lunedì 8 aprile 2013

Michele Giuttari - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 25 giugno 1997 - Terza parte

Segue dalla seconda parte.

M.G.: E allora, altro riscontro oggettivo: il taglio della tenda dei due francesi nella parte posteriore. Effettivamente la tenda dei due francesi, com'è stato accertato all'epoca in sede di sopralluogo e come risulta dal fascicolo del relativo sopralluogo esistente agi atti, presenta un taglio in verticale nella parte posteriore. Possiamo far vedere? Ecco, è abbastanza vistoso. Abbiamo credo due foto in cui sì vede questo taglio esatto. E anche in quest'altra foto si nota il taglio della tenda. Passerei ad un altro riscontro.
P.M.: Sì, grazie, grazie. Vada pure avanti lei con...
M.G.: Sì. Ulteriore riscontro che ho, dalla lettura degli atti di quel duplice omicidio, evidenziato è l'esito della perizia autoptica e la ricostruzione della dinamica del duplice omicidio fatta dai periti dell'epoca. A tal proposito, nell'attività di riscontro riferita al Pubblico Ministero, evidenziavo questa parte della perizia fatta dagli studiosi di Modena nell'85. Che a pagina 27 riferivano, leggo testuale : "Dopo aver ucciso la vittima di sesso maschile, l'assassino, è tornato sui suoi passi. E operando all'interno della tenda ha iniziato con calma la rituale escissione dei feticci. Tagliando prima il seno con difficoltà di affilatura del mezzo tagliente; quindi il pube, dove tale difficoltà di taglio non appaiono più documentabili". Quindi riscontrano i periti una diversità di taglio tra il seno e il pube. Dice: 'nel seno notiamo una difficoltà proprio di affilatura del mezzo tagliente; nel taglio del pube invece queste difficoltà non esistono più'. Il che, sostengono i periti, rende possibile l'ipotesi che l'autore disponesse di un secondo coltello. Quindi il riscontro che ho evidenziato dalla lettura di questi atti che illustravano la dinamica operativa del duplice omicidio era che per quell'episodio delittuoso furono usati due coltelli. Vado avanti con i riscontri. Ulteriore riscontro oggettivo sia sulla macchina rossa con la coda tronca, sia sulla presenza il pomeriggio del delitto, cioè il pomeriggio dell'8 settembre 1985, quindi come riscontro oggettivo, quindi sia sulla macchina rossa, sia di due persone in quel posto di cui una intenta a guardare verso il bosco verso la tenda dei due francesi, richiamo le testimonianze di cui già ho fatto cenno nella precedente udienza, dei coniugi Chiarappa e De Faveri. Ricordo che questi coniugi stavano andando dal loro amico Rufo Giancarlo, quindi quel pomeriggio intorno alle 14.30-15.00 andando là videro questa macchina ferma sul margine destro, proprio all'inizio della stradella che porta alla piazzola, il delitto, e due persone ferme che descrivono.
P.M.: Possiamo, dottore, far vedere nel caso in una foto dove si trova questa casa del Rufo?
M.G.: Si, sì. . .
P.M.: Cosi si capisce meglio. Lei ci aveva descritto la curva che avevano fatto...
M.G.: Sì, sì, la donna aveva descritto, la signora De Faveri...
P.M.: Se può magari fare come prima, andare sulla foto e...
M.G.: Sì, sì.
Presidente: È quello del binocolo, del teleobiettivo...
P.M.: È quello del binocolo, esatto.
M.G.: È quello col binocolo. La moglie, soprattutto la moglie che, nella sua testimonianza, spiega la manovra che hanno dovuto fare quel giorno un pò difficoltosa a causa proprio della presenza di questa macchina rossa con la coda tronca e di due persone sul margine destro.
P.M.: Questo ovviamente, lei non lo può dire, ma lo dico io, è un riscontro alle dichiarazioni di Lotti che dice: il pomeriggio erano andati lì, eh.
M.G.: Dunque ecco, questa che indico adesso è la casa di Rufo, la colonica di Rufo, del signor Rufo. Dove quel giorno si sono recati i coniugi Chiarappa-De Faveri e da dove il signor Chiarappa col teleobiettivo, provandolo, guardava poi verso la piazzola notando la macchina rossa. Questa è la stradella che porta alla piazzola del delitto, questa qua. La macchina rossa si trovava ferma sul margine destro qui, in prossimità dell'inizio dello stradello che conduce alla piazzola del delitto, quindi in questo posto. coniugi Chiarappa, con la loro autovettura, provenivano in questo, da questo lato da Firenze verso San Casciano. Quindi, dovendo svoltare a sinistra per immettersi nella stradina che porta alla casa colonica di Rufo, essendoci fermo sul margine destro questa autovettura rossa, hanno trovato difficoltà a svoltare e hanno dovuto fare due manovre. Fatto che incuriosì la signora e che riferì nella sua dettagliata testimonianza, è che le due persone da lei notate in questa occasione accanto alla macchina, una appoggiata sul cofano della macchina e l'altra sul lato destro che guardava verso il bosco in direzione della tenda, non si... neppure si voltarono per vedere loro che sopraggiungevano e avevano difficoltà in questa manovra di svolta. Cioè completamente avevano ignorato la presenza e di conseguenza le difficoltà di manovra, che il signor Chiarappa era costretto a fare per svoltare proprio per la presenza della vettura rossa ferma in quel posto.
Presidente: Bene.
P.M.: Bene. Grazie, dottore. Vediamo di andare avanti. Eventualmente, se non ce ne sono altri, almeno di quelli rilevati da lei, di riscontri per quanto riguarda l'85, passiamo alla sua attività per il delitto precedente. O se ce ne sono altri dell'85...
M.G.: Mah, in relazione ai riscontri dell'85 che ho evidenziato, vorrei citare per ultimo...
P.M.: Prego, prego.
M.G.: ... la posizione in cui venne trovato il giovane francese ucciso. Se possiamo far vedere la fotografia. Si trovava - e risulta dagli atti fotografici e sia dal verbale di sopralluogo esistente agli atti - si trovava su un cespuglio con i piedi, erano sollevati da terra, di 50 centimetri circa. Ecco, questo è il dato obiettivo che vorrei segnalare senza commenti. Ecco, la presenza di questo ragazzo ucciso che viene trovato dagli inquirenti che giungono sul posto, sopra un cespuglio, sollevato quindi da terra.
Presidente: C'era il barattolo di vernice? Cos'era, quel barattolo...
M.G.: Sì, c'erano dei barattoli, delle lattine buttate sopra. Ecco, però non era per terra, era su un cespuglio. A 50 centimetri, c'è il verbale di sopralluogo della Scientifica. Credo sia la pagina 2 di questo verbale che descrive il rinvenimento e la posizione del cadavere del ragazzo francese, dice: i piedi erano a 50 centimetri sollevati da terra.
P.M.: Bene, grazie. È un dato obiettivo, poi le valutazioni circa come ci possa essere arrivato, o messo, da una o più persone, le faremo a tempo debito.
M.G.: Sì.
P.M.: Vogliamo vedere se ci sono riscontri per i delitti... O meglio, ci sonò senz'altro, lo sappiamo sia io che lei e le parti. Vediamo quali, relativamente stiamo andando a ritroso...
M.G.: A ritroso, sì.
P.M.: ... per il delitto dell'84. A ritroso anche nelle dichiarazioni di Lotti per le quali lei ha fatto, è stato incaricato di riscontri.
M.G.: Sì.
Presidente: Il delitto di Vicchio.
M.G.: Delitto di Vicchio.
P.M.: Sì, Presidente.
M.G.: 29 luglio 1984, località La Boschetta. In relazione a questo delitto, già nell'udienza precedente ho riferito alcuni dei riscontri che richiamo brevemente per non ripetermi. Mi riferisco alle testimonianze sulle macchie di sangue sulle pietre del fiume Sieve. E alle testimonianze sui pedinamenti fatti alla ragazza uccisa pochi giorni prima dell'omicidio. Testimonianza di Poggiali Mauro in particolare e di cui ho parlato. Altri riscontri oggettivi in relazione a questo duplice delitto che ho evidenziato nell'attività di riscontro delegatami sempre dall'ufficio del Pubblico Ministero lo rilevavo nella perizia relativa all'esame autoptico eseguita a suo tempo dai professori Maurri e Marini sul cadavere della ragazza. Qui devo aiutarmi col documento per leggere testualmente quello che scrivevano in quella occasione nell'84 i due professori. In questa perizia...
Presidente: Scusi...
M.G.: Prego.
Presidente: ... prima di parlare della perizia Maurri eccetera. Lei ha parlato dei pedinamenti della ragazza qualche giorno prima...
M.G.: Sì.
Presidente: ...insomma, nei giorni prima del delitto eccetera. A me risulta, leggendo gli atti dell'episodio, eccetera, che i familiari del ragazzo, i familiari del ragazzo, verso le undici, giù di lì - ora non ricordo esattamente - fecero una denuncia ai Carabinieri, loro, che non era tornato il ragazzo. Perché il ragazzo pare che doveva tornare entro le dieci e mezza.
M.G.: Sì.
Presidente: Alle undici non lo videro tornare, fecero la denuncia ai Carabinieri. Ecco, cosa può riferire su questo punto?
M.G.: Questo, già siamo alla sera del delitto, qua siamo.
Presidente: Sì. Ma come mai, come mai questo ragazzo non torna, ritarda mezzora, alle undici diciamo d'estate, ancora un'ora possibilissima, si allarma. Com'è, da cosa era originato questo allarme?
M.G.: Forse...
P.M.: Ma credo... Prego, prego.
Presidente: Se lei lo sa, se non lo sa, pace.
P.M.: Il dottore, all'epoca, non c'era. Quindi ha solo letto atti.
Presidente: Ma se nelle indagini di riscontro ha verificato anche questo. Questo, volevo sapere.
P.M.: Sì, sì...
M.G.: Ma io credo, ecco, ho letto questa parte qua. Se non ricordo male credo che? forse era anche più' tardi delle undici. perché la madre del ragazzo era stata fuori da alcuni parenti. Era rientrata a casa, trova l'altro fratello, c'era una partita di calcio importante, penso dell'Italia, chiede notizie di Claudio che doveva essere a casa anche per la partita, non c'è, Claudio non c'è. Il fratello non sa dove si trovi. Credo però che la denuncia sia avvenuta dopo le undici. Ecco già si era arrivati ad un'ora in cui, ecco, la preoccupazione si era fatta forte e la madre aveva...
Presidente: Cioè, il problema mio è solamente questo: sapere da che era originato questo allarme. Perché erano allarmati, questo ragazzo ritarda di un'ora, due ore. In fondo c'ha una ragazza, tranquillamente usciva, era fidanzato, se non erro. Quindi se ha verificato questo, tutto qui. Nient'altro.
M.G.: No, io, come diceva il P.M., all'epoca non c'ero. Ho letto gli atti. Negli atti ci sono tante testimonianze di amici che si sono adoperati si sono messi alla ricerca intorno alla mezzanotte, l'una, le due, ecco. C'è stata proprio una ricerca frenetica di questa coppia, ecco, di questo ragazzo. Però, ecco, sul perché credo che ad un certo punto là, in quegli anni, c'era la anche del_ mostro, ecco, c'era un certo allarmismo. Quindi le famiglie stavano in pensiero se si verificava un ritardo da parte di congiunti, una situazione strana, ecco, anomala nel ritorno a casa. Ecco, quindi ritengo che l'allarme sia stato originato da questo. 

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