martedì 10 settembre 2013

Maria Grazia Frigo - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 07 luglio 1997 - Sesta parte

Segue dalla quinta parte.

Avvocato Bagattini: Senta signora, lei si ricorda...
M.G.F.: Son passati nove anni.
Avvocato Bagattini: Si ricorda se nell'interrogatorio del 4 di dicembre lei chiaro immediatamente che in effetti non era una macchina rossa, ma era una macchina bianca?
M.G.F.: Sì.
Avvocato Bagattini: Perché dice: 'riattaccai il telefono, come ho riattaccato mi sono rammaricata, ma come, sono tanti anni che sto pensando a questa cosa, ho la prima occasione per parlare con l'investigatore e mi sbaglio sul colore'. Giusto?
M.G.F.: Sì.
Avvocato Bagattini: Ecco, lei due giorni dopo fui sentita dalla SAM, all'epoca così si chiamava, e si ricorda se rettificò, se disse subito: guardate...
M.G.F.: Allora, riprecisiamo anche questa. Con loro sono sicurissima che abbiamo parlato di macchina bianca, addirittura color panna; mi hanno fatto vedere tutte le fotografie, sette fotografie, per il riconoscimento della persona che mi interessava di riconoscere...
Avvocato Bagattini: Sì. Questo lo dico, signora, perché lei così testualmente si espresse: "Circa il colore non voglio esprimermi con assoluta certezza, anche se ritengo che propendesse sullo scuro;f non era dotata di poggiatesta'.
M.G.F.: Allora, ho una spiegazione tranquillissima per questo.
Avvocato Bagattini: Sì.
M.G.F.: Mi dispiace che non faccio fare... insomma, non lo so chi è che fa bella o brutta figura.
Avvocato Bagattini: Non lo so.
M.G.F.: Durante questo interrogatorio ho guardato tutte le fotografie. Senza esitazione ho trovato quella che corrispondeva a quello che a me interessava per il mio ricordo della persona che avevo visto nella macchina bianca. Era tutto un via vai di entro dall'ufficio, esco dall'ufficio, tipo andare a consultarsi con qualcuno, una cosa e un'altra. Poi, a un cèrto punto, io ho accusato una certa fretta di stilare il verbale, perché, insomma, bisognava chiudere, diciamo, quella... come si può chiamare? Verbale.
Avvocato Bagattini: Questa incombenza.
M.G.F.: Questo verbale. E una di queste persone ha detto: 'non possiamo scrivere del colore bianco, perché la signora ha detto al P.M. . che era rossa, e quindi diciamo genericamente che è scura'. Avvocato Bagattini: "Genericamente che è scura", scusi?
M.G.F.: Cioè, per loro non era particolarmente importante che si segnasse...
Avvocato Bagattini: E questo, scusi signora, nonostante che lei avesse fatto presente: 'ma guardate che io l'ho vista, bianca'?
M.G.F.: Ascolti, può darsi che anche io, dopo due ore fossi stata un po' giù di tono. Per me la cosa importante, quella che io ritenevo importante, era che avevo riconosciuto la persona che avevo visto quella sera.
Avvocato Bagattini: Ho capito, però signora lei dovrà comprendere che è importante anche...
M.G.F.: Certamente, certamente.
Avvocato Bagattini: ... ciò che ha dichiarato in altre occasioni, no? Lei ha parlato di una macchina rossa, e va bene...
M.G.F.: Comunque... 
Avvocato Bagattini: ...si era sbagliata; benissimo. Va il giorno dopo, due giorni dopo, in Questura, fa presente di questo errore, comunque...
Presidente: Scusi avvocato Bagattini, io, per carità....
Avvocato Bagattini: Prego, prego.
Presidente: Solamente per una cosa mia.
Avvocato Bagattini: Prego, prego.
Presidente: Lei è sempre il difensore Faggi.
Avvocato Bagattini: Sì, sì. Signor Presidente, io ho interesse a vedere un altro tipo di ricostruzione...
Presidente: Va bene, io volevo solo sapere quello, perché... Questo mi interessava. Va bene.
P.M.: Presidente ... io, sennò sembra che il P.M. abbia qualcosa da nascondere.
Presidente: Prego, prego.
M.G.F.: Io non ho niente da nascondere.
P.M.: Non no, era...
Presidente: No, no, lei no.
M.G.F.: Io seno sicurissima...
Presidente: Neanche noi abbiamo nulla da nascondere.
Avvocato Bagattini: Comunque, ecco, questa frase "non voglio esprimermi con assoluta certezza, anche se ritengo che propendesse sullo scuro"...
M.G.F.: Come le ripeto, è stata una decisione delle persone che...
Presidente: Ha spiegato come è andata, via.
M.G.F.: ... stavano in ufficio.
Presidente: Ora, si può anche non credere, questa è la verità.
M.G.F.: Mi dice: 'guarda, al P.M. la signora ha detto che era rossa...'
Presidente: Va bene.
M.G.F.: ... 'non possiamo scrivere che era bianca'.
Presidente: Bene.
M.G.F.: 'Allora‘mettiamo genericamente che era scura'. Avevano tutti una gran premura di andare a mangiare, scusi se glielo dico.
Avvocato Bagattini: Senta signora, vorrei sapere un'altra cosa, ed è l'ultima, se in questo contesto - e cioè il 4 dicembre 19 92 - lei parlò della seconda macchina e se non ne parlò, quando ne parlò per la prima volta.
M.G.F.: Sì, la prima che volta che ho parlato della macchina rossa l'ho fatto con un giornalista; una persona degnissima che ha rispettato...
Avvocato Bagattini: No, io mi riferisco, signora, agli inquirenti. I giornalisti interessano molto, ma relativamente dal punto di vista processuale.
P.M.: (voce fuori microfono)
Avvocato Bagattini: Prego, signora.
M.G.F.: Allora, la prima volta ne ho parlato con una persona che, subito dopo aver fatto la prima deposizione, è passato un pochino di tempo, mi suonano il campanello a casa, mi si presenta questa persona e io ho detto: 'alla faccia della riservatezza', perché mi avevano detto di stare tranquilla, che non sarei stata rintracciabile. Comunque, siccome sono una persona molto ospitale, l'ho fatto entrare, abbiamo parlato del più e del meno e io gli ho detto: 'senta, guardi, veramente avrei avuto la necessità di spiegare le cose proprio veramente più profondamente', eccetera. Niente...
Avvocato Bagattini: Scusi, abbia pazienza signora, sennò veramente diventa qui troppo articolato il discorso, corrisponde al vero che lei il 2 dicembre del '94 non parlò di questa seconda auto?
M.G.F.: No, no; non ne ho parlato.
Avvocato Bagattini: Ed è vero, che, invece, ne parlò nel verbale di quattro anni dopo, cioè 26 marzo '96?
M.G.F.: Sì, in quell'occasione senz'altro.
Avvocato Bagattini: Grazie, non ho altre domande.
Avvocato Pepi: Avvocato Pepi. Signora, senta, lei ha parlato anche stamane di questa macchina - che alla fine dovrebbe essere bianca, ma che prima era rossa e poi di colore scuro - che le avrebbe improvvisamente tagliato la strada alla macchina guidata da suo marito, no?
M.G.F.: Sì.
Avvocato Pepi: Ecco, io le chiedo: temporalmente quanto è durata questa operazione?
M.G.F.: Contando fino a trenta.
Avvocato Pepi: Trenta, contando...
M.G.F.: Uno, due, tre... (conta fino 14)...
Avvocato Pepi: Va bene.
M.G.F.: Diciamo 20, va.
Avvocato Pepi: Quindi un tempo estremamente limitato.
M.G.F.: Una cosa rapidissima...
Avvocato Pepi: Rapidissima. Era buio in quel periodo?
M.G.F.: Sì.
Avvocato Pepi: La macchina che proveniva aveva...
M.G.F.: I fari...
Avvocato Pepi: ... i fanalini...
M.G.F.: I fanalini.
Avvocato Pepi: ... di posizione, quindi non era illuminata particolarmente.
M.G.F.: Sì, ma io la illuminavo con i fari.
Avvocato Pepi: Ho capito, signora. Io le ho chiesto dell'altra.
M.G.F.: Sì.
Avvocato Pepi: Quindi: era buio...
M.G.F.: Certo.
Avvocato Pepi: ... strada di campagna. E lei con il pochissimo lasso di tempo, è riuscita ad individuare perfettamente tutto quello che c'era dentro...
M.G.F.: Sì.
Avvocato Pepi: ... anche le caratteristiche che è stato dal parrucchiere, il guidatore?
M.G.F.: Sì.
Avvocato Pepi: Aveva anche l'orologio, per caso, signora?
M.G.F.: No.
Presidente: Avvocato, domande le deve fare, non spiegazioni.
Avvocato Pepi: Ho chiesto...
M.G.F.: No, no, ma non...
Avvocato Pepi: Le ho chiesto se aveva anche l'orologio.
M.G.F.: Mi scusi, non mi crea nessun problema, perché io sono certa di quello che dico. La cosa, proprio... Dica pure.
Avvocato Pepi: Quindi lei ha visto in questo lasso di tempo non solo com'era vestito, ma anche, addirittura, mi ha detto, il tipo di atteggiamento dello sguardo.
M.G.F.: Sì.
Avvocato Pepi: In neanche trenta secondi. Ne prendo atto. Senta signora, in Questa macchina - che lei ha visto, a questo punto, così bene anche se in questo lasso di Tempo così limitato - c'era soltanto una persona?
M.G.F.: Quello che ho visto io era una persona...
Avvocato Pepi: No quello che ha visto lei...
M.G.F.: ... accanto a lui non c'era nessuno.
Avvocato Pepi: Non c'era nessuno.
M.G.F.: Non posso escludere che sul sedile di dietro ci fosse qualcosa.
Avvocato Pepi: Comunque, accanto non c'era nessuno.
M.G.F.: Accanto non c'era nessuno.
Avvocato Pepi: Nella seconda macchina?
M.G.F.: Non ho visto.
Avvocato Pepi: Ha visto solo il guidatore.
M.G.F.: No, neanche il guidatore, ho visto solo la macchina.
Presidente: Perché hà girato.
Avvocato Pepi: Bene, io non ho altre domande. 
Avvocato: Presidente.
Presidente: Pubblico Ministero?
P.M.: Sì, chiedo scusa, siccome l'avvocato Franchetti parlava di una eventuale necessità di sopralluogo - alla quale io mi oppongo perché' c'è, ci sono addirittura le foto di due sopralluoghi in atti - volevo mostrare alla Corte per intero, il verbale di sopralluogo del '92. Questo per due motivi. Primo perché già nel '92 si fa vedere esattamente il. posto, spiazzo rispetto alla fattoria La Rena e alla casa degli amici dove è andata la macchina bianca. Ma si fotografa addirittura nel '92, dove poi nel verbale non si dà atto dell'altra macchina, il luogo dove poi la signora ci ha detto c'era la macchina rossa. Quindi, nel '92 gli inquirenti addirittura fanno la foto di questi due posti che sono assolutamente diversi.
Presidente: Va bene.
P.M.: È in atti. Le volevo rimostrare per vedere se sono quelli che ha indicato la signora all'epoca.
Presidente: Va bene.
P.M.: (voce fuori microfono)
Presidente: Va bene.
P.M.: Allora, questa è una foto che fu fatta su sua indicazione, gliela descrivo io per quello che si legge...
M.G.F.: Certo, la ricordo.
P.M.: Dove si vede...
M.G.F.: Casa degli amici...
P.M.: ... casa degli amici, la curva.
M.G.F.: Che va in su.
P.M.: E lo spiazzo sulla destra.
M.G.F.: E lo spiazzo.
P.M.: Dove andò la macchina bianca.
M.G.F.: Certo. Lei consideri che nell'84 tutto questo particolare rasoterra diciamo, quello tutto a...
P.M.: Era roba alta.
M.G.F.: Era tutto altissimo, non c'era recinto.
P.M.: Bene. Mostriamo l'altra foto, quella: dove... Ecco. Questa, invece, è la curva prima, Lei ha parlato di due o 300 metri prima. Lei ha indicato La Rena; sulla destra la casa degli amici e sulla sinistra quello che era il tratturo che va poi alla piazzola. Ricorda?
M.G.F.: Dunque, no, questo qui?
P.M.: Prego, prego.
M.G.F.: Lì siamo in direzione casa La Rena, giusto?
P.M.: Bene.
M.G.F.: Andando in su per la strada comincia l'erta per arrivare alla casa Bianchi. Quello è lo spiazzettino dove è entrata la macchina, e subito accanto c'è invece il tratturo che forse avrebbe potuto essere l'inizio di una strada che andava...
P.M.: Bene. Avevo capito male io.
M.G.F.: Ah.
P.M.: Benissimo, grazie. Non ho altre domande.
Presidente: Signora, signora...
M.G.F.: Mi scusi.
Presidente: Manca una sola cosa. Quando lei dice di avere visto quella macchina rossa con la coda tronca nei giorni precedenti il sabato sera, domenica sera, dove l'ha vista?
M.G.F.: Sempre sulla strada...
Presidente: Sempre su quella strada lì?
M.G.F.: Sì, sì.
Presidente: Quando...
M.G.F.: Diciamo nella posizione di una macchina che sale dalla strada provinciale, fa la strada per venir in su; con la differenza che invece di continuare e incrociarci, ha girato in questa stradina, nel campo, che poi porta sopra la piazzola.
Presidente: Sempre quella manovra lì lo ha visto fare.
M.G.F.: Sempre quella manovra lì.
Presidente: Bene.
M.G.F.: Identica.
Presidente: Bene.
M.G.F.: Le ripeto, non mi ha nemmeno stupito vederla, la notte, fare quella manovra, perché io ho proprio pensato: 'questo è quello che abita lì e che rientra'.
Presidente: Lei poc'anzi ha detto che non aveva visto il conducente dà quella macchina.
M.G.F.: Di quella...
Presidente: A domanda dell'avvocato Bagattini o dell'avvocato Pepi.
M.G.F.: Della notte?
Presidente: Come fa a dire che era il Lotti?
M.G.F.: Della notte?
Presidente: Che al Lotti, somigliasse, con qualche chilo in meno.
M.G.F.: Senta, mi ricordo questo ragazzo - ragazzottone insomma, un uomo sui quarant'anni - che andava tranquillo, quindi ho avuto il tempo di guadarlo, così, come si guarderebbe... come guarderei lei se fosse...
P.M.: Questo la sera prima, o il giorno prima?
M.G.F.: O il giorno prima, di giorno...
P.M.: Il giorno.
M.G.F.: ... o una settimana prima.
Presidente: Di giorno.
M.G.F.: Di giorno.
P.M.: Poi ha riconosciuto solo la macchina; è così?
M.G.F.: Ecco, e poi dopo ho visto solo la macchina.
Presidente: Cioè, quella sera che fece la manovra lei non l'ha visto.
M.G.F.: No, no, assolutamente. 
Presidente: L 'aveva osservato nei giorni precedenti.
M.G.F.: Io l'avevo osservato....
Presidente: Bene.
M.G.F.: Tant'è vero che ho riconosciuto la macchina; cioè ho detto: 'ecco, questo è lui che torna a casa'.
Presidente: Sì, sì.
M.G.F.: 'Anche lui è uscito' - era festa - 'e rientra'.
Presidente: Sì, sì. Bene, se non ci sono altre domande...
P.M.: Nessuna, il P.M, grazie.
Presidente: Ecco, no, l'avvocato Pepi.
Avvocato Pepi: Avvocata Pepi. Signora, senta, le volevo chiedere - perché io non me ne sono occupato in giudizio di I Grado nei confronti di Pacciani - ma lei è stata sentita come teste in quel processo?
M.G.F.: No .
Avvocato Pepi: No. Ecco, nemmeno lei, allora, a questo punto, dopo che l'aveva riconosciuto...
M.G.F.: Senta, ho cercato...
Avvocato Pepi: ... cosi! bene, mi lasci finire la domanda, signora per favore.
M.G.F.: Sì, mi ascusi.
Avvocato Pepi: Dico, visto che lei dice di essere così certa di aver riconosciuto in maniera così precisa il Pacciani, come mai durante le fasi del processo non chiese al Pubblico Ministero di essere sentita?
M.G.F.: No, no. Io l'ho fatto. Ho telefonato, non so se loro avranno tracce... 
P.M.: L'abbiamo messo scritto.
M.G.F.: ... di questa telefonata; ho detto: 'ma come mai io non sono sentita?'. Dice: 'lei non è più in tempo; se crede può mandare una lettera al Presidente'... 
P.M.: Questo glielo disse la Polizia, signora?
M.G.F.: Sì. 'Se crede può fare una lettera al Presidente per essere sentita '. A quel punto io mi sono smontata, ho detto: ma sai che, fate come volete, io il mio dovere...
Avvocato Pepi: E non scrisse la lettera.
M.G.F.: Io il mio dovere l'ho fatto. Io il mio dovere l'ho fatto. Mi sono liberata, come le ripeto, anche di un senso di colpa nei confronti dell'ultima coppia. Perché io, da allora, ho sempre detto: accidenti a me a quando non sono andata a dire queste cose che potevano alla mia famiglia sembrare delle stupidaggini, perché forse da cosa poteva nascere cose.
Avvocato Pepi: Va be', comunque lei, signora, non è stata sentita, eh?
M.G.F.: No, non sono stata sentita.
Presidente: Bene. Può andare signora. Grazie.
M.G.F.: Di niente, a voi. Buongiorno.
Presidente: Sospendiamo dieci minuti.

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