martedì 25 gennaio 2011

Ruggero Perugini - Deposizione del 23 maggio 1994 - Dodicesima parte

Segue dall'undicesima parte

A.B.: Mi scusi, lei ha parlato prima di arma, questa famosa arma che era il cosiddetto pallino fisso dell’attività indagativa di tutti, giusto? Perché quest’arma non si è mai trovata e allora partiamo col fucile a retrocarica, ce n’era uno ad avancarica, tanto lei sa tutto di questo, forse la Corte non lo sa ma credo che possano essere elementi di poco conto sul piano della valutazione probatoria. In realtà una pistola fu l’oggetto, non dei vostri desideri, certamente dei vostri desideri ma dell’indagine particolareggiata, puntuale insistita da parte della SAM, da parte sua, da parte dei Carabinieri, ecco, mi scusi, io le voglio fare una domanda di altro tipo: avete sempre lavorato insieme Carabinieri e SAM, quindi sempre d’accordo, nel senso che l’attività d’indagine per la scoperta del presunto omicida è stata solo attribuita a voi oppure avete continuato, fra di voi, a interferire…
R.P.: Sarebbe stato…
A.B.: No voglio saperlo questo perche voglio fare un’altra domanda dopo.
R.P.: Vede il passato ha insegnato che il seguire piste diverse, lavorando sugli stessi casi, non era produttivo, il problema dei rapporti sotto il profilo investigativo certamente si poneva, io sono stato felice e sono felice di dire che dal momento in cui noi abbiamo iniziato a lavorare in un certo modo c’è stata una specie di immedesimazione organica tra noi e l’arma dei Carabinieri…
A.B.: Ecco, benissimo, no, volevo sapere, perché le volevo fare una domanda su un punto prima cominciamo con la pistola, la pistola fu oggetto delle vostre ricerche, tutti dicevano, alcuni dicevano che sicuramente aveva un pistolone, nessuno l’aveva visto però era nell’involucro questo pistolone, ecco io le domando se poi questo pistolone fu trovato e dove fu trovato e che cos’era il pistolone?
R.P.: Questo pistolone non fu mai trovato.
A.B.: Eh no.
R.P.: Un momento. Arrivo. Lei vorrebbe che io… Questo pistolone non fu mai trovato per il semplice fatto che invece del pistolone nell’anno 1987, nel corso di una perquisizione che i Carabinieri quando arrestarono il Pacciani fecero, sommaria, su indicazione delle figlie, trovarono una pistolina, una pistolina, un modello Mari, una scacciacani, è qua che vuole arrivare avvocato… io…
A.B.: No, questo lo avete scritto voi!
R.P.: Questo che intende voglio dire.
A.B.: Certo.
R.P.: Una pistolina modello Mari che nella circostanza fu sequestrata, per la quale il Pacciani, credo subì un processo e fu regolarmente e giustamente assolto perché era una cosa ridicola. Quella pistolina Mari sulla cui provenienza l’imputato ci mentì ma era una sua costante…
A.B.: Credo che non mentì.
R.P.: Ci mentì perché disse che…
A.B.: Che gliela aveva data Afro Gaziero.
R.P.: Afro Gaziero che smentisce…
A.B.: Ma lo dicono loro
R.P.: Afro Gaziero che smentisce che la pistola…
A.B.: Certo perché tutti si allontanano da Pacciani
R.P.: Certamente, no, no, no questo… No tutti si allontanano, Afro Gaziero smentì, usiamo il tempo esatto, smentì allora di aver dato… I figli di Afro Gaziero dissero: A lui non abbiamo mai dato assolutamente nulla. Quindi, intanto non riconoscono il tipo di pistola ma secondo punto, nell’ipotesi fosse stata quella pistola e non era, certamente non gli è stata data, se l’è presa.
A.B.: Va be’ allora scusi…
R.P.: Io non glil’ho data. I figli non gliel’hanno date, certamente i genitori non gliel’hanno date
A.B.: lei ricorda, no mi scusi, perché su questo punto dobbiamo essere tutti puntuali, lei ricorda cosa disse, anche se lei ai sensi dell’articolo 62 non lo può dire, ma cosa disse sul punto Pacciani che cioè gli era caduta dentro la macchina questa pistola, si o no? Se la ricorda questo dato?
R.P.: Il Pacciani disse questo, mi ricordo a memoria quello che disse Pacciani, il Pacciani disse questo, disse: Io vidi i figli di Afro Gaziero che sparavano alle mosche dentro la macchina e avendo paura che mi rovinassero la macchina, paura che…
A.B.: Le mosche possono rovinare la macchina…
R.P.: Che tutt’ora mi stupisce, avendo paura che mi rovinassero la macchina li sgridai, loro lasciarono la pistola lì, io me la tenni sempre pensando di restituirla ai figli di Gaziero
A.B.: E non l’ha restituita.
R.P.: E poi non l’ho fatto.
A.B.: Allora mi scusi, sul punto lei prima ha detto che Pacciani ha mentito, io mi permetto di dissentire, perché? Lo scrive lei nel verbale, nel rapporto 25 novembre ’91: “In data 23-11-91 alle ore 10 e 40, Gaziero Alessandro, “ il ragazzino, “nuovamente sentito a verbale, ha individuato con certezza nella pistola a salve di Marca Mari, modello 320, tipo semiautomatica, di colore nero, con sportellino sul retro della culatta per l’introduzione del carrello caricatore porta capsule, l’arma giocattolo analoga in tutto e per tutto a quella con cui si divertiva da ragazzo.”
R.P.: Prosegua.
A.B.: “Questa pistola”, certo, ce l’ho tutta…
R.P.: La legga tutta.
A.B.: “A verbale precisava, rettificando, che il caricatore si inseriva appunto dal retro, inoltre dichiarava di non aver mai giocato con detta pistola insieme al fratello Gaziero Marco nelle circostanze e nei modi riferiti dal Pacciani Pietro”
R.P.: Allora il Pacciani Pietro stando a questo teste non ha detto la verità.
A.B.: E allora il Pacciani Pietro scusi…
P.M.: O non l’ha detta il teste.
A.B.: Ohooo, abbia pazienza
R.P.: O non l’ha detta il teste
A.B.: perché sennò scusi, io non credo che Pacciani si va a prendere… si…
R.P.: Ma quale rilevanza, mi scusi…
A.B.: La rilevanza la date voi, mi scusi dottor Perugini…
Presidente: Signori, ricordiamoci però del 62 troppo spesso oggi ce lo siamo dimenticato
A.B.: Il 62…
Presidente: Il 62, l’articolo 62.
A.B.: Ah, si.
Presidente: L’articolo 62 del codice di procedura penale.
A.B.: Certo, certo.
Presidente: Norma che io non condivido ma c’è.
P.M.: Fra l’altro, chiedo scusa, tutti questi testi sono ancora da sentire, il P.M. stamattina ha detto: sentiamo i testi perché la Corte mi ha dato con quell’ordinanza un’indicazione, sentiamo i testi poi vediamo se queste cose sono utili ma allora se quello che io ho cercato di seguire…
Presidente: Quindi vorrei, quindi vorrei… …capito?
A.B.: Certo Presidente. Io mi son già sentito sbilanciato una volta, mi scusi Pubblico Ministero, perché
P.M.: Mi son messo da una parte.
A.B.: Io ero intento a fare delle domande a un Colonnello dei Carabinieri che era stato indotto dall’accusa dopodiché il Colonnello non è più venuto
P.M.: No, mi scusi io le ho detto quando lo richiamo, questo non lo deve dire.
A.B.: Quando? Quando?
P.M.: Io ho detto li richiamo quei testi.
A.B.: Quando non lo so.
P.M.: Come ho detto, scusi è finita l’istruttoria dibattimentale? No ho detto il dottor Perugini lo risentirò dopo sentiti i testi, ora non mi può dire che non l’ho riportato il teste.
Presidente: Va bene.
P.M.: Perché io ancora…
Presidente: proseguiamo signori proseguiamo sennò si perde altro tempo.
P.M.: Sennò scusate!
Presidente: Allora, avete capito il discorso?
P.M.: Io l’ho capito.
Presidente: C’è il 62, per favore cerchiamo di rispettarlo.
A.B.: Certamente. Comunque questa pistola Mari fu trovata…
R.P.: Fu trovata nell’87 dai Carabinieri…
A.B.: Una pistola Mari che era identica a quella del ragazzo Gaziero.
R.P.: Ma non aveva molti elementi di somiglianza con quello che viene indicato come pistolone.
A.B.: Ah, va bene. Che nessuno ha visto però, hanno detto che c’era un pistolone avvolto ma nessuno ha mai visto.
R.P.: Eh c’è il 62 quindi non posso esprimermi, non posso rispondere.
A.B.: Ah, ho capito. Però lo vedremo dopo.
R.P.: Però immagino che lo vedremo dopo. Quello che voglio dirle è che la pistola Mari e che credo che possiamo esibire, mal si presta ad essere definita come pistolone avvocato, perché è una pistolina così.
A.B.: Ma mal si presta anche l’imputato ad essere imputato di questi delitti.
R.P.: E ma noi non l’abbiamo certamente accusato della detenzione di quella pistolina.
A.B.: No, no di altre, di ben altro ma la pistolina serve.

0 commenti: