro 22 a qualcuno, no? Siamo d'accordo su questo? Lo possiamo mettere come punto fermo? Allora, il Calamosca vi dice: lui, però, a un certo punto, siccome sa di essere lui il venditore della pistola incriminata, sta sul chi vive, ha paura, viene da me, vuole il passaporto, era tutto teso e tutto il resto. No? É quello che vi è venuto a dire, no. E questo quando? Quando ve l'ha detto il Calamosca? A Ferragosto del 1982. É vero? E questo difensore ha dimostrato che a Ferragosto del 1982 non lo sapeva nessuno che quella pistola era la stessa, che la notizia arriva molti mesi dopo. Ve l'ho dimostrato portandovi i giornali che voi, questa volta, correttamente, avete allegato agli atti. Quindi, il signor Calamosca, tutto quello che vi è venuto a raccontare, da furbastro, perché poi un tipo come Calamosca c'ha sempre qualche cosa da vendere e da comprare lui, eh. Non credete mica che l'abbia fatta gratis questa cosa, Calamosca è un personaggio dentro fino a quassù con i sequestri dei sardi, eh. Questo mi pare abbia dovuto dirlo anche il dottor Giuttari. Lui è stato processato, poi siccome è uno di quelli che si tiene proprio - furbo delle tre cotte - alla larga, eccetera, ma lui è sospettato che in questa sua tenuta grandissima, che c'ha una tenuta grandissima con queste case, lui... lì ci sono state delle prigioni, secondo dei sospetti pesantissimi che gli sono costati un giudizio, che l'ha negato qui, spudoratamente, dice: io, in galera? Come no? Accidenti. Come si chiama il sequestro di Bologna, quel tipo di Bologna?
(voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: É un pezzo non mi viene in mente, insomma, lui è stato dentro, poi è stato assolto in Appello, è stato tenuto... è venuto fuori in Appello ma è stato dentro per quel sequestro lì. Quindi, è uno di quelli che proprio, insomma, sa come giostrare, come dare... E però stavolta gli è andata male, perché una piccola carta, un piccolo giornale, un piccolo foglio di giornale, lo smentiscono platealmente, e tutto quello che dice deve essere buttato in una fogna con lui e tutto il resto. Il quale, tra l'altro, in tutta questa storia ha avuto anche un ruolo in un processo che si fece, fece lui, intentò il processo per diffamazione a un giornalista. Giornalista, sì, di una rete locale, TV, questo "Gei", un investigatore privato di Lecce che venne qua convinto di trovare il "mostro di Firenze" anche lui, ma quanti ce n'è stati? E a un certo punto lo individuò nel Calamosca, questo giornalista, che prese su, disse quello: 'lo so io chi è il mostro, è il Calamosca'. Questo si è arrabbiato e ha fatto una querela per diffamazione. Ha fatto anche bene, l'ha fatto condannare. Va be'. Andiamo avanti, torniamo agli aspetti, come dire, un po' più... un po' meno generali del nostro processo e affrontiamo da questo punto di vista qua, un altro preteso riscontro, che sarebbe quello rappresentato dalla Sabrina Carmignani. Allora, la Sabrina Carmignani dove è andata a finire? Mah. Eccola. Cosa dovrebbe riscontrare la Sabrina Carmignani? Dovrebbe riscontrare che alle 17.30 di quella domenica, circa nella piazzola c'era una macchina di cui l'autista fa macchina indietro, con una persona - una persona — e che dovrebbe servire, chi lo sa, dal punto di vista dei "compagni di merende". Mah, insomma, mi sembra un qualche cosa di estremamente poco valido, perché Vinci può essere andato con una macchina qualsiasi e da questo punto di vista la Sabrina Carmignani può essere, sostanzialmente, equiparata a James Taylor, che sono tutte indicazioni che vengono in questo processo, come dire, ad abundantiam, quasi per fare un po' numero, il quale James Taylor avrebbe visto un'autovettura senza nessuno a bordo, una FIAT 131 color argento. Ma che è la macchina del Lotti? No, non è la macchina del Lotti. Non ha mai avuto una 131 color argento. La macchina di Pacciani? No, nemmeno di Pacciani, perché Pacciani anche Pacciani non ha mai avuto una 131 color argento. La macchina di Faggi? Neppure, perché non l'ha avuta nemmeno il Faggi la macchina 131 color argento. Allora? Allora? La macchina, sì, va be', sì, va be', la macchina, certo; è una strada, ci sono delle macchine e si capisce, che volete fare? Cose che capitano, alle strade, di esserci delle macchine in un certo posto, anche in un certo giorno. Ma la Sabrina Carmignani però ci è utile. E dobbiamo occuparcene perché rappresenta uno dei temi della generica di cui questo difensore si deve occupare perché insieme a quella generica prova del fatto, voglio dire, che è uno dei temi di questo... la difesa di Vanni si occupa, come ha fatto per Baccaiano, per rilevare un altro gravissimo, a mio parere, contrasto con le dichiarazioni di Lotti. Perché la Sabrina Carmignani, secondo chi vi parla vi dà la prova del fatto che il delitto del 1985 agli Scopeti è avvenuto di sabato e non di domenica. Per fare questo non ci sono soltanto le dichiarazioni di Sabrina Carmignani fatte al dibattimento, ma ci sono quelle anche rese ai Carabinieri, processo verbale di sommarie informazioni che sono state rese ai Carabinieri il 9 di settembre del 1985. Se voi non le avete, siccome devono essere allegate, perché su questo punto vennero fatte delle contestazioni alla Sabrina Carmignani, eccole qua, questa è una copia che io... Glieli potresti porgere? Glieli puoi porgere te, ti dispiace? Allora, Sabrina Carmignani dice questo, in questo verbale ai Carabinieri: "Verso le 17.30 circa di ieri 8 corrente, unitamente al mio fidanzato Galli" - che sono confermate da Galli - "ci siamo recati agli Scopeti, nei punti in cui sono stati rinvenuti i cadaveri di due persone, in data odierna. Preciso che ci siamo fermati vicinissimo alla tenda, molto piccola, di colore grigio chiaro. Poiché pensavamo di disturbare la gente che eventualmente fosse dentro a dormire, sempre a bordo della nostra autovettura siamo venuti nuovamente a ritroso fermandoci a pochi metri di distanza, dove abbiamo consumato un panino. Volevamo ancora rimanere, ma temendo di dare disturbo ci siamo allontanati. A domanda risponde: "Ricordo che davanti alla tenda, che si affaccia verso la strada, ho notato un po' di sporco, mi sembrava cose da mangiare e una macchia di unto, senza peraltro notare bene di cosa si trattasse." Ora voi pensate a quella chiazza di sangue, ritenuto tale, che viene trovata davanti alla tenda dei francesi e che è sangue di quella poverina delle Nadine Mauriot, tanto che qualcuno - in maniera, secondo questo difensore, fantasiosa - ritiene che sia il prodotto dell'aver appoggiato per terra il feticcio. Che sì, può anche darsi, fra l'altro. "Ricordo bene" - attenzione ancora, ora - "che vicino alla tenda vi era una macchina di colore chiaro, mi sembra; anzi, sono sicura che era una Golf i cui fari erano orientati verso la terra, a distanza di circa un metro e mezzo." Che posizione è di questa macchina? La stessa posizione in cui si trova la macchina dopo, al momento in cui vengono scoperti i cadaveri. E qui invece, secondo la ricostruzione, siamo nel pomeriggio e questi ragazzi dovrebbero ancora andare a cena alla Festa dell'Unità, no, spostando la macchina. L'hanno riportata rimettendola allo stesso esatto punto? Bah, può darsi ma è molto difficile. E queste sono due cose. Ma non è mica finita. "Poi è vero che" - precisa - "che parlando di cosa untuosa" - no, non ha parlato di cosa untuosa, ha parlato di macchia di unto - "voleva riferirsi a un pezzo di carta." Ma ne ha già parlato prima, ha parlato di macchia di unto. Però qui aggiunge qualche cosa, alla fine di questo verbale: "Da come si presentava esteriormente" - sta parlando della tenda - "con un rigonfiamento nella parte inferiore..." immaginatevi la tenda chiusa, tenda chiusa che ha un rigonfiamento nella parte inferiore, verso la persona che guarda, così dice la Sabrina Carmignani. "...ho avuto la sensazione che all'interno della tenda vi fosse almeno una persona." No, questo è ... alla fine di questo verbale. "La parte della tenda era aperta, ribadisco che al mio arrivo ho potuto notare che la parte anteriore della tenda era aperta e che parte di essa, più precisamente il lembo superiore destro, era piegato all' esterno.” Come vi dirà poi al dibattimento, quando vi dirà che la tenda gli appariva sciupata. E come vi si presenta la tenda dopo il delitto? Sciupata? Perché qualcuno, forse il ragazzo, mentre scappava o forse l'inseguitore gli è andato addosso e l'ha piegata. Là c'è poi quel che dice la Sabrina Carmignani al dibattimento, quando vi dice che, vedete, questo dello sciupamento della tenda, vi dice : "Non era...” - dice a pagina 90 del verbale del dibattimento del 30 giugno 97, fascicolo numero 13 - "Non era tirata come una normale tenda, era un po' sciupata. E però" - dice - "Poi però, un po' per il cattivo odore, un po' perché la tenda c'era tutto sporco..." "Cattivo odore", eh, insomma. Che poi questo cattivo odore si precisa di che cattivo odore si parla: si parla di puzzo di morto! L'avvocato Pepi chiede: "Ecco non lo potrebbe specificare che tipo di odore è?" La signorina Carmignani risponde: "Non lo so, era un. . . cioè, più che altro dava l'impressione se c'è qualche animale morto da giorni, ecco, più o meno quello." L'odore della putrefazione. E a questo punto voi sapete che tipo di accertamento successivo ha svolto questo difensore su questo punto. Il quale difensore, interrogando alcune persone, alcuni indagatori che erano arrivati sul posto, ha domandato loro se avevano fatto una certa ricerca. Qual è questa ricerca? Il sedile posteriore della macchina dei francesi, sul sedile posteriore della macchina dei francesi è inserito un passeggino da bambini, un seggiolino da bambini. Quando gli inquirenti, coloro che fanno le prime constatazioni arrivano sul posto, trovano i due cadaveri, uno quello della Nadine Mauriot, e l'altro quello del Kraveichvili, immediatamente si accorgono che ci sono i cadaveri di questi due giovani, ma non c'è il bambino. E allora siccome c'è il seggiolino del bambino, queste persone si attivano subito e vanno a cercare dappertutto. Che cosa? Il cadavere del bambino, che altro devono cercare? In quel momento li, queste persone, questi indagatori hanno questa orribile intuizione, che insieme ai due giovani, l'omicida abbia ammazzato anche il bambino, di cui c'è lì il seggiolino. Ma del bambino non c'è traccia. Allora si mettono a cercare, a cercare tutto intorno, in maniera approfondita. E va bene, un bambino piccolo, potrebbe... se avessero trovato un cane morto, se avessero trovato un gatto morto, se avessero trovato un animale morto, qualsiasi, immediatamente avrebbero detto: ecco, guardate, qui c'è un animale morto. Potrebbe essere, eh, va be', decomposto o che, chissà, l'avrebbero detto, no? Invece non l'hanno trovato. Quindi, l'animale morto, lasciando da parte la chiazza, lasciando da parte la macchina, lasciando da parte il lembo della tenda sciupato, così com'è nel momento successivo al delitto, c'è questo odore di putrefazione che non appartiene ad un animale morto. Perché le ricerche sono state fatte e, a domanda: 'no, non abbiamo trovato nulla di questo genere'. 

Segue...

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