venerdì 30 gennaio 2015

De Fazio, Luberto, Beduschi, Galliani e Pierini - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 12 gennaio 1998 - Quinta parte

Segue dalla quarta parte

Avvocato Filastò: Continuando l'analisi dei singoli casi... beh, io ora qui mi trovo proprio di fronte subito ad una difficoltà perché la mia domanda sarebbe questa - che poi non è una domanda, è una precisazione - che riguarda quello che io ritengo un errore, evidentemente, frutto di un ricordo impreciso da parte del professor Beduschi, perché era lui che rispondeva in quel momento, contenuto a pagina 18, 18 e 20 de verbale di udienza del 15/07/94, relativo al processo Pacciani. Errore in che senso? Il professor Beduschi dice una cosa che sembrerebbe in qualche modo contraddire, in parte, molto parzialmente, quell'aspetto di evoluzione nelle escissioni di cui si è parlato prima. Nel senso che, dice il professor Beduschi che: l'escissione del caso numero 3 - che non ci riguar. . . non ci dovrebbe riguardare - sarebbe più disordinata spingendosi a... in modo irregolare, a estirpare anche, in parte, la parte anale della vittima. E invece, ecco, io volevo chiarire che anche come risulta dalla relazione, e su questo se il professor Beduschi mi può dare atto di questo, questo appartiene al caso 4. Cioè, nel caso 3 l'escissione riguarda solamente la parte pubica, con riferimento proprio alla zona, per intendersi, pilifera; mentre nel caso 4 abbiamo questa escissione più vasta, e per questa ragione anche più irregolare nella sua forma, che comprende anche la zona... Il caso 4 ci riguarda, è il delitto dell'ottobre del 1981, quindi 2 ottobre 1981, il caso è quello di Susanna Cambi e Stefano Baldi, riguarda, appunto, anche questa zona più vasta fino ad estirpare anche... fino a arrivare a una zona, insomma, comprendente anche la parte anale. Ecco, questo... volevo chiarire questo, se mi da atto che c'è questa... 
Giovanni Beduschi: Sì, penso si sia trattato di un errore materiale perché, in effetti, dai nostri schemi...
Avvocato Filastò: Certo. 
Giovanni Beduschi: ... la cosa è rispondente a come lei l'ha prospettata,
Avvocato Filastò: Benissimo. 
Giovanni Beduschi: Il caso... 
(voce fuori microfono) 
Giovanni Beduschi: No, no, no, il caso 3 è la...
Presidente: Professore, scusi, dica il suo nome. 
Giovanni Beduschi: Beduschi, Beduschi. 
(voce fuori microfono) 
Giovanni Beduschi: No, il caso 3 a cui fa riferimento l'avvocato è Di Nuccio Carmela, e il caso 4 è Cambi Susanna. E dagli schemi allegati alla perizia, e quindi, di conseguenza anche alle fotografie, che adesso non sono in mio possesso, ma che possono essere...
Avvocato Filastò: Certo. 
Giovanni Beduschi: ... prontamente verificate, ritengo si sia trattato, in quella mia deposizione, di uno scambio materiale di casi...
Avvocato Filastò: Certo, infatti. E quindi, voglio dire, questa evoluzione in senso aggiuntivo, perché poi nel caso successivo, quando si verifica la prossima escissione, vale a dire il caso dell' 84, che riguarda la povera Pia Rontini, a questo punto, c'è anche l'interesse verso il seno. Questa evoluzione, in senso aggiuntivo, come dire, accrescitivo, è riscontrabile proprio, dire, con una carenza che non presenta nessun tipo di contraddizione. Ecco, questo volevo chiarire. Ecco, ora io volevo chiedervi questo. Voi avete esaminato, beh, questo d'altra parte bisogna per forza menzionarlo perché... quattro escissioni pubiche, che sono quelle che riguardano il primo... la prima, il giugno dell'81; la seconda, l'ottobre dell'81; la terza, il luglio dell'84; e la quarta, il settembre dell'85. Ora, con riferimento a queste escissioni, soltanto pubiche, volevo sapere se voi avete localizzato, come posizione, come scelta di posizione della lesione, dell'escissione, un punto ben determinato, sempre, in tutti i casi, rispetto alla radice delle cosce e rispetto alla linea dell'ombelico.
Francesco De Fazio: Ma... De Fazio. Prego, vorrei capire il senso. Non si può rispondere a una domanda se non se ne capisce il senso.
Avvocato Filastò: Sì, certo, professore.
Francesco De Fazio: Non riesco a capire...
Avvocato Filastò: Il senso della domanda è la esplicitazione, in termini esemplificativi, di quello che lei ha già detto circa la probabilità, o l'altra probabilità, poi verrà meglio come definire questo vostro giudizio, che colui che compie queste escissioni, sia sempre la stessa persona. Cioè a dire, che dietro a questo tipo di lesioni, si trovi la medesima mano.
Francesco De Fazio: Ecco, io però, ecco, la ringrazio per avermi chiesto... avermi dato questa spiegazione che mi consente di affermare che quello che noi abbiamo, salvo poi adesso scendere nel particolare, quello che noi abbiamo sempre detto, è comunque scritto e pensato e che pensiamo ancora, è che in delitti diversi dove esistevano lesioni da punta e taglio diversi, diversificati, abbiamo, siamo arrivati alla conclusione che questa situazione di diversificazione - non uso, in alcuni casi, dell'arma da punta e taglio; uso, non centrato inizialmente e non mirato all'asportazione del seno e del pube - non era in contrasto con un'unica mano, anzi, poteva delineare un percorso.
Avvocato Filastò: Certo.
Francesco De Fazio: Eh, però, ecco, penso che noi non possiamo che fermarci qua, cioè, non abbiamo... malgrado l'apparente diversità fra un caso e l'altro, che avrebbe potuto portarci a dire che si trattava di delitti diversi e di mani diverse, noi abbiamo interpretato le cose in termini tali da dire che poteva benissimo, era concretamente attendibile che si trattasse di uno stesso autore anche dal punto di vista delle lesività da punta e taglio, in quanto le lesività da punta e taglio, malgrado gli apparenti contrasti, delineava una stessa mano di una persona che però ha avuto un'evoluzione nel praticare i tagli. Ecco, restiamo sempre qua?
Avvocato Filastò: Certo.
Francesco De Fazio: Pretendere poi di arrivare invece alla prova che sia stato...
Avvocato Filastò: No, no, no. Questo... che poi, naturalmente, il problema, l'abbiamo già detto, che la definizione di prova o non prova, questa è una cosa che appartiene al giudice e prima anche agli avvocati, quando discuteranno. No, ma proprio in questa ottica, in questo quadro, io volevo, come dire, esplicitare meglio questo discorso, con particolare riferimento alle escissioni pubiche, in cui voi avete, prima di tutto, ricercato la localizzazione come posizione di queste ferite, rispetto alla radice delle coscie, rispetto alla linea dell'ombelico, in tutti e quattro i casi. Poi avete localizzato l'andamento del perimetro per esaminarne la forma geometrica.
Francesco De Fazio: Certo.
Avvocato Filastò: Poi avete calcolato, avete fatto il calcolo dell'area e della profondità della lesione. Infine poi avete fatto il calcolo, rispetto al perimetro, del dove inizia l'azione da taglio, che secondo me, fra l'altro, di tutti è il dato, for... no, questo lo direte voi, ma insomma, a mio parere, il dato più indicativo, da una collocazione, ecco. Voglio dire, questa è la domanda: se voi a vete fatto queste analisi e quali sono i risultati che hanno dato queste analisi, con riferimento alla escissione pubica.
Francesco De Fazio: Allora, il problema, la risposta, diciamo, si divide in due fasi, ima fase di valutazione morfologica generale e macroscopica, desunta dalle fotografie a nostra disposizione, perché non sono... non si è potuto partecipare alle autopsie direttamente e quindi prendere direttamente le misure in corpore vivi...
Avvocato Filastò: Salvo che nell'ultimo caso...
Francesco De Fazio: Salvo che nell'ultimo caso.
Avvocato Filastò: ... che è compreso nei quattro. 
(voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Sì, sì, ma insomma avete assistito però?
Francesco De Fazio: Sì. E, invece, l'elaborazione poi computerizzata dell'immagine per la quale poi passerò la parola al collega, professor Pierini. Dal punto di vista macroscopico, anatomo-patologico che era quello... che è quello di mia maggiore pertinenza, si è rilevato, sostanzialmente, come elemento che accomunava queste lesioni, queste escissioni pubiche, si è rilevata un'incisura ricorrente nel quadrante, credo, attorno alle ore 11 del quadrante del cerchio...
Avvocato Filastò: Esattamente, sì, 10-11.
Francesco De Fazio: Ecco... che è stata da noi interpretata come un atto anche facilmente immaginabile e plausibile in due... in due gesti, diciamo. Quindi, un primo colpo di escissione, poi una sorta di interruzione, con o senza estrazione della lama, e poi un secondo colpo di chiusura. Il che, appunto, ci appariva traumatogeneticamente corrispondente con una azione a doppia incisura. Ecco, mi ricordo che era aperto il problema se la lama fosse stata estratta o meno tra un atto e l'altro, ma la cosa era poi parsa irrilevante. Ecco, per quanto riguarda poi le estrapolazioni numeriche, le distanze, i perimetri, le profondità, eccetera, eccetera, ecco, lì ci si è dovuti basare su delle valutazioni fotografiche e non su delle rilevazioni metriche dirette, e queste fanno parte poi dell'indagine che ha svolto il professor Pierini, a cui darei la rispos... la parola.
Avvocato Filastò: Scusi, professore, da un punto di vista ancora di analisi macroscopica, anche per esempio la forma del tipo di lesione. Vale a dire, questi quattro ellissoidi con quattro aree che voi dite perfettamente paragonabili.
Francesco De Fazio: Sì, la forma...
Avvocato Filastò: Per quanto riguarda, in particolare, voi dite, il livello di schiacciamento dell'ellissoide, che questo è perfettamente equivalente in tutti e quattro i casi. Cioè, di un ellissoide che ha un certo livello di schiacciamento e che è identico sempre.
Francesco De Fazio: Sì, ma... io voglio dire, a questa osservazione che si conferma, quindi, la sostanziale identità di questa morfologia di questo perimetro, conferirei un'importanza relativa, nel senso che la forma, cioè, l'ellissoide discendono quasi automaticamente dalla conformazione anatomo-topografica della regione. Nel momento in cui l'obiettivo è quello di escindere una certa parte, chiunque lo pratichi su qualsiasi persona, fondamentalmente, è condizionato dalla spazialità della zona, quindi dalle pliche inguino-femorali, dal cuscinetto adiposo del... sovrapubico e, di fatto, quindi, l'ellissoide è, dire, la caratteristica che avrebbe qualsiasi manovra del genere fatta da qualsiasi mano. Quello che colpiva invece, più che non il perimetro, era proprio questa incisura, perché questa riportava a due atti separati e quindi riportava ad una manualità abbastanza ricorrente. L'ellissoide, è ovvio, la regione determina... asportazioni di quel genere determinano, inevitabilmente, in astratto e in concreto, lesioni di quel tipo.
Avvocato Filastò: Mi permetta, a parte questo schiacciamento, di questo ellissoide, che è sempre uguale e che a me, può darsi, da profano, ha suggerito quasi un'immagine equiparabile a qualche elemento di grafologia quasi, insomma. Voglio dire, in sostanza qualcuno che disegna in un certo modo e che nel momento in...
P.M.: Possiamo fare la domanda?
Avvocato Filastò: Sì, sì, no...
Francesco De Fazio: Sì, no...
Avvocato Filastò: ... era un'affermazione, non era una domanda la mia, era una osservazione. Ecco, la domanda allora è questa, da rivolgere in particolare al professor Pierini: lei ha rilevato, professore, da questo punto di vista, prima di tutto, che l'azione di taglio portata da una radice della coscia all'altra, lungo tutta l'arcata pubica, segue il filo fra piano muscolare e piano del tessuto adiposo? Se volesse essere così gentile da spiegare meglio questo tipo di conformazione della lesione, questa scissione come avviene, per cui a un certo punto l'operatore, insomma, ha questa capacità di distinguere, dì separare questi due diversi piani, quello muscolare e il tessuto adiposo, ecco. E se questa è un'operazione ovvia, oppure se, viceversa, presenta aspetti di una certa complessità che, in qualche modo, denotano una... quantomeno una manualità notevole, insomma, ecco. Questo, guardi, è in riferimento, in particolare al verbale dibattimentale, sempre del 15 luglio del '94, a pagina 36, se lei...
Giovanni Pierini: Sì, allora, Pierini. Dunque, la domanda è fatta di tante domande, vedo di iniziare allora dalla prima.
Avvocato Filastò: Sì.
Giovanni Pierini: Mi riallaccerei al discorso, che era rimasto un po' in sospeso, dello schiacciamento dell'ellissoide. Nel senso che, come ha detto bene il mio collega, professor Beduschi prima, è la conformazione e la sede anatomica che guidano spesso i risultati- E questo è lampante. Tant'è che questo schiacciamento dell'ellissoide non è da intendersi come un giudizio a posteriori di particolare significato, è un dato numerico come appare analizzando al calcolatore l'immagine..-. È chiaro che al calcolatore io non le posso dire: guarda che si tratta di un'area pubica. Le do semplicemente una fotografia, fra l'altro con i limiti del fatto di- non sapere esattamente con quale angolo è stata ripresa la fotografia - e questo vi è stato già enunciato in anticipo di discussione dal professor De Fazio. Piuttosto, la cosa interessante dello schiacciamento dell'ellissoide è che se lei va a guardare i parametri di proiezione di questo schiacciamento, perché sono quelli da guardare, non lo schiacciamento in quanto tale, cioè, ... si vede chiaramente che c'è una... viene fuori l'aspetto evolutivo, come vi era stato già detto prima dal professor De Fazio.
Avvocato Filastò: Cioè, scusi?
Giovanni Pierini: Numericamente i valori di proiezione dell'asse vanno da 11,045 a un 11,631. Questo per dire che l'aspetto evolutivo emerge chiaramente. Al tempo stesso, il discorso dello schiacciamento dell'ellissoide è limitato alla configurazione anatomica della sede su cui si sta operando. Poi, per quanto riguarda il rapporto fra piano muscolare e piano adiposo, ricordiamoci che, sempre anatomicamente, la zona è fatta in modo tale che sotto l'epidermide, il pannicolo adiposo appare abbastanza, come dire, mobile e il piano muscolare, invece, serve per connettere profondamente le strutture ossee del bacino. Quindi si tratta di due strutture che anche meccanicamente sono sottoposte a due mondi, diciamo, di forza diversi. Quindi, chi taglia, taglia con una struttura sottostante, potremmo dire, anatomicamente quasi predisposta ad essere separata in due parti: una adiposa e una muscolare. Perché quella muscolare ha una resistenza passiva data da struttura ossea da essa connessa e il pannicolo adiposo è prevalentemente agganciato alla parte dell'epidermide. Quindi, quello che noi abbiamo potuto documentare è che effettivamente, nel modus operandi, la parte muscolare viene continuamente esposta all'incirca nella stessa quantità, però io questo non lo posso intendere come valore unico ed esclusivo per accertare che ci sia un modus operandi talmente preciso da intenzionalmente separare allo stesso modo le due parti.
Avvocato Filastò: Comunque, l'operazione in sé non è semplice, voglio dire. E' un'operazione, voi l'avete detto questo, che denota una certa maestria, se non proprio conoscenze di tipo, da perito settore o di tipo medico, quantomeno una manualità discreta, sì?
Giovanni Pierini: Infatti noi abbiamo parlato di una certa maestria, però...
Avvocato Filastò: Cioè…
Giovanni Pierini: ... questo non significa, particolare maestria. 

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