martedì 22 maggio 2012

Maria Grazia Cucurnia - Deposizione del 28 aprile 1994 - Quarta parte

Segue dalla terza parte.

Il testo che segue contiene dettagli espliciti e raccapriccianti. Se ne sconsiglia la lettura a persone sensibili ed impressionabili.
P.M.: Ora vediamo le foto. Vogliamo mostrarle?  
M.G.C.: I margini piuttosto netti come taglio che fanno presumere un'arma dotata di un filo tagliente piuttosto, insomma, un filo piuttosto tagliente, diventava più irregolare nella regione posteriore...  
P.M.: Più irregolare perché l'anatomia lì è più...  
M.G.C.: Ma ecco, per una questione anatomica. Il taglio della lama è sempre netto, solo che a quel punto per asportare il tessuto è chiaro che uno deve lavorare di più, diciamo, fare più tagli.  
P.M.: Penso si capisce molto bene anche…  
M.G.C.: Mentre invece anteriormente è piuttosto facile fare, diciamo, l'asportazione.  
P.M.: Presidente, sono le peggiori che abbiamo, per intendersi, quindi la inviterei a dire...  
Presidente: Via le telecamere e macchine fotografiche, eh!  
M.G.C.: Sono margini non infiltrati, quindi postmortali.  
P.M.: Vogliamo vedere, innanzitutto, in ordine come le abbiamo. Dottoressa, a lei il ricordo. Questa è una d'insieme, ci sono ancora i vestiti, mi sembra. Possiamo andare sicuramente oltre. Non è che ci aiuta molto. Localizziamo almeno i colpi di arma da fuoco.  
M.G.C.: Sì, ecco. Qui se ne vede uno, ad esempio, due se ne vedono. I due all'emitorace destro, quelli siti più anteriormente - ecco, sì, sì, si vedono bene - questi qui, di cui quello superiore, ritenuto all'interno del pericardio, è interessato il cuore ed è mortale. Invece quello inferiore non mortale, con proiettile ritenuto a livello degli spazi intercostali. Tutti da destra verso sinistra. 
P.M.: Vogliamo andare avanti con le foto, grazie.  
M.G.C.: Ecco, qui rivediamo quello di prima, anzi tutti, sì, si rivede bene quello più inferiore; si vede meglio. 
P.M.: Vediamo se... il colpo di arma bianca si vede qui? E' alla mammella sinistra.  
M.G.C.: Sì, dovrebbe essere questo qui. Ecco, poi lì, a livello del capezzolo, non so se vedete, c'è una piccola soluzione di continuità brunastra, che lì fu trovato...  
P.M.: Ce lo può far vedere, per cortesia?  
M.G.C.: No, se solleva un po' la foto a destra, eccolo lì, vede? E' un frammentino di vetro. Anche quello un proiettilino secondario.  
P.M.: Il colpo d'arma bianca si può inquadrare meglio?
Presidente: Quale?  
M.G.C.: Ma scus…  
P.M.: Se c'è. No, no, io, ho capito.  
M.G.C.: No, ma non mi sembra, scusi eh...  
P.M.: E' sulla sinistra, no?, ci aveva detto.  
M.G.C.: Ah ecco, appunto; perché lì per lì ho detto: ma a me non mi sembra mica che sia...  
P.M.: Allora quel segno è solo imbrattamento.  
M.G.C.: O un'escoriazione. Sembrerebbe un'escoriazione, sì.  
P.M.: Bene, andiamo avanti. Lei ci aveva detto a sinistra e quindi...  
M.G.C.: Infatti, c'era qualcosa che non quadrava.  
P.M.: Qua abbiamo la più tragica di queste foto.  
M.G.C.: Ecco, qui al ginocchio, vede?, alla coscia, cioè al ginocchio si vedono delle...  
P.M.: I segni di trascinamento.  
M.G.C.: ... dei segni, ecco.  
P.M.: Andiamo avanti, tanto l'escissione ce l'ha descritta.  
M.G.C.: Questo è il solito.  
P.M.: Andiamo avanti. Qui c'è un "B" e un "C". Li leggiamo. “La lettera "B" della foto 30 contrassegna altra ferita prodotta da proiettile d'arma da fuoco, in corrispondenza della base dell'emitorace destro, lungo la linea ascellare anteriore.” Vogliamo vederla? Ci può dire qualcosa di diverso?  
M.G.C.: No, è lo stesso che abbiamo visto prima.  
P.M.: Bene.  
M.G.C.: Quelle lì più basse sono escoriazioni…  
P.M.: Andiamo ancora avanti.  
M.G.C.: Non vitali.  
P.M.: Andiamo avanti. Quella "A", scusi c'è una "A" - "A", "B", "C" - quella "A" in basso a sinistra è un...?
M.G.C.: Quella "A" deve essere l'altro foro. Mi sembra di intravedere un'altra... ecco.  
P.M.: Esatto. Perfetto, perfetto.  
M.G.C.: Si.  
Presidente: Il numero della foto l'abbiamo detto?  
P.M.: Mi sembra 30, esatto.  
Presidente: 30, bene.  
P.M.: Andiamo alla 31. Qui mi sembra che la 31 indica gli esiti dell'amputazione. Ce l'ha descritta. Mi sembra che il vederla cambia poco. Andiamo avanti, grazie. È macroscopica, ce l'ha già descritta la dottoressa. Mi sembra lo stesso tipo di discorso che si può fare con la 32. La stessa vista dal lato sinistro del cadavere. Potrei dire che andiamo avanti, perché non ha senso indugiare.  
M.G.C.: Ecco, lì si vede la ferita da taglio.  
P.M.: Vediamo il seno sinistro; è proprio quella. Ecco, ci può descrivere, quelle cose che ci ha detto finora sul coltello, cioè sull'arma tagliente.  
M.G.C.: Sì, è una ferita da punta e da taglio.  
P.M.: Io dico al seno sinistro, ma lo voglio solo mettere in evidenza.  
M.G.C.: Sì, con margini netti, direi anche questi, si può parlare di scarsissima infiltrazione, praticamente al limite della vita, se proprio ne vogliamo...  
P.M.: Al massimo siamo al limite.  
M.G.C.: Ecco, al limite.  
P.M.: Sulla profondità?  
M.G.C.: Sulla profondità bisognerebbe che riguardassi perché non mi ricordo. 
P.M.: Le dispiace vedere, perchè a noi interessa sapere se si può dedurre una particolare violenza o meno in colui che l'ha inferta, cioè interessa molto capire più cose che possiamo su questo colpo di arma bianca al seno sinistro. Tutto quello che lei ritiene di poterci dire è indispensabile al P.M.
A.B.(fuori microfono): Poi cerca la mammella sinistra…  
P.M.: Ognuno la vede a modo suo. Certo chi ha fatto queste cose l'ha vista non come Freud.  
M.G.C.: Mi ci vuole un attimo, dunque per ora siamo a interessamento di cute, sottocute e muscolo. Si, è questo qui… "Soluzione occhielliforme alla lettera "A" dell'ispezione esterna”. Benissimo, allora è questo.
P.M.: Ci interessa la profondità, al fine di stabilire la forza con cui è stata inferta, se si può dedurre Dottoressa, niente, il dato più oggettivo possibile senza valutazioni.  
M.G.C.: Per ora siamo, cute, sottocute e muscolo. Ora vediamo a livello polmonare perché bisogna andare...  
P.M.: Quindi cute, sottocute e muscolo vuol dire, non so, in termini di centimetri, dove possiamo essere arrivati. Bisogna che ce lo dica la dottoressa.  
A.B.: Si può fare una visione più grande, più ampia perché non ho capito dov'è questa lesione. Un attimo solo. Un flash… Ecco, grazie.  
P.M.: Ritorniamo, grazie, alla lesione.  
M.G.C.: Sottomammaria sinistra.  
P.M.: Sì, sì.  
M.G.C.: Sì. Arriva cute, sottocute e muscolo e arriva fino al polmone, comunque abbastanza superficiale tenendo...  
P.M.: Scusi.  
M.G.C.: Sì.  
P.M.: Con il discorso...  
M.G.C.: Tenendo conto della costituzione anche della ragazza non siamo a grosse profondità.  
P.M.: Ma c'è anche un ostacolo dato dalla gabbia toracica o no?  
M.G.C.: E' molto elastica, quindi la gabbia toracica...  
P.M.: Può essere passata.  
M.G.C.: ... può essere anche in parte, direi che come lunghezza dell'arma si rimane sulle misure...  
P.M.: Che abbiamo detto.  
M.G.C.: ... che abbiamo già indicato, sì.  
P.M.: Sulla, se possiamo dire qualcosa, sulla forza con cui è stata inferta, se è un colpo, se si può dire, eh dottoressa...  
M.G.C.: Senta, anche qui non risultano esservi segni lasciati dal, diciamo dal blocco del manico, quindi non sembrerebbe un colpo inferto...
P.M.: Con particolare...
 M.G.C.: ... con tutta la lama, sembrerebbe un colpo inferto parzialmente.  
P.M.: Allora andiamo avanti, grazie, con le foto successive.  
M.G.C.: Ecco, questo è il braccio sinistro e il foro d'ingresso del proiettile che poi...  
P.M.: Non mortale, ce l'ha già descritto.  
M.G.C.: Non mortale.  
P.M.: Andiamo avanti. Sulla foto numero, scusate, è la 35 lettera "F": “un frammento di tessuto adiposo proveniente dalla regione pubica.”  
M.G.C.: Sì, che è... diciamo, nel taglio è schizzato via.  
P.M.: Nessun tipo di rilevanza con quello che abbiamo detto finora, andiamo avanti. Non mi sembra che ci sia...  
M.G.C.: Ecco, queste sono le solite escoriazioni lineari che sono state viste anche prima.  
P.M.: Forse da trascinamento. Andiamo avanti, grazie.  
M.G.C.: Questo è il colpo d'arma da fuoco al primo dito della mano destra.  
P.M.: Bene, andiamo avanti. Assolutamente ininfluente con la causa morte.  
M.G.C.: Queste sono l'entrata e uscita del colpo d'arma da fuoco al braccio sinistro, no, al braccio destro, scusi.  
P.M.: Andiamo avanti. Braccio destro. Qui c'è qualcosa al volto, c'è una "L"?  
M.G.C.: C'è una piccola escoriazione, sì, una piccola escoriazione, anche questa qui probabilmente, cioè compatibile anche con la stessa compressione contro il suolo, ma priva di...  
P.M.: C'è di nuovo un insieme del colpo di arma bianca al seno sinistro, è localizzato meglio, insomma nell'insieme. C'è qualcosa in più che può aggiungere su quello che ci ha già detto?  
M.G.C.: No.  
P.M.: Non cambia niente.  
M.G.C.: No, direi di no. Ci sono delle piccole escoriazioni attorno, ma quelle lì sono più in rapporto, anche quelle, a compressione contro il suolo, sembrerebbe.  
P.M.: Bene, andiamo avanti, grazie. Qui c'è qualcosa.  
M.G.C.: Qui si vede, la ferita da punta e taglio, evidenziata alla lettera "M", la regione scapolare destra.
P.M.: Si può dire qualcosa sulla profondità?  
M.G.C.: No, direi le stesse caratteristiche occhielliformi…  
P.M.: Sempre monotagliente?  
M.G.C.: Sì, questa sì. Vede il margine inferiore più smusso nell'altra si vedeva meno, questa caratteristica.
P.M.: Qui si vede ancora più chiaramente.  
M.G.C.: Qui si vede di più, sì.  
P.M.: Andiamo avanti.  
M.G.C.: Ecco, poi lì in basso c'è un foro. Ecco, questo non è stato evidenziato ma questo è un foro d’ingresso.  
P.M.: Di quelli che già lei ci aveva messo in evidenza.  
M.G.C.: Si, si, si.  
P.M.: Bene.  
M.G.C.: Quello morta… Uno mortale.  
P.M.: Uno mortale.  
M.G.C.: Uno dei due mortali.
 P.M.: Bene.  
M.G.C.: Qui si vedono anche gli altri due, vede? Gli altri due fori?  
P.M.: Sì, sì. L'"M" è quello sotto.  
M.G.C.: Si, qui con l'"M" veramente è stata evidenziata la lesione d'arma da taglio, in base alla didascalia.
P.M.: Sì, quella sopra, sì. Andiamo avanti. Va be' questa è la parte che ci spiega lei.  
M.G.C.: E' la parte posteriore.  
P.M.: Vogliamo andare avanti, tanto l'abbiamo già capito. Questa l'abbiamo già vista, grossomodo. Ancora grazie, se abbiamo qualche altra foto.  
Presidente: Diciamo sempre i numeri.  
P.M.: Qui siamo al ragazzo, sono cose che abbiamo già fatto. Basta così, grazie. Io non ho altre domande, Presidente.  
Presidente:  Signori? Signori avvocati della parte civile?  
A.S.: Nessuna.  
Presidente: Avvocato Bevacqua, avvocato Fioravanti? Avvocato Bevacqua.  
A.B.: Dottoressa, lei, nella pagina 142, insieme ai suoi colleghi periti ha descritto così questa mutilazione, cioè la genesi di questa mutilazione…  
M.G.C.: Sì.  
A.B.: "Non vi è, del pari, dubbio che questa estesa mutilazione è stata eseguita mediante un'arma tagliente ed è anzi probabile che si tratti della stessa arma con cui si sono prodotte quattro ferite da punta e da taglio sul cadavere dell'uomo e due su quello della ragazza. Si ritiene che, inizialmente, questa arma sia stata adoperata di filo o di punta per delimitare la regione" - si sta parlando della regione pubica di questa ragazza -  
M.G.C.: Sì, si.  
A.B.: "specie nelle zone ipogastriche e soprapubica con margini più netti e precisi". Cioè, sembrerebbe che questo tizio abbia a un certo punto delimitato o segnato...  
M.G.C.: No, forse si voleva dire questo: cioè, lui ha usato l'arma per fare l'incisione, dopodiché ha fatto lo scollamento.  
A.B.: Quindi ha proprio inciso.  
M.G.C.: Sì, sì.  
A.B.: Oh. Siccome lei ha fatto...  
M.G.C.: Perché non c'erano altri segni su questa.  
A.B.: Siccome lei ha fatto con gli altri medici, mi pare, uno dei quali il professor Maurri aveva già preso parte a tutte le altre perizie, ha fatto quindi una comparazione anche qui degli altri casi analoghi o pressoché analoghi, lei ha detto - lei con gli altri - ha detto che anche questo tipo di ferita, questo tipo di mutilazione era stata effettuata con le stesse modalità o quasi, direi, di quelle adottate nell'omicidio precedente. Se lo ricorda questo? Lo conferma?  
M.G.C.: Sì, diciamo, per i particolari delle lesioni bisognerebbe che le vedessi comparate, però il tipo di amputazione senz'altro.  
A.B.: Cioè, questa...  
M.G.C.: Sì, certo.  
A.B.: Perché poi voi alla fine, a me serve soltanto questa precisazione - c'è già agli atti quindi il signor Presidente ce l'ha - che, alla fine, questa mutilazione che è un po' diversa perché in una prima parte l'esecutore compie questa azione con una discreta capacità... 
M.G.C.: Si, si, si.  
A.B.: Una discreta, ecco, direi, capacità proprio, così, di realizzazione.  
M.G.C.: Una certa disinvoltura, diciamo.  
A.B.: Disinvoltura ecco, facilità; mentre poi in un secondo momento gli succede qualche cosa, nel senso o forse perché il terreno era scosceso, insomma prende un pezzo di grasso.  
M.G.C.: Sì.  
A.B.: Ecco. Se lo ricorda questo?  
M.G.C.: Sì, sì, ho capito. Prevalentemente il discorso è questo: che, nella prima parte non trova ostacoli anche dal punto di vista anatomici, cioè l'incisione si fa molto bene. Quando lei arriva alla base, diciamo, alla piega inguinale, lì, anche anatomicamente la regione è più difficile da incidere perché c'è anche la piega della coscia. Tant'è vero che a quel punto perde quella precisione che è nella prima parte e fa diverse, ha visto come sono sfrangiati, come ci sono quei lembi a punta. Però, ecco, questo qui direi che proprio è legato alla diversità anatomica della zona dove lui ha inciso.  
A.B.: Ciononostante, però, riesce a scollare tutto facendo soltanto, così, un tagliettino...  
M.G.C.: Alla matassa intestinale.  
A.B.: A un’ansa intestinale, però, senza approfondire, senza penetrare.  
M.G.C.: Sì, però tenga presente che una volta che lei ha inciso, cute, sottocute, cioè a quel punto, lei praticamente per scollare non ha bisogno di penetrare con la lama dentro. Lei solleva il lembo, poi a quel punto si trova a doverlo staccare - e qui lo ha fatto dalla parte destra mi sembra - e allora è difficoltoso; per cui, ecco, c'è tutta una serie di tagli più irregolari.  
A.B.: Comunque, lui riesce bene a farlo questo stacco, diciamo.  
M.G.C.: Sì, ma non è che sia difficilissimo.  
A.B.: Non è che voglia dire che sia difficile. Per me sarebbe molto difficile, abbia pazienza, non credo che sia facile. Lo stacca, lo scolla, bene. Lo scolla abbastanza bene.  
M.G.C.: Si.  
P.M.: Forse il problema non è tecnico-materiale nel farlo?  
A.B.: È di qua?  
Presidente: Forza, via!  
A.B.: No, dunque al di là di questo le volevo domandare...  
Presidente: Nella perizia comunque è trattato.  
P.M.: Diffusamente.  
A.B.: Diffusamente, si ma lo volevo sapere dalla Dottoressa. Lei poi dice, anzi lo dice prima - a pagina 137 - a proposito delle armi: "anche se adoperata per produrre le singole ferite con meccanismo differente, però non si può escludere che si tratti anche di due armi bianche differenti di cui, l'una adoperata per ferire la mammella sinistra e il dorso…  
M.G.C.: Si.  
A.B.: …e l'altra per mutilare il pube e scalfire la cute della coscia destra", lo conferma?  
M.G.C.: Si.  
A.B.: Lo conferma?  
M.G.C.: Sì. Poteva benissimo essere due armi… può essere la stessa arma, come può avere usato due armi diverse.  
A.B.: Cioè, vi siete posti... così come, lo stesso, potevano essere due armi, quelle, che hanno colpito e ferito quell'altra ragazza, quella che abbiamo detto prima.  
Presidente: A me pare, avvocato che qui si sia posto il problema, ma lo abbiano poi escluso, no?  
P.M.: Anche a me, Presidente. Comunque, abbiamo l'elaborato.  
A.B.: Loro fanno tre ipotesi, signor Presidente, fanno tre ipotesi...  
Presidente: La prima è teorica.  
A.B.: ... su: una persona; una persona che usa due armi; due armi da una stessa persona, anzi, due persone; e un'arma da una stessa... una persona con un'arma.  
M.G.C.: Sì, ma questo è in rapporto alla lesione pubica, non con raffronto con le altre lesioni, eh?  
A.B.: Ecco, appunto.  
Presidente: Sì, sì, l'asportazione del pube.  
M.G.C.: Ecco.  
A.B.: Quindi, qua, invece si parla di qualcosa di diverso. Cioè, si dice che è possibile – è possibile - che queste ferite siano state inferte con due armi differenti, armi bianche. Questo dicono. Io domandavo questo.
M.G.C.: E' possibile, certo.  
Presidente: Veramente… Dottoressa, vuole consultare, per cortesia, a pagina 147...  
M.G.C.: Scusi, si sta parlando delle, scusi, delle ferite... quelle al torace, e di quella pubica. Cioè, usata un'arma...  
Presidente:  Di quali ferite stiamo parlando, avvocato Bevacqua?  
M.G.C.: Ecco, perché mi sembra...  
A.B.: Pagina 137, signor Presidente. Pagina 137 della perizia, gliela do…  
Presidente: Se si parla delle ferite del pube è tutto un altro discorso.  
M.G.C.: Perché se si parla solo di quella al pube…  
A.B.: 137  
M.G.C.: …erano state fatte le ipotesi che potessero essere anche due mani diverse, ma poi è stata esclusa; due armi diverse, ma è stata esclusa.  
A.B.: Il problema non è del pube, il problema è che in questa occasione è possibile che siano state adoperate due armi bianche differenti.   
P.M.: Ma non è messa così, eh, però. Non è proprio che è possibile…  
A.B.: Ditemelo voi, io ve lo leggo. Allora: "Anche se adoperate per produrre le singole ferite con meccanismo differente, però non si può escludere che si tratti anche di due armi bianche differenti; di cui l'una adoperata per ferire la mammella sinistra e il dorso, e l'altra per mutilare il pube e scalfire la cute della coscia destra". Io questo sto leggendo.  
P.M.: Se noi leggiamo 137, dice: "La logica propenderebbe per l'affermazione che si tratti della stessa arma".  
M.G.C.: Ecco!  
A.B.: Ma questa è la logica…  
Presidente: Va be', va be'.
M.G.C.: Tecnicamente non si può escludere, se è questo il punto.  
A.B.: Oh!  
M.G.C.: Però farebbe pensare che causata dalla stessa arma, non che cambia arma.  
A.B.: Io credo che nessuno di noi ancora sappia questa verità. Quindi si sta andando a cercarla la verità! Siccome lei ha fatto un'ipotesi - che è un'ipotesi non di terzo grado come si diceva l'altra volta, ma è un'ipotesi probabile - sulla base degli elementi dei reperti obiettivi, io le ho solo domandato se questa ipotesi che lei ha formulata, la riconferma. E' possibile anche questo.  
M.G.C.: Possono essere due armi, tutte e due armi da taglio.
A.B.: E' possibile anche questo?  
M.G.C.: Sì.  
A.B.: Grazie. Non volevo sapere nient'altro.  
P.M.: Un bisturi… Io non ho altre domande, Presidente.  
A.S.: Chiedo scusa, Presidente.
Presidente: Mi scusi, un'ultima domanda - vuole fare una domanda?  
A.S.: Una sola domanda volevo fare.  
Presidente: Prego.
A.S.: In riferimento a quelle poste dall'avvocato Bevacqua. Indipendentemente dalle ipotesi - tutte fattibili - le ferite da arma da taglio riscontrate sul cadavere, sono compatibili con l'uso di una sola arma da taglio?
M.G.C.: Sì. Sono compatibili con l'uso di una sola ama da taglio, non si può escludere che siano state anche armi diverse.
A.S.: Grazie.  
Presidente: Dunque, Dottoressa, l'ultima cosa che voglio domandarle: nell'escindere il pube, in maniera assolutamente cruenta, questo può essere stato anche...  
M.G.C.: Non ho capito la prima parte, mi scusi.  
Presidente: Nell'escindere il pube...  
M.G.C.: Ah, nell'escindere il pube.  
Presidente: ...queste ferite così cruente, possono essere state anche l'effetto non solo dell'uso del coltello in condizioni ambientali difficili, ma anche dello strappo che, diciamo, l'omicida ha esercitato?  
M.G.C.: No, guardi, sono tutte... i tagli sono piuttosto netti.  
Presidente: Netti, eh?  
M.G.C.: Mi sembra, sì, che non ci siano, se si vuole guardare un attimo la foto, ma. . . vi sono anche guelli della parte interna della coscia sinistra e posteriormente - se lei guarda - c'è sempre il margine, il lato netto, eh?, anche se è frastagliato, ma è sempre tagliato. Sì, sì.  
A.B.: E' stato trovato un pezzettino di grasso, se lo ricorda?  
M.G.C.: Sì.  
A.B.: Che sta dentro la dentro la...  
M.G.C.: Appoggiato sulla... sì, sì.  
A.B.: Era un pezzettino di grasso che era...  
M.G.C.: Sì, quello, tagliando può benissimo essere asportato.  
Presidente: Altre domande, signori?  
P.M.: Nessuna il P.M., grazie.  
Presidente: Possiamo licenziare la Dottoressa. Grazie. Buongiorno. Allora, data l'ora, io mi aggiornerei, però vorrei cominciare prima oggi, capito? Perché altrimenti si fa poi troppo tardi la sera e la Corte ha delle esigenze.  
P.M.: Alle tre.  
Presidente: Alle tre e un quarto. Va bene? Ci sono due ore, credo che siano sufficienti.

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