lunedì 29 aprile 2013

Michele Giuttari - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 27 giugno 1997 - Seconda parte

Segue dalla prima parte

Presidente: Bene. Allora avvocato Pepi, c'è lei?
Avvocato Pepi: Sì, Presidente. Avvocato Pepi. Buongiorno, dottore.
M.G.: Buongiorno.
Avvocato Pepi: Io faccio, prima di farle delle domande specifiche, lei, nella sua relazione che è stata ampia, che ci ha impegnato in tutte queste udienze, si è sostanzialmente limitato a riferire una parte, io ritengo, delle indagini da lei svolte. Parte relativa alle dichiarazioni che le sono state rese da varie persone informate sui fatti. Ora, siccome l'articolo 348 prevede anche un'altra forma di indagine che è quella relativa alla ricerca delle cose, delle tracce pertinenti al reato, ecco che il mio controesame sarà rivolto esclusivamente e particolarmente a questo tipo di indagini. Fatta questa premessa, partiamo da una delle sue prime affermazioni proprio dalla parte introduttiva del primo giorno. Lei ha detto, in un certo momento, che come intuizione di investigazione, è stato, sono state effettuate - e avrebbero portate poi a dei risultati — una serie di intercettazioni telefoniche su varie utenze, fra l'altro parlando anche dell'utenza del Vanni. Ora, siccome nella sua relazione lei non ha menzionato i risultati di queste indagini, io le chiedo a - che risultati hanno portato le intercettazioni telefoniche compiute a casa di Vanni? 
M.G.: Io già ho riferito in quella occasione e ho fatto esplicito riferimento alla mia prima nota del 4 dicembre '95, di una richiesta di intercettazione mirata su due utenze: l'utenza dell'abitazione del Vanni e l'utenza dell'abitazione della Nipoletti Filippa. E ho spiegato anche i motivi per i quali avevo chiesto questa attività tecnica di intercettazione. Nel corso della mia deposizione ho riferito anche che l'intuizione che da questa intercettazione, da questa attività tecnica fosse stato possibile acquisire elementi utili per l'indagine, ben presto io l'avevo avuta. E ho richiamato tutte quelle telefonate che erano intercorse il giorno subito dopo le assunzioni testimoniali di alcuni testi, o addirittura lo stesso giorno, sull'utenza della Filippa Ghiribelli (Filippa Nicoletti n.d.r.). Mi riferisco, ho riferito e richiamo qui le intercettazioni del 16 dicembre '95 tra Lotti e la Filippa Nicoletti...
Presidente: (voce fuori microfono)
M.G.: Sì, della Filippa Nicoletti. L'intercettazione, la registrazione delle conversazioni del 21 dicembre '95 tra la Gabriella Ghiribelli e la Filippa Nicoletti; quella successiva del 23 dicembre '95. E quindi, da questa attività tecnica acquisivo notizie che confortavano il mio intuito. Se vuole sapere, se la sua domanda mirava poi in maniera più specifica l'esito di intercettazione sul Vanni... 
Avvocato Pepi: Esatto.
M.G.: ... allora io le rispondo per come, per quello che è emerso. L'attività tecnica. Il Vanni in quel periodo è mancato da casa per un certo tempo. Noi partiamo ai primi di dicembre, con l'attività tecnica, del '95. È stato operato all'occhio, non so, ha avuto un periodo di... un intervento chirurgico, un periodo comunque di degenza ospedaliera, quindi non usava il telefono. E quindi non avevamo modo di poter ascoltare il Vanni in questa attività. E poi è stato arrestato il 12 di febbraio '96. Quindi diciamo che è stata una attività molto ristretta nel tempo. Ricordo però, da questa attività, in maniera particolare, una conversazione che è dei primissimi giorni. Ecco, dei primissimi giorni - possiamo anche vedere eventualmente di rintracciarla e di dare le coordinate precise - dei primissimi giorni in cui la moglie del Vanni, la signora Luisa, parlando con una parente - non so se fosse una nipote - e parlando proprio del Vanni, riferiva che era nervoso, che insomma era agitato in quel periodo. Non spiegava i motivi di questo stato d'animo. Però poi, nel contesto della conversazione, c'è un passaggio, una frase di questo tipo, se non ricordo male. Comunque la telefonata è trascritta, si può andare a prendere. 'Ma sai, non ce la fa più, finisce, che parla' o qualcosa del genere. Cioè, poteva far capire a chi ascoltava che la tensione del Vanni potesse essere ricondotta anche a questa vicenda...
Avvocato Pepi: Mi scusi se la interrompo. Questo mi sembra che sia una impressione sua, una opinione sua su cui si potrà discutere a lungo.
M.G.: Va beh...
Avvocato Pepi: No...
M.G.: Sì, comunque io ricordo questa telefonata che abbiamo noi sottolineato nella nota di trasmissione al P.M., come telefonata che poteva essere utile per le indagini specifiche che stavamo facendo sul Vanni.
Presidente: Io volevo sapere...
M.G.: Poi, come altro, non ne ricordo, perchè...
Avvocato Pepi: Ecco, quindi, nella sostanza, al di fuori di questa telefonata-..
M.G.: Che ricordi io, che ricordi io. 
Avvocato Pepi: ...non c ' è altro.
M.G.: Poi, ecco, sicuramente ci ha materialmente seguito l'attività tecnica potrebbe anche ricordare qualche altra telefonata. Però che ricordi io, come telefonata insomma in qualche caso, non esprimo ecco la mia...
Avvocato Pepi: Ecco.
M.G.: Come telefonata che ho memorizzato è questa qua. Poi, ripeto, non c'è stata la possibilità di poter ascoltare Vanni per via di questa malattia, di questo ricovero, di questa assenza da casa...  
Avvocato Pepi: Va be', basta questa... Mi basta come risposta.
Presidente: Scusi avvocato Pepi, un attimo. lei ha detto che queste frasi che ha ripetuto ora il teste, sono un suo giudizio. Io non lo so, non abbiamo la trascrizione di questa telefonata. Se avete interesse, la potete produrre, vediamo.
P.M.: Per... così per chiarire. L'intendimento del P.M., dato che siamo in controesame, è quello di sentire i testi specifici indicati nella lista testi del P.M. che hanno coordinato, alle dipendenze del dottor Giuttari le operazioni di intercettazione e in particolare coloro che le hanno eseguite. In quella sede, quando sentiremo quelle persone, se non prima, il P.M. chiede di depositare...
Presidente: Va bene. No, io facevo presente questo: l'utilità di avere questa trascrizione.
P.M.: Chiederà di depositare quella trascrizione.
Presidente: Bene.
P.M.: Se necessario e il difensore lo ritiene, lo facciamo da subito, l'andiamo a cercare.
Presidente: No, no, va bene, va bene. Per chiarire questo particolare.
P.M.: Ecco, sarà un particolare che sarà oggetto di testimonianza e ovviamente di controesame in un momento successivo.
Presidente: Bene.
Avvocato Pepi: La domanda era solo mirata a domandare se da queste intercettazioni era emerso qualcosa di importante relativo alle indagini. Perché...
Presidente: Sì.
M.G.: Credo, in questa telefonata che ricordo io, che io ricordi... 
Avvocato Pepi: Se lei ritiene importante...
M.G.: Questa telefonata che ho fatto trascrivere e che ho mandato quindi agli atti. Quindi...
Avvocato Pepi: Passiamo avanti.
M.G.: La frase che io ricordo è quella che ho riferito.
Avvocato Pepi: Bene. Senta, dottore, lei sa sicuramente - perché credo le abbia predisposte e comunque stabilite lei - sono state fatte delle perquisizioni in casa di Mario Vanni.
M.G.: Sì. Abbiamo...
Avvocato Pepi: In che numero, che data, se lo ricorda o no? Questo comunque non ha molta importanza. Subito dopo l'arresto, prima dell'arresto, durante l'arresto…
M.G.: No, guardi, nell'ambito dell'inchiesta Bis, questa qua che, per intenderci, è partita, ho seguito io dopo il 15 ottobre '95, il Vanni è stato perquisito sicuramente il giorno dell'arresto ed ero anch'io presente a casa Vanni. Quindi il 12 febbraio 1996. E ricordo che era stato perquisito anche prima, nell'occasione in cui abbiamo eseguito i decreti di perquisizione del P.M. nei confronti anche degli altri personaggi che erano emersi dalle prime indagini di questa inchiesta Bis. Cioè, la Gabriella Ghiribelli, Filippa Nicoletti, eccetera. Ed è la perquisizione del 23-24 gennaio '96. Non ricordo esattamente il giorno... Comunque o 22, 23... 22-23 gennaio 1996. Quindi, nell'ambito di questa inchiesta sono state eseguite due perquisizioni domiciliari.
Avvocato Pepi: Ecco, quello...
M.G.: Nell'ambito della prima inchiesta, risulterà poi dagli atti...
Avvocato Pepi: Va be', no, no. La domanda, dottore, era rivolta alla sua attività, non...
M.G.: Sì.
Avvocato Pepi: ...del presente procedimento. Nel quale Vanni ne ha avute parecchie di perquisizioni e di interrogatori vari. Io le chiedevo, in relazione proprio a questa perquisizione, è stata...
M.G.: È quella... Mi scusi, quella del gennaio, o quella del febbraio?
Avvocato Pepi: Di tutte e due: gennaio e febbraio.
M.G.: No... A febbraio c'ero io, quindi...
Avvocato Pepi: Va bene.
M.G.: A gennaio comunque è stata fatta dal mio ufficio. Mi dica, sì.
Avvocato Pepi: Comunque i risultati lei li conosce.
M.G.: Sì, sì, certo.
Avvocato Pepi: Ecco, io volevo sapere: è stato, in queste due perquisizioni, rinvenuto in casa Vanni, o nelle pertinenze di casa Vanni qualche cosa che attenga, strettamente agli omicidi che gli vengono contestati? Più precisamente: sono state trovate armi da fuoco, sono stati trovati reperti particolari? Perché questo la Corte non lo sa, è bene che gli venga riferito che cosa obiettivamente stato trovato e sequestrato in casa Vanni.
M.G.: Sì, sì. Armi da fuoco non ne sono state trovate. Sono stati trovati dei coltelli. Ricordo in particolare un coltello abbastanza grande, tipo da macellaio che era nel forno della cucina.
Avvocato Pepi: esatto.
M.G.: Era messo dentro il forno della cucina. Poi delle... Non so come definirle, dei... Non proprio dei coltelli, falce. Comunque sono anche fotografati, potremmo anche far vedere la fotografia.
Avvocato Pepi: Sì.
M.G.: Cioè, degli arnesi da taglio un po' particolari.
Presidente: Falcetto, proprio.
M.G.: Eh?
Presidente: Falcetti.
M.G.: Tipo falcetti, però con la parte posteriore con un prolungamento, tipo una gobba affilata, proprio. Sinceramente non... Se possiamo farla vedere, ecco. È...
P.M.: Io lo voglio fare con l'altro teste. Comunque, dato che c'è l'argomento, se abbiamo... Forse l'unica cosa le dobbiamo prendere dal...
Presidente: Sì, allora vada a prendere il fascicolo di là.
P.M.: Ecco. Così magari questa volta siamo sicuri che è autorizzato.
Presidente: Le mette lì, e le utilizza tutte insieme.
P.M.: Bene.
Presidente: Porti tutto il volume. Mi pare che sia lì, non so.
P.M.: Allora tutte le cose fotografate. Ce ne sono altre, poi nel caso... 
(voce fuori microfono)
Presidente: Allora. Ecco sì.
M.G.: Sì, questi sono gli oggetti che abbiamo sequestrato il 12 febbraio del 1996, coltello che era nel forno della cucina è quello contrassegnato dalla lettera.
P.M.: Forse abbiamo una foto anche particolare...
Avvocato Pepi: Sì, sì, c'è.
P.M.: (voce fuori microfono)
Presidente: Piano, piano.
M.G.: Questo è quello che dicevo io.
Presidente: Una specie di pennato. Pennato, si dice in termine...
Avvocato Pepi: Tipico per tagliare la legna. 
Presidente: Sì.
P.M.: (voce fuori microfono)
M.G.: No, ce ne sono due di questo.
Presidente: Uno più grande e uno più piccolo, sì.
P.M.: Questo che cos'è...
M.G.: Questo è per affidare le lame, un affilalame.
Presidente: Sì, sì. Una pietra focaia.
M.G.: Sì. Pietra che è usata...
P.M.: (voce fuori microfono)
M.G.: Questo è il coltello...
Presidente: Questo è il coltello famoso.
M.G.: Sì. Abbastanza vecchio, non aveva tracce recenti. Abbastanza vecchio, tenuto però, trovato proprio quasi nascosto dentro la cucina, i fornelli sopra, il forno grande. Ecco, dentro il forno, sotto proprio, nascosto c'era questo coltello.
Avvocato Pepi: Più che nascosto era, diciamo, nell'interno del forno.
Presidente: Nel forno.
M.G.: Sì, ma c'era qualcosa sopra. Cioè, aprendo lo sportellone non l'abbiamo visto, era...
P.M.: Dottore, ricorda chi materialmente lo ha rinvenuto, così lo chiederemo a lui...
M.G.: Uno dei miei collaboratori che era lì presente. Credo che sia stata la Scirocchi, credo. Se non ricordo male proprio la Scirocchi. Comunque uno dei miei collaboratori. Ma la Scirocchi...
P.M.: Grazie.
M.G.: O il dottor Vinci, comunque uno...
Presidente: Sempre il particolare...

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