lunedì 1 luglio 2013

Lorenzo Nesi - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 04 luglio 1997 - Prima parte


Presidente: Ci siamo tutti? Zanobini c'è. Le parti civili...c'è Pellegrini, c'è Curandai che rappresenta...Curandai, anche gli altri. Va bene? Per il momento. Tanto arriveranno un po' alla volta. Va bene? Pubblico Ministero, può far entrare il suo teste di oggi.
P.M.: Sì, bene. Comincerei con il teste Nesi Lorenzo, Presidente.
L.N.: Buongiorno.
Presidente: Buongiorno. Senta, vuole essere ripreso dalle telecamere, o ha difficoltà?
L.N.: No, nessuna.
Presidente: Bene. Come si chiama lei?
L.N.: Nesi Lorenzo.
Presidente: Dov'è nato, dove risiede.
L.N.: Xxxxxxxx, in via Xxxxxx, domicilio Xxxxxxxx
Presidente: Ecco, le faccia leggere la formula, per cortesia.
L.N.: Bene. "Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.
Presidente: Scusi, la signorina non ha capito la data di nascita. Se la vuol ripetere, per cortesia. La data di nascita.
L.N.: XX/XX/XX.
Presidente: Bene, grazie. Prego, Pubblico Ministero.
P.M.: Grazie, Presidente. Signor Nesi, può spiegare innanzitutto alla Corte qual è la sua attività, che lavoro esplica?
L.N.: Io ho fatto per 16 anni il tipografo, alle Tipografie Stianti. E dopo fo una attività di artigiano di maglie...
P.M.: In proprio?
L.N.: In proprio.
P.M.: Senta, signor Nesi, lei conosce Mario Vanni?
L.N.: Sì.
P.M.: Può spiegarci come l'ha conosciuto, da quanto lo conosce?
L.N.: Mario Vanni lo conosco fino, diciamo, da quando ero ragazzo. In quanto che lui, Mario Vanni, all'epoca, portava i telegrammi, non so, avventizio alla posta. Mio zio faceva il postino, erano amici, sicché lo conosco fin da bambino. Con Mario Vanni c'è stato una amicizia molto fraterna. Io, Mario Vanni mi aiutava me, così in amicizia nel lavoro. Io aiutavo lui quando, non so, avevo bisogno di scaricare, caricare, avevo poco posto all'epoca. E, di conseguenza, Mario era un amico fraterno.
P.M.: Andavate, le dava una mano nel lavoro, anche andavate a giro?
L.N.: Sì, sì.
P.M.: Può spiegare...
L.N.: Veniva con me col furgone...
P.M.: Ecco, può spiegare queste circostanze?
L.N.: Quando finiva il suo turno di posta, veniva con me spesso spesso, ecco. Mario è lì, lo può tranquillamente...
P.M.: Sì, sì, lo ha detto. Non si preoccupi di questo. E dove andavate, che zone frequentavate per lavoro?
L.N.: Ma le zone erano le più varie. Io lavoravo con Scandicci, con Sigila, con Poggio a Caiano, con Bacchereto, con Prato. Mario, Mario era molto spesso con me, ecco. 
P.M.: Il pomeriggio, in genere? Perché la...
L.N.: Eh, sì, perché la mattina doveva consegnare la posta, sicché.
P.M.: Ma lo trovava occasionalmente fuori, per strada, o vi davate per dire...
L.N.: Mah, no...
P.M.: 'Allora domani si va a Signa, domani si va a Scandicci..,'
L.N.: Mario poteva essere al bar, si poteva fissare il giorno prima. Ora io preciso non me lo ricordo, ma comunque...
P.M.: Questo tipo di...
L.N.: Sì, 'che vai via? Vengo con te', ecco, così.
P.M.: E stavate fuori il pomeriggio.
L.N.: Sì, il pomeriggio. Sì, sì. Quando aveva bisogno lui di qualcosa, io ero a sua disposizione. Perché, le ripeto, era un amico veramente fraterno.
P.M.: Può spiegare, ad esempio, di cosa aveva bisogno e cosa può esser capitato che lei le abbia...
L.N.: Bisogno, che le posso dire...
P.M.: Per capire, più che altro.
L.N.: Poteva aver bisogno di prendere... Non so, comprava la legna dal Pacciani. 'Lorenzo, mi porti col furgone, ho comprato delle balle di legna dal Pacciani, si va e si portano in casa mia per la stufa?' Poteva aver bisogno...
P.M.: Scusi, scusi, questo della legna è capitato più volte? O ha qualche ricordo preciso?
L.N.: Mah...
P.M.: Dove stava il Pacciani quando andavate a, quando andava Vanni...
L.N.: A Montefiridolfi, a Sant'Anna.
P.M.: Ecco, l'epoca di... Montefiridolfi.
L.N.: Ora, io, gli anni precisi non me li ricordo.
P.M.: Va bene. No, era per capire. Le è capitato di trovare il Vanni fuori per strada? Non so alla fermata dell'autobus...
L.N.: Sì, sì, a volte era a fare l'autostop. Andavo fuori, l'ho montato.
P.M.: Cioè, lui faceva anche l'autostop?
L.N.: Sì.
P.M.: Ho capito. A volte lo ha trovato anche alla fermata della SITA...
L.N.: Sì, sì, alla stazione, sì.
P.M.: A Firenze, questo?
L.N.: No, no a San Casciano.
P.M.: Alla stazione di San Casciano?
L.N.: Ora si chiama la stazione, però era San Casciano.
P.M.: Senta, e questo rapporto in cui il Vanni veniva con lei fuori, a che anni lo fa risalire? Cioè, quand'è che lei ha cominciato questo lavoro in proprio – se ho capito bene - è corrispondente.
L.N.: Lo farei risalire agii anni '70.
P.M.: Agli anni '70 lei inizia, lascia la Stianti...
L.N.: No, prima. Ma insomma, io direi '68, finché non mi spostai alla Sambuca e dopo Vanni lo vedevo meno. Ma negli anni '68,'69,'84.
P.M.: In questo periodo qui, in questi 15 anni.
L.N.: Sì, sì.
P.M.: Senta, è mai capitato che andaste Signa, a Signa a Lastra a Signa?
L.N.: Sì, sì.
P.M.: Come mai?
L.N.: Perché io passavo, avevo da fare ad esempio delle consegne a Scandicci e dopo, per esempio, andavo a Poggio a Caiano, sicché passavo da Lastra a Signa e Signa.
P.M.: Le ha mai detto, il Vanni, di essere stato a Signa o a Lastra a Signa con Pacciani?
L.N.: Sì.
P.M.: Ci può spiegare meglio il suo ricordo?
L.N.: Ci si fermava a un bar. A volte si diceva: 'prendo un caffè, si piglia un caffè, Mario, si beve una birra a questo bar'. Vanni diceva: 'me l'ha detto... ci si ferma al bar di sopra, perché c'ero col Pacciani domenica'. Questo, è fuori discussione.
P.M.: Lei ricorda questi racconti relativi a Vanni che le diceva di essere stato a un bar di Signa con Pacciani a che anni si riferiva?
L.N.: '80, '81, '79... una...
P.M.: Quando l'ha raccontato a lei. Ma il Vanni e Pacciani, il Vanni le ha detto in quale periodo andava a questo bar?
L.N.: No, io codesto non me lo ricordo.
P.M.: Non se lo ricorda.
L.N.: No... Gli anni glieli quantifico male, perché non... Le posso quantificare le cose, ma gli anni veramente sono un po' una negazione.
P.M.: Può essere che queste frequentazioni al bar di Signa da parte di Vanni e Pacciani lei abbia capito che risalissero agli anni '70, come ha riferito alla Polizia, o è un suo ricordo impreciso?
L.N.: '70, '78, '79...
P.M.: Capisce? '70, '78 sono...
L.N.: Eh...
P.M.: Va bene, lei non è sicuro...
L.N.: Non glielo posso confermare con tutta tranquillità.
P.M.: Benissimo. Senta, le è mai capitato di sapere o di avere... Anzi, di sapere se il Vanni andava a Firenze e aveva rapporti con prostitute?
L.N.: Sì. Sì, sì.
P.M.: Ci può spiegar quello che sa, a proposito?
L.N.: Dunque, io con Vanni sono stato da una prostituta che ci si andò da ragazzi.
P.M.: Da ragazzi, quindi...
L.N.: Da ragazzi diciamo 18 anni io, ecco, 18-19 anni.
P.M.: Quindi negli anni '60, se faccio bene i conti.
L.N.: Sì, '42 facciamo il conto...
P.M.: Bene.
L.N.: Ci si andò e la stava in centro, mi sembra, in via Cavo.
P.M.: Ricorda il nome di questa persona?
L.N.: Manfredi Gina.
P.M.: Sì.
L.N.: Ci si andò dopo... Io ci andai due o tre volte con lui, dopo questa...
P.M.: La conosceva lui, o la...
L.N.: No, no, la conosceva lui.
P.M.: Lui ci èra già stato per conto suo.
L.N.: Sì. C'era stato con persone oggi defunte, sicché non... io credo non sia nemmeno...
P.M.: Di San Casciano?
L.N.: Eh?
P.M.: Con altre persone di San Casciano.
L.N.: Sì, sì. Sì. E si andò da questa prostituta, io ero poco più di un ragazzo, gliel'ho detto, 18-19 anni.
P.M.: Lui è più grande di lei, no?
L.N.: Eh, cioè, specifichiamo una cosa: l'amicizia mia con Pacciani era una amicizia molto sincera, ;e molto... Però non era l'amico che io, non so, potevo andare al mare insieme, andavo...
P.M.: Stiamo parlando di Pacciani, o di Vanni, scusi?
L.N.: Di Vanni, scusi.
P.M.: Bene.
L.N.: Era una persona più vecchia di me, sicché io facevo... Cioè, non veniva con me fuori insieme la sera a ballare, o al mare, o a sciare, o dove vuole.
P.M.: Era l'amico più grande, insomma.
L.N.: Sì, era un amico più grande, però non era l'amico...
P.M.: Più grande di età, eh.
L.N.: Più grande di età. Questa prostituta si andò... dopo, questa prostituta, la fu persa di vista. Io ci andai due o tre volte.
P.M.: A proposito di questa prostituta, il Vanni le ha mai raccontato niente? Il tipo di rapporti che aveva.
L.N.: Questa era una prostituta molto signora, molto gentile. Quando era in via Cavo. Dopo una ventina d'anni, cioè negli anni... Sì, dopo una ventina d'anni, questa prostituta cambiò indirizzo. E Vanni mi disse: 'guarda, ho ritrovato la Manfredi'.
P.M.: Dopo vent'anni.
L.N.: Dopo vent'anni, sì, dopo vent'anni.
P.M.: Le spiegò come l'aveva ritrovata, o se l'ha frequentata in tutti i vent'anni lei non lo sa?
L.N.: No. No, no, non lo so. No.
P.M.: Gliene ha riparlato dopo vent'anni.
L.N.: Dopo vent'anni, dice: 'guarda, la sta in un posto a Rifredi, così e così. Mi ci porti?' 'Eddio, vai, ti ci porto. Vengo anch'io, non c'è...' E si andò, la stava in una via... lì a Rifredi, io avevo un fornitore in via Corridoni, che andavo lì diverse volte la settimana. E ci si andò, ed era quella, sì, sì. Era quella prostituta lì. Ci si andò diverse volte. Io andavo un po' per ridere, lui forse... Ma comunque, non entriamo in particolari... Se dopo gli occorrono...
P.M.: Ce li dica, quali sono. Un po' per ridere, cosa vuol dire?
L.N.: No, così.
P.M.: Ci dica i particolari.
L.N.: I particolari...
P.M.: Lei li ha già raccontati, vediamo se...
L.N.: I particolari, dunque, vediamo un po'. Io gli dicevo: 'Madonna, Mario, gli si dà 15 mila lire a questa. Si sente se la ci piglia a letto tutti e due, se la ne piglia 20 in due...', vero?
P.M.: Un particolare chiarissimo. È capitato? È capitato questo.
L.N.: Sì.

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