martedì 21 maggio 2013

Valeriano Raspollini - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 30 giugno 1997 - Prima parte



P.M.: Allora sentirei Raspollini Valeriano.
V.R.: Buongiorno.
Presidente: Buongiorno a lei. Come si chiama?
V.R.: Valeriano Raspollini.
Presidente: Nato?
V.R.: Il XX/XX/XX.
Presidente: Risiede dove?
V.R.: Risiedo a Xxxxxxx, in via Xxxxxxx.
Presidente: Bene.
V.R.: "Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza."
Presidente: Senta, vuole essere ripreso dalle telecamere, oppure ha difficoltà?
V.R.: Mi è indifferente.
Presidente: Va bene. Prego, Pubblico Ministero.
P.M.: Sì, grazie Presidente. Signor Raspollini, può spiegare alla Corte qual è la sua professione?
V.R.: Sì, io faccio un mestiere difficile, nel senso che cerco di rendere culturalmente accettabile a chi non lo desidera l'arte moderna. Mi occupo di arte moderna, sono un esperto di arte contemporanea.
P.M.: Ho capito, grazie. Lei abitava dove ha detto, cioè in via Xxxxxxxxx, anche nel 1985?
V.R.: Esattamente.
P.M.: Senta, la signora Sharon...
V.R.: Sharon Daliana.
P.M.: ... Daliana è Statman, dico bene?
V.R.: Statman, sì.
P.M.: Abitava con lei all'epoca?
V.R.: No.
P.M.: No.
V.R.: Noi siamo soltanto amici da moltissimi anni.
P.M.: Ho capito.
V.R.: La signora è sposata con un mio amico d'infanzia e che risiede a New York.
P.M.: Ho capito. Senta, lei ricorda se quella domenica la signora Sharon era venuta da lei?
V.R.: Dunque, la sequenza è questa: la domenica io ho fatto un viaggio in Umbria con la signora Daliana. Siamo partiti la mattina e abbiamo passato la giornata a Panicale. Panicale è un paesino medioevale integro, relativamente integro, non contaminato da orpelli...
P.M.: Va bene, insomma, andaste a Panicale.
V.R.: Abbiamo passato la giornata visitando gli affreschi: ce ne sono bellissimi del Perugino.
P.M.: Purtroppo oggi ci occupiamo di tutt'altre cose.
V.R.: Questo... Lei mi ha chiesto di questa giornata e io le fo la sequenza.
P.M.: Si.
V.R.: Poi abbiamo cenato a Panicale da amici della signora e poi siamo rientrati verso... Passando da San Casciano io mi sono fermato a casa mia e la signora ha continuato per Firenze, passando dalla via Scopeti.
P.M.: Quindi è tornata via da sola.
V.R.: Sì.
P.M.: Bene.
V.R.: Io, dunque, non sono un teste oculare.
P.M.: Benissimo, era quello che volevo cercare di farle dire, ce l'ha detto.
V.R.: Prego.
P.M.: Quindi lei ha soltanto sentito il racconto della signora Sharon e poi, sulla base di quel discorso, siete andati dai Carabinieri. Grossomodo è questo il. . . Non lo voglio dire io, ecco.
V.R.: No, no. Dunque, la sequenza del giorno successivo è stata questa: abbiamo saputo del delitto e quando ne ho parlato con Sharon, avevo bene in mente che lei era passata di lì intorno alla mezzanotte. La cosa era curiosa, da questo punto di vista, per una concomitanza di circostanze. Se posso avere dell'acqua, per gentilezza, un istante, perché...
Presidente: Ora gliela portano, eh.
V.R.: Grazie. Comunque posso continuare.
P.M.: Prego. Racconti pure lei, così ci riusciamo a capire.
V.R.: Benissimo. Dunque, parlando con Sharon...
P.M.: Il giorno dopo, cioè il giorno dopo che fu scoperto il fatto.
V.R.: Già conosciuto attraverso i mezzi d'informazione, la vicenda di cui ci stiamo occupando...
P.M.: Sì.
V.R.: Lei mi ha detto che passando aveva notato una macchina di colore bianco, di cilindrata media, con due o più persone a bordo; e nel momento in cui stava passando, questa macchina ha avuto un comportamento fortemente anomalo. E quindi era il gesto che era determinante, in quel caso; il gesto era un gesto che lo si può attribuire però a tantissime possibilità. Potevano in effetti essere...
P.M.: Questo le disse la Sharon.
V.R.: No.
P.M.: Ah.
V.R.: Lei mi disse soltanto del gesto.
P.M.: Allora vediamo il gesto, poi vediamo dopo a cosa attribuirlo.
V.R.: Benissimo. Il gesto, dunque, era quello di queste due o più persone a bordo, che hanno abbassato o spento i fari e hanno cercato di non immettersi, come era logico, nella via degli Scopeti. Secondo me, secondo...
P.M.: Al di là sul secondo, mi scusi, ci può dire se la signora Sharon le ha descritto in che punto era questa macchina che fece questa strana manovra? Lasciamo la strana, per ora, poi l'interpretazione...
V.R.: Certamente.
P.M.: A noi interessa focalizzare se la signora Sharon le ha detto dov'era questa macchina e dove fece questa manovra.
V.R.: Dunque, la signora Sharon... Io ho spiegato dove era il luogo, perché lo conosco benissimo, perché ci passo ogni giorno per andare a Firenze, perché io ho vissuto da ragazzino a Sant'Andrea e quindi sono zone che conosco...
P.M.: Lo conosce bene.
V.R.: Quindi, ho spiegato qual era la piazzola dove era successo questo evento e lei credo che abbia capito, e in effetti per tantissimo tempo io so, adesso lei dopo la visita, recente... Ma questo lo vediamo dopo. Lei sostiene che questa macchina era dall'altra parte della strada. Io avevo capito...
P.M.: Dalla parte opposta della piazzola.
V.R.: Esatto, esatto. Io avevo capito che questa macchina usciva direttamente dal bosco, dalla piazzola.
P.M.: Ho capito. La signora, invece, disse subito che era di fronte.
V.R.: No, non lo disse subito.
P.M.: Chiedo scusa, allora. Lo sentiremo direttamente dalla signora. Perfetto. Disse qualche altra cosa? Lei disse che era una macchina bianca...
V.R.: Una macchina bianca con queste due o più persone a bordo; questo gesto. Naturalmente, prima di decidere di andare a denunciare questa storia...
P.M.: Il racconto glielo fece di persona?
V.R.: Sì, sì. Ho chiamato la signora, è venuta a San Casciano, è stata gentilissima. Abbiamo pensato se era possibile identificare qualche altro elemento nella sua percezione, che lei deve immaginare era molto rapida: un frammento nella notte. Non è stato possibile identificare né lettere o cifre della targa, né frammenti di qualsiasi altro genere. Intendo dire sigle, stemmi, qualsiasi altra cosa che potesse fare identificare che tipo di macchina era. E tanto meno era possibile, secondo la signora, identificare la struttura fisica delle persone che erano a bordo. Quindi, perché decidere di fare comunque questa testimonianza?
P.M.: Ci andaste dai Carabinieri?
V.R.: Ci siamo andati.
P.M.: Ricorda quando?
V.R.: Esattamente: il martedì successivo, che sarebbe... Dunque, il delitto era della domenica, il lunedì è il giorno in cui è stato conosciuto; il martedì era il giorno in cui la signora è venuta; abbiamo fatto questa analisi per vedere se era possibile aggiungere qualche elemento, e poi... Grazie. Poi, dunque, siamo andati dai Carabinieri. Dai Carabinieri...

0 commenti: