martedì 10 marzo 2015

Ruggero Perugini - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 16 gennaio 1998 - Quinta parte

Segue dalla quarta parte.

Avvocato Filastò: Senta, i sospettati, complessivamente, erano 82?
Ruggero Perugini: Adesso il numero non me lo ricordo.
Avvocato Filastò: A pagina...
Ruggero Perugini: Ma mi ricordo che, il numero...
Avvocato Filastò: Sto parlando della fase precedente...
Ruggero Perugini: Preliminare.
Avvocato Filastò: ...dal momento in cui la vostra attenzione si accentua su Pacciani. Ecco...
Ruggero Perugini: Ecco, mi ricordo che fummo sorpresi che il numero fosse così basso.
Avvocato Filastò: Così basso. Fra i sospettabili...
Ruggero Perugini: Noi eravamo abituati a ragionare...
Avvocato Filastò: ...questi 82, c'era Pacciani, sicuramente.
Ruggero Perugini: Sì, era il numero uno.
Avvocato Filastò: Il numero uno. C'era Vanni, Lotti, Faggi?
Ruggero Perugini: No.
Avvocato Filastò: Senta, lei ricorda un gesto particolare, nel caso di Baccaiano, da parte dell'assassino, che attirò la sua attenzione?
Ruggero Perugini: Sì...
Avvocato Filastò: Non è che voglio fare una domandina a trucco, ma insomma, per sapere...
Ruggero Perugini: Me lo ricordo, perché Baccaiano fu l'unico caso in cui io andai sul luogo di uno degli omicidi del mostro, perché ero di turno - non lo dico per l'alibi - ero di turno in Questura. Mi ricordo che le chiavi della macchina furono rinvenute nel campo... Ma io non c'ero quando questo avvenne, perché ero all'ospedale di Empoli...
Avvocato Filastò: Si ricorda se per caso la macchina era chiusa, quando interveniste voi? O se presentava segni di effrazione, la portiera, la macchina?
Ruggero Perugini: Segni di effrazione...
Avvocato Filastò: Di forzatura, per aprirla.
Ruggero Perugini: Non è un dato che ricordo.
Avvocato Filastò: Non ricorda.
Ruggero Perugini: No, ma fui mandato... perché io arrivai subito sul posto, subito, arrivammo con un certo ritardo. Il Mainardi era stato già portato via. E, subito dopo, arrivò l'allora capo della Squadra Mobile che era il dottor Ciurmino. E mi chiese di andare all'ospedale. Quindi io mi trattenevo fisso nel posto.
Avvocato Filastò: Dottor Perugini, lei rammenta quante perquisizioni sono state fatte a Pacciani? Se non se lo ricorda, glielo dico io...
Ruggero Perugini: Diverse.
Avvocato Filastò: Diverse.
Ruggero Perugini: Diverse.
Avvocato Filastò: Uhm. Compresa quella nell'immediatezza del delitto del 1985, perquisizione abbastanza rudimentale, fatta dai Carabinieri di Borgo San Lorenzo... No, di Borgo San Lorenzo, di San Casciano. E sono: una, due, tre, quattro, cinque perquisizioni.
Ruggero Perugini: Sì.
Avvocato Filastò: L'11 giugno, il 3 dicembre… Poi, la maxiperquisizione dal 27 aprile all'8 maggio del '92; il 2 giugno e il 13 giugno.
Ruggero Perugini: Me le ricordo molto bene.
Avvocato Filastò: Ecco. Volevo chiedere, avete mai trovato nulla durante queste perquisizioni che potesse, anche garbatamente, lontanamente, richiamare in qualche modo un rapporto del Pacciani con gli attuali imputati? E mi riferisco a Vanni a Lotti e a Faggi.
Ruggero Perugini: Sì.
Avvocato Filastò: Se vuole...
Ruggero Perugini: Sì, non è che questi imputati siano usciti fuori soltanto per via di voci di paese. Erano elementi oggettivi. Ma io ricordo che, per esempio, per quanto riguarda il Faggi, no? trovammo una serie di... Faggi fu perquisito, anche, una volta...
Avvocato Filastò: Una cartolina, trovaste. Una lettera...
Ruggero Perugini: Non trovammo solo una cartolina. Trovammo anche delle annotazioni su...
Avvocato Filastò: Calendario.
Ruggero Perugini: ...calendario. Trovammo... Insomma, trovammo delle cose che tradivano la conoscenza, no? di queste persone. Ma non che la cosa, intendiamoci, non che la cosa ci sorprendesse. Se un essere umano vive nella sua realtà, conosce altre persone. Certo, insomma, noi abbiamo investigato tutti coloro che sono stati vicini a elementi sospettati di essere gli autori del mostro. E con ciò non faccio riferimento solo a Pacciani. Adesso, naturalmente non faccio nomi, ma dico non è stato il solo sospettato investigato. Quindi, parliamo di numerosissime persone. Certo, persone che più da vicino, insomma contornavano il Pacciani, erano il Vanni, un graduato dell'Arma morto, e il Lotti che all'epoca della cui esistenza venni a conoscere col nome "Zampino", perché Pacciani lo chiamava così. Il Faggi lo tirammo fuori proprio nel corso di una di queste perquisizioni, perché trovammo questi elementi di riferimento, e quindi perquisimmo anche lui, esattamente come perquisimmo il Vanni, lo intercettammo e interrogammo, e così via. Ma queste sono tutte ipotesi, io poi le dirò, vede, e con ciò non voglio attribuirmi meriti, le dirò che però noi eravamo, siamo stati piuttosto meticolosi nel fare questi accertamenti. In particolare ricordo che, anche dopo che io me ne...prima del processo, primo processo a Pacciani, dopo che io me ne ero andato negli Stati Uniti e l'ispettore Lamperi, Venturini, diciamo gli storici membri della SAM avevano tirato fuori una serie di elementi, avevano approfondito gli accertamenti - anche il dottor Canessa è al corrente di questo - sui quali, poi, alla luce... Io ho seguito per via molto indiretta la cosa, avevo altro da fare. Però, alla luce di quanto poi è uscito fuori dalle dichiarazioni dei testimoni oculari, sono state sviluppate altre cose. Però tutti quegli elementi di cui in queste... nelle indagini successive lei parla, erano già stati acquisiti da almeno quattro anni, ecco. Non posso essere molto preciso su questo, non avendolo vissuto in prima persona. Però, ecco, voglio dire, dal '92 in poi le ipotesi di possibili appoggi, ecco erano, si erano sviluppate. Io personalmente non ho mai trovato l'elemento oggettivo, concreto; e secondo me, ciò di cui non hai prova, è cosa di cui non devi parlare, ovviamente. Che non va al processo.
Avvocato Filastò: Senta, voi faceste... Quindi Vanni venne perquisito…
Ruggero Perugini: Venne perquisito e venne intercettato.
Avvocato Filastò: E venne intercettato.
Ruggero Perugini: Sì.
Avvocato Filastò: E trovaste niente?
Ruggero Perugini: Niente.
Avvocato Filastò: E naturalmente venne indagato anche quell'amico deceduto maresciallo, mi immagino. Benché fosse deceduto, faceste accertamenti anche su di lui.
Ruggero Perugini: Beh, sì, vede...
Avvocato Filastò: Con riferimento in particolare al fatto che questa era una persona che poteva avere accesso, poteva aver avuto accesso a delle armi, mi immagino, a delle munizioni.
Ruggero Perugini: Sì, vede, noi abbiamo lavorato in stretto contatto, in stretto, strettissimo contatto con l'Arma dei Carabinieri, in particolare con il ROS. E quindi ci siamo divisi anche gli oneri degli accertamenti, poi sui risultati discutevamo insieme.
P.M.: Nelle SAM c'era anche il ROS.
Ruggero Perugini: Esatto.
P.M.: Forse non era sufficientemente...
Ruggero Perugini: Esatto. Sì, furono fatti accertamenti, però ecco, voglio dire, non ricavammo nulla che ci desse... Potevamo... Vede, nelle indagini è sempre buona norma il fare il minor numero di illazioni possibili, perché altrimenti si finisce con...
Avvocato Filastò: No, ma infatti, stavamo parlando di riferimenti. Sa, a volte uno trova un appunto, un oggetto che è appartenuto all'uno o all'altro, che si è trasferito...
Ruggero Perugini: Ma poi Pacciani parlava diffusamente del Vanni: il compagno di merende, no?, a dire facevamo le...
Avvocato Filastò: Come?
Ruggero Perugini: Pacciani parlava del Vanni, no? Il compagno di merende, merendine, cioè per...
P.M.: Si scambiavano vibratori, se non sbaglio...
Ruggero Perugini: Cioè c'era un certo tipo di...un certo tipo... Diciamo che tra quelli...
Avvocato Filastò: Io, dello scambio di vibratori, lo sento dire ora per la prima volta.
P.M.: No, è scritto in un interrogatorio, esattamente del Vanni, che io ho depositato.
Avvocato Filastò: Va bene.
P.M.: Che l'aveva comprato anche per Pacciani: è negli atti.
Avvocato Filastò: L'aveva comprato. Senta, ma io volevo sapere...
Ruggero Perugini: Comungue, vede...
P.M.: Prego?
Presidente: Ci fu anche un ricovero in ospedale del Pacciani.
P.M.: Ci fu un ricovero, proprio per un oggetto simile, trattenuto.
Ruggero Perugini: Comunque, vede, il supporre, cioè l'approfondire, fare approfondimenti sulla natura dei rapporti fra un sospetto e le persone che le circondano, questo è, diciamo, questo appartiene a buona prassi investigativa.
Avvocato Filastò: Certo.
Ruggero Perugini: Il dedurre come una qualche conoscenza, ecco la possibilità che sia a conoscenza, la persona che conosce il sospetto, di cose dall'altro fatte, anche questo è lecito, e,direi che è scontato che venga fatto. Il cercare il modo di capire che è importante che lui parli di questo, se sa qualcosa anche: fino al '92 io non sono venuto in possesso di elementi sufficienti per postulare un'ipotesi di correità sostanziale, in modo concreto. La SAM però ha proseguito gli accertamenti e direi che li ha sviluppati in modo - ora ricordo una serie di punti, ma sentendo loro magari è più facile che essi siano più puntuali.
Avvocato Filastò: Sì sì, ma li abbiamo già sentiti. Ora, infatti, perlomeno per quello che mi riguarda, lo scopo della sua deposizione era risalire proprio a queste indagini fatte fino al '92. Perché poi lei dal '92 non se ne occupa più.
Ruggero Perugini: Esatto, certo. No no, ecco, diciamo - diciamo, confermo quello che ho detto prima - che il mio convincimento era che la fantasia ossessiva che poteva spingere una persona a fare un determinato tipo di delitti, è una cosa talmente intima che è difficilmente condivisibile. Le dirò, con ciò, sono a conoscenza di, sempre per quella casistica, l'esame della casistica che abbiamo avuto, che ci sono diversi casi in cui in questo tipo di delitti concorrono due persone. Se vuole, gliene cito qualcuno, insomma i primi che mi vengono in mente.
Avvocato Filastò: Lukas...
Ruggero Perugini: Norris e Vittaker, Lake e Chating, Hils e... Buono e Bianchi, insomma, ce n'è. Cioè la casistica c'è. Però non è che sia significativa. È significativo il fatto che non possiamo escludere in linea di principio, per onestà, nessuna possibilità. Però, quello che conta è il dato di indagine, il dato oggettivo, il dato investigativo. Questo per me, e credo per chiunque faccia investigazioni. Poi, le suggestioni le lasciamo perdere perché, in questi casi, le suggestioni ci portano a mare.
Avvocato Filastò: Siamo d'accordo. Ecco, dunque, nell'ambito sempre di questi accertamenti che riguardavano relazioni anche con questo maresciallo deceduto dei Carabinieri, per esempio era mai risultato niente, un qualche collegamento di Pacciani con un altro graduato o sottograduato dell'Anna dei Carabinieri? Un certo Toscano? È venuto mai fuori questo nome?
Ruggero Perugini: Toscano era stato alla stazione Carabinieri di San Casciano.
Avvocato Filastò: Sì.
Ruggero Perugini: Credo che lo sentimmo anche. Io adesso non rammento, ma forse se mi aiutassi con la rilettura di quello che scrivemmo allora.
Avvocato Filastò: Va bene...
Ruggero Perugini: Sono passati sei anni.
Avvocato Filastò: Comunque non è un nome che in questo momento le viene in mente.
Ruggero Perugini: No, no ecco.
Avvocato Filastò: Ecco.
Ruggero Perugini: Sì, no, mi viene in mente perché...
Avvocato Filastò: Lei...
P.M.: In mente gli è venuto, altrimenti...
Ruggero Perugini: Mi viene in mente eccome, anche perché... !
P.M.: Ha detto anche che era alla stazione di San Casciano: più in mente di così.
Ruggero Perugini: No, mi ricordo...
Avvocato Filastò: Ma io non volevo sapere se era alla stazione, questo lo sapevo già da me, che era alla stazione dei Carabinieri di San Casciano. Volevo sapere se loro avevano trovato qualche collegamento col Pacciani o con...
Ruggero Perugini: Senta, quest'indagine è collegata...
Avvocato Filastò: Come hanno trovato il collegamento tra Pacciani - di amicizia - storico, direi, tra Pacciani e questo maresciallo deceduto.
Ruggero Perugini: Sì, Pacciani ne parlava.
Avvocato Filastò: Volevo sapere se avevan trovato un collegamento di rapporto amichevole tra Pacciani e questo Toscano.
Ruggero Perugini: Ma credo che il Pacciani ne parlò anche, voglio dire. Sa...
Avvocato Filastò: Va bene.
Ruggero Perugini: Sa, il Pacciani era circondato, a sentir lui, era circondato da amici. Poi, nella sostanza...
Avvocato Filastò: Invece, non ne aveva.
Ruggero Perugini: Poi nella sostanza, quando andammo a verificare in pratica, fra le tante verifiche che facemmo, a cominciare da quella del suo effettivo stato di salute, a tutto il resto, scoprimmo che poi in fin dei conti non è che avesse poi tutte queste amicizie. C'era gente, molta gente che lo temeva, molta gente che...e qualcuno con cui lui aveva un qualche rapporto di maggiore confidenza che con gli altri. È chiaro, dobbiamo anche calare la cosa nella vita del paese, insomma. Allora, quindi il graduato dell'Arma che vive molto la vita del paese, conosce un po' tutti, conosce. E poi, oltretutto, è anche suo obbligo conoscere le persone che hanno precedenti penali per vedere... E quindi si stabilisce, è facile che si stabilisca un rapporto di confidenza. Però, ecco, io ho frequentato molte...voglio dire, ho frequentato molte persone con precedenti penali. Probabilmente alcune di queste diranno che io sono loro amico, perché mi davano informazioni o che. Però, ecco, va un attimino, queste affermazioni vanno un attimino calate nella realtà dei fatti, ecco.
Avvocato Filastò: Certo.
Ruggero Perugini: Toscano mi pare che intervenne in occasione della morte del Malatesta. Ecco, io...e me lo ricordo perché mi arrabbiai, perché trovammo poche foto di quell'episodio. Comunque questo fa parte degli episodi...
Avvocato Filastò: Collaterali.
Ruggero Perugini: In qualche modo collaterali, di cui allora, che all'epoca cercammo di approfondire per verificare se non ci fosse stato qualcosa di diverso di un suicidio, ecco. 

1 commenti:

Unknown ha detto...

Che ignobile farsa , più rileggo tutte queste deposizioni di testimoni e ( questa è la cosa più grave ) uomini delle istituzioni e più mi viene da vomitare. Altro che fumus persecutionis....