lunedì 14 maggio 2012

Claudio Valente - Deposizione del 28 aprile 1994



L'allora Ispettore della Polizia di Stato, Claudio Valente fu ascoltato il 28 aprile 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.
  
Presidente: Sentiamo allora...  
P.M.: L'agente Valente Claudio.  
Presidente: Prego, si accomodi.  
C.V.: Grazie.  
Presidente:  Ecco, legga la formula, per piacere.  
C.V.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.  
Presidente:  Vuol dare le sue generalità per cortesia? 
C.V.: Sì, Valente Claudio, nato a Xxxxxx, X xxxxxx 'XX, residente Xxxxxxxx, Xxxxxx xxx Xxxxxxxxx, X. Serve altro?  
Presidente: Vuole rispondere per cortesia alle domande del Pubblico Ministero?  
P.M.: Ecco, signor Valente, può spiegare un attimo alla Corte qual è la sua attuale professione, la sua competenza professionale e quale era il suo incarico nell'ottobre '81?  
C.V.: Sì, adesso esplico la mansione di Ispettore di Polizia di Stato presso la Procura Circondariale di Livorno; all'epoca ero agente di Polizia di Stato sempre, con mansioni di addetto al posto di segnalamento e documentazione della Polizia Scientifica di Prato, presso il Commissariato di Prato.  
P.M.: Ecco, quindi, ci ha detto il suo dirigente di allora che lei andò sul posto con questa mansione - sul posto, intendo, dov'era avvenuto l'omicidio ai danni di Baldi Stefano e Cambi Susanna, dell'ottobre '81 - con mansioni di repertare cosa si trovava, di fare delle foto. Ci vuole chiarire un attimo quando arrivò, come arrivò e cosa fece? Così poi è più facile farle delle domande.  
C.V.: Certo, arrivò una segnalazione al Commissariato relativa al rinvenimento di due cadaveri. Giacché erano state diramate già delle ricerche in nottata per due giovani che non erano rientrati nelle proprie abitazioni, immediatamente con il dottor Vernacchia ci siamo recati sul posto indicato. Naturalmente essendo lì come operatore addetto alla Polizia Scientifica portai con me tutta l'attrezzatura necessaria per i rilievi e la documentazione necessaria.  
P.M.: Questi rilievi quindi li ha fatti lei, quelli di quell'omicidio: bossoli, fotografie, oggetti? Ci dicono i Carabinieri che vi divideste un po' i compiti. Ci sono due verbali di sopralluogo, abbiamo capito per ora che cosa hanno fatto i Carabinieri; ci interessava vedere cosa avete fatto voi per capire come si possono integrare oggi i dati oggettivi che entrambe le forze di Polizia hanno acquisito sul posto perché oggi possiamo noi, o meglio la Corte, farne uso. Dati oggettivi intendo. Cioè cosa materialmente fu incaricato di fare, cosa materialmente fece?  
C.V.: Premetto, parto dalla considerazione del fatto che l'operatore di Polizia Scientifica esegue rilievi tecnici che comprendono documentazione fotografica, rilievi dattiloscopici, plastici, planimetrici, quindi tutto quello che occorre. Quando siamo giunti sul posto, già erano intervenuti i Carabinieri della giurisdizione, quelli...
P.M.: Territoriali.  
C.V.: ... del Comando stazione di Calenzano. La prima osservazione che adesso, a distanza di tempo, mi sembra di poter fare ancora è quella che già ci fosse stato un primo intervento, cioè...  
P.M.: Intervento relativo all'acquisizione di dati, di reperti, di foto o manomissione, per intendersi? Perché è bene noi chiarirselo oggi, così.  
C.V.: Certo, è stato molto preciso. Diciamo manomissioni più che repertazioni o documentazioni. Quindi la vera e propria indagine tecnica è stata svolta da me, diciamo così.  
P.M.: Ecco, allora ce la vuole descrivere? Cosa fece? Si occupò dei cadaveri o della parte balistica, della macchina, degli oggetti?  
C.V.: Sì, un po' di tutto.  
P.M.: Ecco, allora vediamo di capire anche noi quali sono le emergenze più evidenti al di là di quelli che sono i corpi che abbiamo, non solo le foto, ma abbiamo le autopsie. Veniamo agli oggetti: auto, posizioni, bossoli, oggetti appartenuti ai due ragazzi che furono repertati, che furono indicati, fotografati. Questi sono gli argomenti che vorremmo affrontare con lei. Abbiamo le foto, probabilmente sono quelle che ha fatto lei, che ci possono aiutare. Partiamo da dove lei preferisce, dai bossoli, ad esempio, se ne è occupato lei?  
C.V.: Ma guardi, sì, se partiamo dalla dinamica, da come inizia e si svolge il sopralluogo, si descrivono i luoghi in generale per passare al particolare.  
P.M.: Ha fatto un verbale, no?  
C.V.: Come si giunge sul posto.  
P.M.: Allora come le torna più semplice a lei, dal suo punto di vista?  
C.V.: Possiamo giungere immediatamente sul posto, cioè dove c'è l'autovettura.  
P.M.: Andiamo all'autovettura tanto sappiamo già la posizione, sappiamo già le distanze, queste cose le sappiamo dalle foto.  
C.V.: Perfetto.  
P.M.: A noi ci interessa forse l'argomento aperture della macchina, se c'erano sicure, se c'erano vetri rotti, quelle cose là. Abbiamo le foto e soprattutto bossoli e oggetti.  
C.V.: Sì, dunque dalla ricognizione, perché si fa prima la ricognizione dei luoghi accurata, molto accurata, sono emersi molti elementi.  
P.M.: Vediamoli.  
C.V.: Primo di tutti quello di un vetro infranto, il vetro relativo allo sportello anteriore destro, se ricordo bene, che probabilmente era stato oltrepassato da un colpo d'arma da fuoco, esploso...  
P.M.: Lo vogliamo vedere quello sportello con il vetro, perché è un vetro che rimane per buona parte intero, sembra di vedere dalla foto. Ora lei ci sta dicendo che è esploso, è stato infranto da un colpo, vediamo di capire anche noi oggi come questa deduzione ha un fondamento tecnico perché in altri omicidi abbiamo visto cose diverse, così la Corte si rende un po' meglio conto. Quello che vediamo noi oggi è un'apertura piuttosto piccola e il vetro che rimane in piedi, forse è per le caratteristiche del vetro, non lo so.  
C.V.: Sì, esattamente, il colpo, questo faceva ritenere, da come è stato rinvenuto il vetro, il colpo sicuramente è stato esploso dall'esterno. In questi casi succede che il proiettile può praticare un foro netto a margini frastagliati che poi si possono estendere a raggiera o possono inclinare completamente la struttura del vetro, questo dipende dal tipo di vetro. In questo caso, come per tutti i vetri di autovettura, di solito si frantumano tutti, no?  
P.M.: Ecco, come mai questo rimane abbastanza in piedi?  
C.V.: Forse la violenza del proiettile, data la distanza ravvicinata anche, ha determinato che il foro fosse netto, come si può prevedere, però mi pare anche quasi molto possibile, insomma, diciamo così, che la rimanente parte possa rimanere in piedi. Di solito il proiettile come ho detto pratica solo un foro netto e basta.  
P.M.: Senta una cosa, dall'esame del vetro, risultò per lei pacifico che era stato infranto da un colpo di arma da fuoco o poteva essere stato infranto con un sasso ad esempio con un altro corpo? Cioè questa sua apparente sicurezza del fatto che era un colpo così come ci ha descritto, da cosa deriva?  
C.V.: Ma, elementi di fatto non ne ho, non ne ho trovati per cui non...  
P.M.: Non è una sicurezza così esatta. La sua esperienza…  
C.V.: Assoluta certezza che possa essere stato un sasso… che possa essere quindi a questo punto...  
P.M.: Potrebbero essere entrambe le cause?  
C.V.: ... anche gettato da qualche altra parte dopo.  
P.M.: Al di là di un sasso, un altro corpo anziché il proiettile?  
C.V.: Un corpo contundente, diciamo così.  
P.M.: Quindi noi almeno per i rilievi che fece lei - poi vediamo se ne abbiamo altri - non ci sa dire se, nonostante quella spiegazione che ci ha dato prima, come possibile, c'è n’è una alternativa che potrebbe essere un corpo contundente di diversa natura ad aver rotto il vetro?  
C.V.: Non lo posso escludere, a distanza di tempo non posso fare più...  
P.M.: Benissimo, questo lo abbiamo chiarito. Andiamo un attimo avanti. Vediamo se lei ricorda come erano posizionati i bossoli, se ce n'erano alcuni all'interno della vettura, altri fuori. Abbiamo effettivamente una serie di foto però sono slegate fra loro, non ci consentono di avere una visione complessiva. Se lei, mi scusi un attimo prima…  
C.V.: Si, prego.  
P.M.: Se lei ha un ricordo di numeri o di posizioni di questi bossoli, poi li verifichiamo con le foto. Ha un ricordo di numeri, ha un verbale di sopralluogo che le dà…?  
C.V.: Sì, ce l'ho qui nelle mani.  
P.M.: Allora ci dica quanti erano i bossoli repertati.  
C.V.: I bossoli sette, complessivamente sette.  
P.M.: Sette. Benissimo. La loro posizione?  
C.V.: La posizione, uno all'interno dell'autovettura sul piancito anteriore destro.  
P.M.: Che è quello che si vede in quella foto lì? Lasciamo quella foto, grazie, un attimo.  
C.V.: Esattamente.  
P.M.: Lo possiamo un po' ingrandire? Va be’…  
C.V.: Sono quindi fotografati in particolare.  
P.M.: All'interno dell'auto, a che ricordi lei, e da quel verbale c'è un bossolo solo?  
C.V.: Uno soltanto.  
P.M.: Proiettili esplosi dentro ce ne sono?  
C.V.: Nessuno.  
P.M.: Nessuno. Andiamo all'esterno. Se il conto che lei ci ha detto è giusto, sette meno uno, ce ne sono sei fuori?  
C.V.: Sei all'esterno.  
P.M.: Grossomodo in che posizione?  
C.V.: In prossimità ravvicinata, tra l'altro, della parte anteriore, lato destro sempre dell'autovettura.  
P.M.: Cioè in prossimità di quello sportello.  
C.V.: Sempre dello sportello e anche della ruota anteriore, diciamo così.  
P.M.: Ecco, possiamo, indipendentemente dal fatto che lì lo sportello è aperto, ma non sappiamo se è stato aperto per fare le foto o meno, avere la possibilità di dire rispetto a quella posizione dell'auto i bossoli dov'erano. Cioè sono compatibili con uno sportello aperto, per colui che spara? O sono necessariamente stati sparati, per la loro posizione in cui lo troviamo, a sportello chiuso? Si può dire questo? Lo ricorda? Fece deduzioni in proposito?  
C.V.: La domanda è impegnativa.  
P.M.: Va be', lei non si impegni più di tanto, rimanga su cose certe.  
C.V.: Certe.  
P.M.: Sennò, ci dice, non lo possiamo dire e noi andiamo avanti...  
C.V.: Se riguardo… Mi potrei riferire alla distanza precisa di ogni bossolo sia dallo sportello che dalla ruota. Quella può essere un'indicazione.  
P.M.: Ecco, l'ha segnata nel suo verbale questa distanza?  
C.V.: Le distanze ci sono senz'altro, una per una.  
P.M.: Ce le può innanzitutto descrivere tutte insieme, cioè a che distanza da là... Erano molto vicini, erano lontani fra loro?  
C.V.: Molto ravvicinati.  
P.M.: Sei tutti vicini fra loro?  
C.V.: Diciamo in una rosa di 70-80 centimetri, un metro, non posso ricordare...  
P.M.: C'erano tutti. Nei pressi della ruota anteriore destra.  
C.V.: Destra.  
P.M.: Bene. Quindi più verso la ruota che verso la maniglia dello sportello?  
C.V.: Ritengo di sì, se ricordo bene almeno dalle misurazioni effettuate ho preso come punto di distanza, di riferimento sempre la ruota anteriore destra. 
P.M.: Quindi. per capire io che non mi intendo di armi, una pistola perpendicolare a quello sportello fa andare i bossoli sulla sua destra verso la direzione della ruota? Grossomodo è cosi? Io non me ne intendo, me lo dica lei.  
C.V.: Dipende dall'arma.  
P.M.: Le mie sono tali presunzioni che non so assolutamente se è così lo sparo. Non ho mai sparato in vita mia.  
C.V.: Nemmeno io sono un perito che possa dare un giudizio preciso su questo. Ritengo…  
P.M.: Comunque è possibile che sia così?  
C.V.: È possibile che sia così. Perché il bossolo quando viene espulso, solitamente schizza o a destra o a sinistra per cui in quel caso lì saranno schizzati tutti a destra.  
P.M.: Ah, ecco, può andare sia sinistra che a destra, dipende dallo sparo.  
Presidente: Qui c'è da accertare una cosa, da dove questa pistola espelleva i bossoli: a destra, a sinistra o di sopra? Questo lo chiederemo al perito balistico, sarà meglio.  
P.M.: Bene, bene, ce lo ricordiamo tutti.  
C.V.: Ci può anche essere questa possibilità.  
P.M.: Bene quindi è un dato...  
Presidente: Ci sono alcune pistole che lo espellono...  
P.M.: Noi non lo sappiamo, quindi non lo possiamo chiedere al teste che non ha assolutamente fatto indagini sulla pistola. Rimaniamo ai bossoli: proviamo con le foto sui bossoli? Scusi, l'ultima domanda: non ce ne sono altri nella zona, oltre questi sei. Sono tutti lì?  
C.V.: Ritengo di no.  
P.M.: Voi quelli che avete cercato, non ce n'è.  
C.V.: È stata guardata accuratamente per cui.  
P.M.: Bene, andiamo ai bossoli o almeno a quelle descrizioni fotografiche. Questo è un ingrandimento del bossolo sul pavimento di cui abbiamo già parlato. Andiamo avanti. Qui sembra, bossolo numero 1, si vede abbastanza bene. Ora per l'appunto non mi sembra di aver visto prima una foto panoramica di tutti i bossoli. Lei non ricorda di averla fatta? Sembra che ci sono tante foto ma ciascuna ha un bossolo, quindi ci manca quella visione di insieme, la rosa di 60-70 centimetri che lei ci ha descritto. Ci dobbiamo accontentare del suo ricordo, né…  
C.V.: Ci sono le distanze...  
P.M.: Segnate nel verbale. Né abbiamo qualche foto con la ruota? Possiamo controllare se c'è qualche foto con la ruota dell'auto? Va be’, abbiamo solo, possiamo solo dedurre che la vegetazione è la stessa, più o meno, ma non riusciamo a localizzarla rispetto alla ruota. Questo ci arriviamo dopo. Fermiamoci qua un attimo. Signor Valente, oggetti: abbiamo visto il vetro, abbiamo visto i bossoli. Furono repertati oggetti diversi dai bossoli? Lo ricorda?  
C.V.: Sì, tutto ciò che era contenuto nell'abitacolo, pressappoco, almeno le cose più importanti.  
P.M.: Lei ha ricordo, perché obiettivamente la foto di questi oggetti noi oggi non l'abbiamo.  
C.V.: Sì.  
P.M.: Dico bene?.  
C.V.: Sì.  
P.M.: Non è che è da qualche parte, è che non c'è proprio. Ci abbiamo la descrizione fatta da lei degli oggetti, dico bene? Abbiamo la posizione degli oggetti da quel verbale; non abbiamo la foto. Vogliamo allora vedere se ce li racconta a voce quali erano questi oggetti che lei repertò? Ha dei ricordi su questi oggetti o ha solo il suo verbale?  
C.V.: Ci ho il verbale. Se vi devo…  
P.M.: No, ricordo suo al di là del verbale?  
C.V.: Ricordo mio, c'erano dei documenti nel cruscotto e altri oggetti come un orologio, mi pare pure, delle monete.  
P.M.: Nel cruscotto?  
C.V.: Nel cruscotto. E poi una borsa da donna sul sedile posteriore.  
P.M.: Ci dice tutto quello che ricorda su questa borsa da donna?  
C.V.: C'erano vari oggetti, vari oggetti...  
P.M.: Oggetti, mi scusi, dentro la borsa?  
C.V.: Dentro la borsa.  
P.M.: Allora, cominciamo dalla borsa. Che borsa era? Purtroppo la foto non ce l'abbiamo.  
C.V.: Una borsa...  
P.M.: Sicuramente da donna.  
C.V.: Da donna...  
P.M.: In che posizione era rispetto all'autovettura?  
C.V.: Nella parte centrale e forse anche un po' a destra del sedile...  
P.M.: Posteriore.  
C.V.: Posteriore sempre.  
P.M.: A destra, bisogna che ci aiuti, dietro la guida?  
C.V.: Dietro al sedile anteriore sinistro.  
P.M.: Bene, quindi a destra per chi entra nell'autovettura dal davanti.  
C.V.: Per chi lo guarda...  
P.M.: Bene, bene. Allora, c'era questa borsa, veniamo a vedere se riesce a ricordare - o come ha scritto nel verbale - che tipo di borsa era, la posizione ce l'ha detta, la posizione della borsa rispetto a se stessa, cioè se era aperta o chiusa?  
C.V.: Sì, ecco riguardo a questo sarà difficile, non posso essere preciso, diciamo, più che ricordare. Io ho fatto delle constatazioni.
P.M.: Vediamo queste constatazioni.  
C.V.: Queste constatazioni poi, ritornando a quanto abbiamo anticipato prima, viste le manomissioni...  
P.M.: Bene, rimaniamo a quando è arrivato lei.  
C.V.: Io le ho fatte proprio ancora più scrupolosamente riferendomi a quello che ho trovato.  
P.M.: Rimaniamo a quello che ha trovato, non si preoccupi del prima; oramai ci ha già detto la sua impressione, quindi noi l'abbiamo fotografata. Non sappiamo se quello che vede lei è quello che ha lasciato chi è andato via per ultimo da quel posto. Bene? Per ultimo.  
C.V.: Perfetto.  
P.M.: Ci siamo capiti al volo.  
C.V.: Dunque gli oggetti contenuti erano...  
P.M.: No, mi scusi, lei cosa scrive nella sua relazione circa il fatto se la borsa era aperta o chiusa, non dice nulla?  
C.V.: Non do precisazioni.  
P.M.: Il suo ricordo, al di là del fatto se era già manomessa o meno, non ci aiuta.  
C.V.: Ma questo, mi sono riferito solo a fare, ho esclusivamente fatto delle constatazioni proprio per questo.
P.M.: Bene.  
C.V.: Ritenendo che ci siano state delle manomissioni.  
P.M.: Qualcuno aveva già guardato dentro?  
C.V.: Sennò avrei dato la posizione precisa, avrei forse riferito anche se era già...  
P.M.: Questa borsa che grandezza poteva avere? Lo ricorda, che tipo di borsa era?  
C.V.: Dunque, se posso leggere almeno riguardo a questo...  
P.M.: Sì, sì grazie.  
C.V.: Una borsa da donna questo è certo. Allora dico, "Una borsa da donna in fibra color marroncino e bordatura in pelle marrone".  
P.M.: Scusi? Può essere un po' più chiaro, vada un attimo più lentamente.  
C.V.: Allora, "Una borsa da donna in fibra color marroncino e bordatura in pelle..."  
A.B.: Deve leggere e poi riferire; non leggere, o no?  
P.M.: Sì, noi possiamo tutti, se siamo d'accordo, ovviare a questa circostanza dato che ci mettiamo più tempo insomma, dato che ci ha già spiegato e non se lo ricorda. Quindi o ne facciamo a meno, prendiamo il verbale e chiudiamo qua - perché possiamo fare anche così - o se mi consentite io vorrei fare delle domande.
A.F.: Presidente, però che siano delle domande e non delle precisazioni che ci hanno la risposta insita.  
Presidente: Sentiamo quali sono?  
P.M.: La domanda è questa, la prima: lei trovò un portafoglio? Cioè un oggetto che avesse, per quella che è la sua nozione comune, caratteristiche di portafoglio?
C.V.: Confermo. Un portafoglio da donna naturalmente.  
P.M.: Un portafoglio. Lei ha in questo momento capito che io voglio differenziare portafoglio da portamonete. La mia domanda è questa.  
C.V.: Capisco bene.
P.M.: Lei trovò un portafoglio o un portamonete?
C.V.: Nel verbale ho scritto un borsello da donna in color nero.  
P.M.: Diverso dalla borsa di cui parlavamo.  
C.V.: Certo. Era contenuto probabilmente nella borsa.  
P.M.: Quindi, lei ha scritto un borsello. Un portafoglio, quello che si intende comunemente portafoglio, non l'avrebbe scritto borsello!  
C.V.: Infatti.  
P.M.: Bene. Questo borsello ricorda... A
A.F.: Presidente, io chiedo di nuovo, è un'opposizione alle domande del Pubblico Ministero. Non sono domande.  
Presidente: No, Avvocato, nessuna opposizione. Possiamo andare avanti, prego. Poi lei farà tutte le controdomande...  
P.M.: Il borsello ricorda, quello che abbiamo capito è un borsello, per ora non è più specifico, se conteneva qualcosa? Il borsello.  
C.V.: Privo di contenuto.  
P.M.: Privo di contenuto.  
C.V.: Così ho scritto.  
P.M.: Le dimensioni di questo borsello le ricorda?  
C.V.: Non sono precisate.  
P.M.: Fra le altre cose che lei ha repertato, in questa borsa, c'era del denaro?  
C.V.: No.  
P.M.: Io, signori, non ho altre domande al teste. 
Presidente: Signori Avvocati di parte civile? Avvocati difensori, prego. Allora, avvocato Fioravanti, prego.
A.F.: Nessuna domanda perché... le risposte…  
Presidente: Avvocato, se lei vuole controinterrogare, è il momento
A.F.: No, no, le risposte le ha date il Pubblico Ministero prima di fare le domande.  
Presidente: Ma questo lo dice lei, Avvocato.  
P.M.: Scusate, ecco, per cortesia, Presidente, io non ho dato nessuna risposta, ci tengo...  
Presidente:  Per favore.  
P.M.: C'è un verbale ed è registrato quello che ho detto.  
Presidente:  Se vuole fare domande, bene; altrimenti lasciamo stare i commenti.  
A.B.: Nessuna domanda, Presidente, grazie.  
Presidente:  Bene, bene. Possiamo licenziare il teste?  
P.M.: Licenziare il teste, grazie.  
Presidente:  Può andare grazie.

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