martedì 28 ottobre 2014

Lorenzo Allegranti - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 16 dicembre 1997 - Ottava parte

Segue dalla settima parte.

Presidente: Allora, dica i nomi di queste persone, Pubblico Ministero.
P.M.: Sì. Io, oltre che dirli, vorrei dare la nota con cui i Carabinieri hanno rimesso insieme, su mia richiesta, tutti gli atti relativi a quei giorni. È per esclusiva comodità.
Presidente: Se non c'è opposizione si può acquisire, sennò ci dà i nominativi.
P.M.: Ci sono Addirittura gli indirizzi. Ne faccio copia per il difensore, facendo presente che sono gli atti rimessi insieme dai Carabinieri, gli originali bisogna fare il lavoro che dice giustamente l'avvocato, topo di biblioteca, ma andiamo a cercare gli originali.
Presidente: A ricercare uno per uno...
P.M.: Si. Ma qui ci sono addirittura gli indirizzi e le dichiarazioni di quello che hanno deposto addirittura al P.M. all'epoca. E quindi... Più ci sono le deposizioni, ovviamente, dell'Allegranti di cui ho parlato e la deposizione di Allegranti al P.M. all'epoca che è sostanzialmente dire la verità, nonostante le contestazioni del P.M., analoga, a parte gli orari a quello che dice oggi.
Presidente: Si capisce.
P.M.: Allora, tutti questi atti io li metto a disposizione della Corte e del difensore. Vedrà poi la Corte quali sono le persone, se è necessario citarle. Io, a questo proposito, dico: secondo il parere del P.M. non è necessario sentirle. Se è necessario sentirne qualcuno, indico Di Lorenzo e Carletti, che sono i due che hanno espressamente parlato di aver spostato il corpo e nei modi che abbiamo detto e che il ragazzo era sul sedile anteriore. E, nel caso fosse necessario, anche il P.M., che dà atto che, alle due, l'accertamento che lui ha fatto, il ragazzo è sul sedile anteriore. Per quanto riguarda l'istanza del difensore, di far sentire la voce del Vanni all'Allegranti, direi che è assolutamente non pertinente all'accertamento che dobbiamo fare, inutile e, comunque, io sono contrario.I mezzi sono a disposizione, se lo vogliono fare.
Avvocato Filastò: Presidente, sulla istanza di far sentire la voce del Vanni, io insisto e spiego anche perché. Come documenterò alla Corte, in epoca successiva, ma fin da ora si può dire, perché si tratta di materiale giornalistico, la ragione per cui -secondo questo difensore - questo signore venne perseguitato per diverso tempo, consiste in un espediente, esperimento intelligentissimo fatto all'epoca dalla dottoressa Della Monica. La quale, d'accordo, con alcuni giornalisti e se è necessario sentiremo anche i giornalisti. ..
P.M.: E forse la dottoressa Della Monica.
Avvocato Filastò: E forse la dottoressa Della Monica.
P.M.: Perché le cose sono un po' diverse.
Avvocato Filastò: Fece pubblicare che il giovanotto, trovato vivente, durante il trasporto in ospedale, aveva parlato dicendo qualcosa. Ora, questa persona che telefona al signor Allegranti lo minaccia per questo motivo. Vuole sapere cosa ha detto questo ragazzo e, soprattutto, vuole che lui stia zitto su quello che ha detto. Per questo lo minaccia, con questa insistenza, secondo me, attendibilmente. Secondo me attendibilmente. Ora, quindi, che questa persona che telefona al signor Allegranti abbia a che fare con questo delitto a me sembra abbastanza probabile, anzi molto probabile, estremamente probabile. Un burlone che telefona alle due di notte, per tutte le volte che ha telefonato, che vuol fare uno scherzo al signor Allegranti, una situazione così tragica non ce lo vedo affatto. Un giornalista che vuole avere delle informazioni con questi sistemi, con questi mezzi, alle due di notte, telefonando con questa reiterazione, cercandolo e minacciandolo due anni dopo in una pensione di Rimini, non ce lo vedo assolutamente. Quindi, è una situazione per la quale io credo che sia una circostanza che va approfondita, portata fino in fondo. Allora, siccome qui c'è un imputato: uno l'ha già detto. Pietro Pacciani. Ira-,.voce di Pietro Pacciani non è. Vediamo se, per caso, è la voce del signor Vanni.. Ora, siccome, se faccio dire qualcosa al signor Vanni in questo momento, al microfono, la voce non è quella di un telefono. Di là c'è un telefono. Il Pubblico Ministero ha già detto che, nonostante l'opposizione, il telefonino me lo impresta. Io non posso perché sono l'unico avvocato d'Italia senza telefonino, quindi non posso fornire il mio. A questo punto si prende il telefonino del Pubblico Ministero, il signor Allegranti sta di là, sente questa voce, dice un paio di battute: 'pronto, signor Allegranti, come sta', quello che vuole, io le scrivo la battuta...
P.M.: Possiamo far sentire la voce del Vanni senza telefono, mi sembra.
Avvocato Filastò: Ci vuol far sentire la voce... se ritiene. Il signor Allegranti... (voci sovrapposte)
Presidente: Facciamo una cosa, facciamo una cosa.
Avvocato Filastò: ... oppure no.
Presidente: Signor Vanni.
Avvocato Filastò: Presidente, non ho finito, abbia pazienza.
Presidente: Prego, prego. Però bisogna finire anche l'esame.
Avvocato Filastò: Con riferimento ai testi... Io non ho altre domande da fare a questo teste.
Presidente: Eh, lo so. Però ci sono anche gli altri difensori.
Avvocato Filastò: Va be', io comunque... Con riferimento ai testimoni di riferimento, che sono emersi dalle dichiarazioni del signor Allegranti, siccome c'è una sentenza della Cassazione che dice che, a scanso di una sorta di decadenza - non son d'accordo con questa giurisprudenza, ma esiste, bisogna far istanza subito - io, prima di tutto sono d'accordo perché quei testimoni indicati dal Pubblico Ministero vengano sentiti. Anche quelle due persone di cui ha riferito il Pubblico Ministero per sommi capi ... Quest'altra è molto importante, che va approfondita fino in fondo. Ma soprattutto chiedo che vengano sentiti i testimoni Ciappi, non meglio identificato, previa opportuna identificazione, attraverso anche gli atti di Polizia Giudiziaria. E il signor Martini Marco. Nonché quel terzo giovanotto, che venga identificato dalla Polizia Giudiziaria e sentito che partecipò assieme al signor Allegranti a questa operazione di soccorso.
Presidente: Gli altri difensori su questa istanza? A sentire le persone che sono intervenuti comunque sul posto? Siete d'accordo?
Avvocato Colao: Sì, sì, sì.
Presidente: Bene.
Avvocato Colao: Però volevo fare delle domande...
Presidente: No, no, no. Ora proseguiamo. Avvocato Zanobini, avvocato Bertini, va bene?
Avvocato: Sì.
Presidente: Bene. Allora, prego, avvocato Colao.
Avvocato Colao: Scusi, signor Allegranti, lei si ricorda che tipo di macchina era?
Lorenzo Allegranti: Sì.
Avvocato Colao: Quella dei ragazzi.
Lorenzo Allegranti: Sì.
Avvocato Colao: Che macchina era?
Lorenzo Allegranti: Era una 127 SEAT.
Avvocato Colao: Quanti sportelli aveva?
Lorenzo Allegranti: Due. Tre insomma, con lo sportellone di dietro.
Avvocato Colao: Senta, scusi, lei ha parlato di ruote che erano...
Lorenzo Allegranti: O brasiliana, non mi ricordo, insomma roba del genere.
Avvocato Colao: Lei ha parlato di ruote. Che le posteriori eranonella fossetta e le ruote anteriori erano un po' all'aria, ha detto lei.
Lorenzo Allegranti: Sì.
Avvocato Colao: Si ricorda le ruote anteriori dove erano rivolte?
Lorenzo Allegranti: No.
Avvocato Colao: Una cosa ancora: lei ha detto che tamponò il sangue, l'arteria del povero e compianto Mainardi Paolo.
Lorenzo Allegranti: Uhm.
Avvocato Colao: E prima, se non erro, ha fatto questo gesto, vale a dire a sinistra. No, mi scusi, le sto domandando, no? Lei allora non si ricorda se lo tamponò a sinistra o lo tamponò a destra del collo?
Lorenzo Allegranti: No, io non me lo ricordo codesto.
Avvocato Colao: Non ho altre domande.
Lorenzo Allegranti: Grazie.
Avvocato Colao: Presidente, scusi però, volevo fare una precisazione anch'io. Poiché i cognati di Paolo Mainardi, il giorno successivo, andarono, perché convocati, a vedere la macchina... andarono loro, di iniziativa loro insomma, si dettero da fare per vedere la macchina, per informarsi. E quindi loro, che sono i signori Ulivelli Giuliano e Benvenuti Ettore, sarebbero in grado di dire alcune circostanze importanti, riguardo all'ubicazione delle macchie di sangue rispetto allo sportello anteriore sinistro, dov'erano ubicate queste grosse macchie di sangue. (voci sovrapposte)
Presidente: Ci sono le foto...
P.M.: Ci sono le foto... La foto 13. Che sono sul sedile anteriore, insomma. E' inutile fare...
Avvocato Colao: No, volevo dire: detto che erano anteriori o posteriori, il discorso...
P.M.: Si vede dalla foto.
Avvocato Colao: . . . stiamo parlando di sedile posteriore. Non lo so, poi si regoli lei. Loro sarebbero in grado di dire queste macchie di sangue dov'erano, in maniera esatta.
Avvocato Filastò: Sì, ma c'è le foto.
Avvocato Colao: E poi una cosa ancora. E uno di questi sa che il giovane, uno dei due giovani, i quali arrivarono per informazioni avute lì nel paese, quei due giovani arrivati poi per primi, sarebbero due ragazzi: uno è Stefano Calamandrei e un altro è Poggiarelli Adriano. Certo, con tutte le riserve del caso.
P.M.: Ci sono i verbali eh, Presidente, dell'epoca.
Avvocato Colao: Con tutte le riserve del caso. Quindi, se voi volete sentire...
Presidente: È uno di quelli depositati da lei, Pubblico Ministero?
P.M.: Preqo. Sì, sì, ci sono... nei verbali che deposito io ci sono tutte le dichiarazioni rese da queste persone all'epoca.
Presidente: Si ammettono tutti...
Avvocato Colao: Stefano Calamandrei e PPoggiarelli Adriano. Se poi volete, io vi offro la testimonianza dei cognati per individuare esattamente il punto. Se li volete ammettere, fate voi.
Presidente: Senta... Va bene. Allora, a questo punto, vorrei sapere una cosa da lei, signor Allegretti.
P.M.: Allegranti.
Presidente: Allegranti, scusi eh.
Lorenzo Allegranti: Sì, sì.
Presidente: È la prima volta che sento il suo nome. Senta, lei ha detto che è stato male, ha avuto un incidente. Quando? Nell'84? E' stato in coma? Io noto una cosa: lei tende a difendere la deposizione che ha fatto oggi. Per carità, lei ha tutto il diritto di difendere cosa vuole. Però...
Avvocato Filastò: No, no, Presidente, abbia pazienza.
Presidente: No, no... Aspetti.
Lorenzo Allegranti: Io non ho cercato nessuno per difendermi.
Avvocato Filastò: (voce fuori microfono)
Lorenzo Allegranti: Io non ho cercato nessuno per difendermi.
Presidente: Io voglio capire una cosa dal teste, perché io devo cercare... Lei vuole una certa versione, invece a me interessa che il teste sia attendibile. E allora, come mai lei, da una parte difende quello che ha detto oggi e dall'altra dice: 'mah, _io mi richiamo ai verbali, a suo tempo', eccetera.
Avvocato Filastò: (voce fuori microfono)
P.M.: Ha detto questo in aula.
Presidente: Questo ha detto prima.
Avvocato Filastò: No, l'ha detto...
Presidente: Volevo sapere: è lei stesso allora che non ricorda bene le cose oqgi? Se lei dice: 'ritengo buoni i verbali che ho fatto subito dopo il fatto', eccetera, eccetera. Se lei dice un'espressione di questo tipo, vuol dire che allora oggi non ricorda più bene? Voglio sapere io...
Lorenzo Allegranti: Delle cose non me le posso ricordare di certo come allora. Il tempo gl'è passato, gliel'ho detto prima. Io in particolar modo tenevo fede...
Presidente: Senta, lei saprebbe riconoscere la voce di quella persona che le ha parlato?
Lorenzo Allegranti: Penso di sì.
Presidente: Si ricorda bene com'era fatto?
Lorenzo Allegranti: Com'era fatto. Si sentirà il tono della voce, poi...
Presidente: Allora...
Lorenzo Allegranti: ... come si esprime anche le parole stesse.
Presidente: Senta, Vanni, per cortesia.
Mario Vanni: Sì.
Presidente: Vuole dire qualche cosa a me ora?
Mario Vanni: ...
Presidente: Parli... Quel che vuole, purché parli.
Avvocato Filastò: Signor Presidente, il solito discorso fa.
Presidente: Parli, parli.
Avvocato Filastò: Che lei è innocente, che sta poco bene.
Mario Vanni: Senta, signor Presidente...
Presidente: Ecco, bravo.
Mario Vanni: ànni Che sono in carcere e sono innocente e ho tre operazioni, da fammi.. La mi moglie l'è a... la cascò a terra e la un può veni' nemmeno a vedemmi, sicché. Io, la senta, unne posso più. Se la mi fa questa gentilezza di...
Presidente: Va be', questa ormai è la classica... Va be', va be'. Bravo, bravo signor Vanni.
Avvocato Filastò: Il convento passa questo.
Presidente: Basta, basta.
Mario Vanni: Unne posso più.
Presidente: Lei, allora, signor Allegretti... Allegranti, ha sentito la voce del Vanni? Che le dice quella voce?
Lorenzo Allegranti: Non mi dice niente.
Presidente: Non le dice nulla? Immaginavo.
P.M.: È ovvio.
Lorenzo Allegranti: Io unn'ho mica da difendere il Vanni.
Presidente: No, no. Quella voce non...
Lorenzo Allegranti: La prima volta l'ho sentito alla televisione, quando è stato arrestato.
Presidente: Senta, senta. Quella voce é una voce diversa da quella che parlò. .. quella persona che le ha fatto le minacce per telefono, è così? La voce che ha sentito ora, quella del Vanni.
Lorenzo Allegranti: Sì.
Presidente: E' diversa da quella che le fece le minacce per telefono?
Lorenzo Allegranti: Sì. sì.
Presidente: Questo dice.
Lorenzo Allegranti: Sì, sì.
Presidente: Bene. Allora sospendiamo dieci minuti, se non ci sono altre domande.
P.M.: Nessuna domanda il P.M.
Presidente: Bene.
Segue...

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