giovedì 16 maggio 2013

Marcella De Faveri - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 30 giugno 1997 - Prima parte



Presidente: Bene, un altro teste può entrare.
P.M.: Sì, Presidente, grazie. Sentiamo De Faveri Marcella.
M.D.F.: Buongiorno.
Presidente: Come si chiama lei signora?
M.D.F.: De Faveri Marcella.
Presidente: Dove è nata, quando è nata, dove risiede?
M.D.F.: Sono nata a Xxxxxxx Xxxxxxx, XX/XX/XX e risiedo a Xxxxxxx, via Xxxxxxx. “Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di guanto è a mia conoscenza.”
Presidente: Risponda alle domande del Pubblico Ministero e poi dei difensori. Senta, vuole essere ripresa dalla televisione, o no?
M.D.F.: No.
Presidente: No. Bene. Allora niente telecamere. Pubblico Ministero, prego.
P.M.: Grazie, Presidente. Signora, può innanzitutto spiegare alla Corte qual è la sua professione?
M.D.F.: Sono insegnante. 
P.M.: Senta signora, lei ricorda di essere stata in giorni vicino all'omicidio di Scopeti in quella zona a trovare qualcuno?
M.D.F.: Sì, era il giorno... era una domenica, ero andata a trovare degli amici che stanno lì agli Scopeti, nella villa di fronte dove poi è successo.
P.M.: Si ricorda come si chiamano questi amici?
M.D.F.: Sì, Rufo.
P.M.: Era la domenica prima che fosse scoperto l'omicidio?
M.D.F.: Sì. Io l'ho saputo alla televisione il lunedì, quando...
P.M.: Quindi era la domenica 8?
M.D.F.: La domenica 8, sì.
P.M.: Lei questa visita a questi amici Rufo l'ha fatta nel pomeriggio o la mattina?
M.D.F.: Siamo arrivati verso le tre.
P.M.: Di pomeriggio.
M.D.F.: Di pomeriggio, sì.
P.M.: "Siamo", nel senso con suo marito?
M.D.F.: Con mio marito sì.
P.M.: Suo marito si chiama, scusi?
M.D.F.: Chiarappa Vittorio.
P.M.: Ci può raccontare questa visita, il momento in cui siete arrivati, avete visto qualcosa?
M.D.F.: Sì. Allora, noi siamo arrivati, c'è un problema per entrare nella villa di questi amici perché praticamente bisogna allargarsi sulla destra per poter entrare nel cancello e c'è una specie di piazzola e c'era una macchina ferma. Per cui abbiamo commentato in maniera un po' sfavorevole insomma, questo fatto di avere una macchina che ci impediva di fare la manovra. Mentre mio marito cercava di entrare, io ho guardato...
P.M.: Chiedo scusa. Voi venivate da...
M.D.F.: Noi venivamo da Firenze.
P.M.: E per andare nella casa del Rufo voltavate a sinistra o a destra?
M.D.F.: A sinistra. Normalmente nella piazzola ci si allarga perché praticamente si ritorna... il viale è parallelo alla strada, per cui bisogna allargarsi per entrare.
P.M.: Allargare sulla destra...
M.D.F.: Sulla destra.
P.M.: ... chiedo scusa, verso la piazzola e poi girare...
M.D.F.: E girare e praticamente tornare indietro.
P.M.: Una specie di U.
M.D.F.: Una specie di U.
P.M.: Benissimo. Lei ricorda questa manovra...
M.D.F.: Sì, che è stata più difficoltosa del solito proprio perché c'era una macchina ferma.
P.M.: Guidava suo marito ha detto.
M.D.F.: Guidava mio marito, per cui lui era impegnato nella manovra e io ho guardato chi era, insomma. E ho visto che c'era una macchina ferma con due signori. Allora, il muso della macchina, questa, era verso diciamo San Casciano. Uno era appoggiato sul cofano, al cofano, per cui dava le spalle, e l'altro guardava sulla parte destra, verso il bosco, appoggiato alla macchina, per cui io non ho visto in faccia questa gente.
P.M.: Vuole andare avanti nel racconto?
M.D.F.: Sì. Poi siamo arrivati a casa di questi amici. Mio marito aveva comprato un teleobiettivo alla macchina...
P.M.: Alla macchina fotografica?
M.D.F.: Sì, alla macchina fotografica. Il ricordo è che giocavano con questa cosa, 'guarda come si vede bene', così e...
P.M.: Giocavano con il...
M.D.F.: Con il teleobiettivo. 'Guarda come si vede bene da lontano, da vicino...'
P.M.: Con il signor Rufo.
M.D.F.: Con il signor Rufo. A un certo punto ho detto: 'voglio vedere anch'io'. Guardando in fondo vedo bene la macchina. Ecco, rivedo la macchina.
P.M.: L'automobile.
M.D.F.: L'automobile ferma. Ecco, poi...
P.M.: Dalla casa del Rufo, questo.
M.D.F.: Dalla casa del Rufo, sì. Poi mi ricordo che mio marito ha dovuto ritornare a Firenze per fare un necrologio, sarà andato via verso le quattro e mezza. Nel ritorno commenta che ancora c'era questa macchina che impediva la manovra. Da lì poi siamo andati via verso le otto circa e la macchina era ancora lì.
P.M.: Lei ricorda qualcosa di più specifico sul tipo di macchina e sulle caratteristiche fisiche di queste due persone? A suo tempo, quando si presentò, almeno sembra che avesse i ricordi uh po' più particolari. Vogliamo vedere se li ricorda ancora?
M.D.F.: Sì, allora, in effetti ce li ho più sulle persone che non sulla macchina perché di macchine non me ne intendo, non le riconosco. Mentre delle persone: uno era, non so...
P.M.: Lei li ha visti da dietro, ha detto.
M.D.F.: Da dietro. Per cui dal dietro, uno era, come si può dire, un po' il contadino classico toscano, con la testa quadrata, quasi senza collo, un po' tozzo, un po' robusto e l'altro più slanciato ecco.
P.M.: Più magro.
M.D.F.: Più magro, ecco, basta, non...
P.M.: Lei ha detto anche qualcosa sul colore dell'auto e anche sulle caratteristiche. 
M.D.F.: Ecco. La caratteristica è che era una macchina senza. . . come si dice dietro?
P.M.: Il baule, era...
M.D.F.: Insomma,. quelle che...
P.M.: Lei ha detto era tronca dietro.
M.D.F.: Sì, più o meno ecco. Secondo me sono tutte uguali, per cui non posso essere più precisa.
P.M.: Comunque lei ha avuto l'impressione che non avesse il baule.
M.D.F.: Sì.
P.M.: E sul colore?
M.D.F.: Sul colore...
P.M.: Se lo ricorda.
M.D.F.: Quando sono venuta da lei avevo un dubbio se rossa o bianca. Poi ho Fatto mente locale, cioè proprio di cercare di… e quasi sicuramente era rossa. Perché io guardavo poi molto di più la gente che c'era che non la macchina, anche perché non... ripeto, conosco la 500 e la Volkswagen, riconosco, le altre sono tutte uguali.
P.M.: Le fu mostrata anche una foto, non da me, penso in Questura, della macchina, lo ricorda? Di una macchina.
M.D.F.:Sì, sì.
P.M.: Senta, se io le mostro ora la foto di quei posti presa dall'aereo, mi può vedere se descrive la manovra?
M.D.F.:Sì.
P.M.: Eh, grazie. Se riusciamo a mostrarle, sennò le foto sono state ingrandite, io le produco Presidente. Sono quelle fatte, dopo il fatto, dall'aereo. Sono abbastanza chiare per quanto riguarda i luoghi e quindi le produco. Sono diverse foto fatte all'epoca. Nel caso non fosse possibile vederle con questi visori, chiedo di mostrarle direttamente le foto alle parti e alla teste. Si vede male, obiettivamente non si vede i colori.
M.D.F.: Non è splendida.
Presidente: L'altro giorno si vide bene.
P.M.: Presidente, siccome le foto in realtà sono molto chiare, se lei consente, dopo che le ha viste la Corte, mostrerei proprio le foto alla teste.
Presidente: Sì, sì, si può fare anche questo. Però l'altro giorno si vide bene.
P.M.: Io, Presidente... C'è qualcosa al proiettore evidentemente. (voci fuori microfono)
M.D.F.: Se io riconosco il cancello, che in questo momento non riconosco...
P.M.: Possiamo far vedere intanto le foto alla teste, Presidente?
M.D.F.: Ah ecco, qui sì, vedo la strada. Allora...
P.M.: Possiamo avvicinarci...
Presidente: Vada lì. Il microfono ce l'ha.
P.M.: Sul visore è difficile, quindi io pensavo se era possibile intanto mostrare la foto alla Corte...
Presidente: Sì.
M.D.F.: Allora, noi si veniva da qui, per entrare in questo... Allora, noi si veniva da Firenze. Per entrare in questo cancello, che è qui, bisognava allargare in questa piazzola e tornare. C'era una macchina lì, per cui diventa difficile e ci si accorge proprio che esiste una macchina. Da qui si allarga qui e praticamente si torna indietro. Cioè, qui forse è più chiara. La strada...
Presidente: (voce fuori microfono)
M.D.F.: Era... qui. Dove c'è lo slargo, dove noi si veniva, si allargava qui e si tornava indietro. Con una macchina qui questa manovra non si può fare.
Presidente: Io l'ho vista, però la deve vedere... gli avvocati, la difesa, eccetera. Se potete metterla comunque al video, al proiettore.
P.M.: Noi ci riproviamo, Presidente.
Presidente: Eh.
P.M.: Vuole riprovare?
Presidente: L'altra volta che avete fatto col computer voi?
P.M.: Sì. Proviamo anche quello, Presidente.
Presidente: Il computer mi sembra che sia più chiaro.
P.M.: Proviamo anche col computer, le proviamo in tutte e due i modi.
Presidente: No, così non è chiara. Là, col computer forse è meglio.
M.D.F.: Sì, però ora che ho visto la fotografia lo posso fare. Ora che l'ho vista.
P.M.: Sì, solo abbiamo...
M.D.F.: Ah, già, è vero.
P.M.: Non è possibile mettere più a fuoco.
Presidente: Sta migliorando.
P.M.: È una questione di colori...
Presidente: Eccolo qua, ora si vede bene. Ma che effetti di sera.
P.M.: Ne abbiamo due a posta, uno compensa l'altro.
Presidente: Guarda lì.
M.D.F.: Sì, ora funziona.
Presidente: Ora funziona, ora vede benissimo signora.
M.D.F.: Sì.
Presidente: Faccia una cosa: vada di là col microfono e ci indichi col dito dov'era la macchina, qual era la stradina che dovevate imboccare. Con una penna, possibilmente con una penna che non...
P.M.: Se lo fa sulla foto direttamente dov'è l'operatore forse...
Presidente: Indicategli come deve fare.

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