lunedì 30 novembre 2015

Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 6 marzo 1998 - Dodicesima parte

Segue dall'undicesima parte.
 
Avvocato Filastò: E questo, questi signori lo deducono dalla scena del delitto, in quanto il tipo di lesioni che si trovano, il tipo di tracce che si trovano nella scena dei delitti, sono evidentemente lasciati.. non sono evidentemente lasciati da mani diverse e non hanno un diverso "modus operandi” e non | esprimono una diversa modalità della loro | aggressività e della loro sessualità. "Inoltre" — dicono sempre questi signori - "delitti, in cui, gli omicidi a sfondo sessuale, vi sono più partecipanti, generalmente non sono ritualizzati. La ritualizzazione generalmente non prevede la presenza di nessun altro." Beh, siamo ancora ad una analisi in linea generale. Il De Fazio, in linea generale. De Fazio, udienza 15 luglio 1994, farò un'esposizione piuttosto noiosa, da parte mia, fatta di citazioni, di letture, perché non voglio proprio soggettivizzare nulla. Voglio fondarmi su quel che emerge e basta. Qualche volta sarò anche costretto a, sì, farò anche gualche considerazione. Allora. Qui è De Fazio che parla, all'udienza del 15 luglio 1994, fascicolo 74, pagina 43: "L'autore, da noi supposto unico per i motivi detti, rientra per dati di personalità in campo psico-patologico che si riflettono su tante cose, sessualità compresa." Quali sono questi motivi? Eccoli. Ancora De Fazio, sempre il 15/07/94, fascicolo 74, paqina 68: "La dinamica dell'azione" — guardate eh, lui non parla di impressioni, considerazioni; 'lui fotografa, indica la dinamica dell'azione - "dello sparare e la dinamica dell'azione dell'escindere non sono assolutamente tali, da poter autorizzare l'ipotesi di due persone diverse". In linea generale, vista la situazione, obiettivizzato tutto, valutato ogni cosa nelle sue linee, nelle sue apparenze — perche sono apparenze, certo, che cosa si fa se non constatare delle apparenze; in questi casi attraverso i sensi quelli degli occhi, quegli strumenti che adoperiamo, nient'altro che questo - "non sono assolutamente tali da poter autorizzare l'ipotesi di due persone diverse." Abbastanza secco, direi, questo. "Le due persone sono un'ipotesi non autorizzata scientificamente." Ancora Galliani sentito, fascicolo 74, sempre in quel dibattimento, a pagina 69, fascicolo 74: “Uccidere" — dice Galliani — "significava i preliminari del fine di quella azione; mentre l'azione di escissione riguardava la realizzazione dell'equivalente sadico dell'atto sessuale." Questo gli appare allo psichiatra che "l'uccidere è un preliminare." "È un preliminare dell'azione come fantasia" -I poi lo preciserà meglio — "fantasia erotica di quella forma di erotismo dell'odio." Perché prima si uccide, ma. lo scopo è quello dell'escindere, del disprezzare, fino a quelle lesioni orribili, il corpo della ragazza. Allora dice: "Uccidere significava i preliminari del fine di quell'azione, mentre l'azione di escissione riguardava la realizzazione, l'equivalente sadico dell'atto sessuale. " Cioè, l'escissione è una specie di surrogato orribile dell'atto sessuale. E dice: "Sono due tempi diversi, motivati in modo diverso dalla stessa mano." Come collima? Capite, questo è molto importante, perché questo è lo scienziato, vero? Lo psichiatra che parla. Come si collima, qui, con questo quadro che vi fa il Lotti, che a me ricorda una filastrocca che mi hanno insegnato da bambino e che poi ho ripetuto sempre con i miei figlioli quando erano piccini. Non lo posso ripetere con i nipoti, perché due ce l'ho in Nuova Zelanda e uno sta a Montepellier. Quella filastrocca: "Mana piazza, mana piazza”. Ai bambini si fa così: "Mana piazza, mana piazza, ci passò una lepre pazza. Uno la vide, uno l'ammazzò, l'altro la scoiò, un altro la mangiò. E al più piccino, non gli rimase nemmeno un briciolino.” Come coincide tutto questo con la "mana piazza" che vi prospetta il signor Lotti? Quello spara, quello escinde. Partendo evidentemente da due motivazioni diverse. E li deve mettere in qualche modo insieme: lui spara, l'altro va col coltello. "No" - dice Galliani - "l'uccidere solo con la pistola sono i preliminari del fine ultimo di una azione che riguarda la realizzazione dell'equivalente sadico dell'atto sessuale " - sono due tempi diversi — "motivati in modo diverso dalla stessa mano." E il professor Bruno vi fa toccar con mano come il catabolismo di questa indagine abbia prodotto in linea generale non la sostituzione, capite, dell'ipotesi psicopatologica- Perché, su questi, fino a questo punto non ci può arrivare il Pubblico Ministero. Voi lo vedete, no? Eh, è un po' difficile, un po' duro da dire, eh. Che qui... Sì, va bene, lui ha detto. "Gruppo di persone normali campagnole". Insomma, tanto normali non possono essere delle persone che fanno queste cose. Ma se lo fossero, Signori, accidenti! Ma non si potrebbe nemmeno mettere più piede fuori di casa propria, no? Eh, non ci mancherebbe altro! Quindi, in qualche modo la perversione di qualcuno la deve recuperare. No, no. A stargli dietro c'è l'azzeramento dell'evidenza psicopatologica di questo... processo,. di questa motivazione. L'azzeramento. "Si va a fare un lavoretto", dice Lotti. Capito? Come se, a un certo punto, tutta la cosa fosse così, nascesse così: siamo lì alla Cantinetta, oppure... "Si va a fare un lavoretto...", estempora lui. Per il delitto di Baccaiano lui stava alla casa della draga. A un certo punto vengono a trovarlo con la macchina, questo qui gli dice: 'vieni, si va...' — 'In dove?' — 'Eh, vieni, vieni. Lo so io'. Non lo so, io. Provate a immaginare di scriverla questa ipotesi, nella sentenza. Metterlo giù, nero su bianco. Ho l'impressione che la mano cadrebbe esausta sul foglio, io. Dice Bruno: "È un serial—killer, quindi direi unico. Ci sono moltissimi elementi che fanno pensare all'azione di un'unica persona che ha individuato come obiettivi del suo delirio delle coppie e che ha , esercitato una ritualità omicidiaria tale da essere inequivocàbile per il significato patologico che gli è connesso." Ma queste sono parole serie no? E che è un significato evidentemente di natura sessuale, eh, dico, non hanno un significato sessuale quei delitti? Con quelle escissioni, con quella esposizione di quei corpi in quel modo? Con quella ostentazione? Davvero volete ritenere così ambiguamente che invece della natura sessuale ci sia una natura di lucro? Da una parte l'ostentazione di quei corpi in quel modo, quelle lesioni fatte in quelle parti del corpo in quella maniera; e, dall'altra, i portafogli che restano con i valori dentro, delle vittime maschili? E i valori, valori cospicui dei tedeschi, che restano nel furgone? Scusi, Presidente, bisogna interrompa, abbia pazienza. Sono molto stanco e mi è venuto un dolore qui. E mi fa paura. I dolori qui fanno paura. Si va a lunedì, Presidente.
Presidente: No, andiamo a domani mattina, avvocato.
Avvocato Filastò: No, Presidente, abbia pazienza. No.
Presidente: Come si fa?
Avvocato Filastò: Non me lo può fare questo, a me solo. Eh, no.
Presidente: Sono troppo lunghe, sono troppo lunghe, avvocato ...
Avvocato Filastò: Io poi, fra l'altro, Presidente, scusi se glielo dico, ma guardi... 
P.M.: Si salta il pomeriggio.
Presidente: Eh, capito? Eh allora...
Avvocato Filastò: Ma come, sempre si è saltato il pomeriggio. E perché io devo avere un trattamento speciale? 
P.M.: Domani mattina non è pomeriggio. Stai calmo, stai Calmo.
Avvocato Filastò: Eh, no. Io, domani ma.. 
P.M.: Stai calmo!
Avvocato Filastò: Eh, come, io sto calmo. Eh, non sto calmo affatto. Perché io, fra l'altro, non sto per niente calmo su questa cosa. Esprimo una protesta formale. Perché io qui, fra l'altro soffro di pressione arteriosa alta, ecco, e non ce la fo a venire qua domattina. Poi, se mi viene imposto, vengo domattina. Ma bisogna che mi venga imposto in una ordinanza della Corte. (voce fuori microfono) Presidente...
Avvocato Filastò: Che, per la prima volta, impone al difensore di venire a parlare - al difensore di Vanni - di venire a parlare di sabato, quando non è mai successo nelle scorse udienze, per nessuno. Compreso il Pubblico Ministero che da venerdì, è andato a lunedì.
Avvocato Mazzeo: È vero, Presidente. 
P.M.: Questo è vero, Presidente. .
Avvocato Filastò: Eh, meno male.
Presidente: Va bene. Andiamo a lunedì, andiamo a lunedì.
Avvocato Filastò: Grazie, Presidente.
Presidente: Lunedì mattina alle 0 9.00. Non c'è problema.
Avvocato Mazzeo: Sempre signorile. Grazie, Presidente.
Presidente: Senta, avvocato. Avvocato, volevo sapere: previsioni di tempo del suo...
Avvocato Filastò: Lunedì e martedì, Presidente.
Presidente: Lunedì e martedì. 
Mario Vanni: Che devo dir qualcosa?
Avvocato Filastò: Dopo, Mario, dopo.
Presidente: Dopo, dopo parla, Vanni. Dopo ci parla lei.
Avvocato Filastò: Dopo, alla fine.
Presidente: Alle ore 09.00. L'udienza è tolta.

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