sabato 3 luglio 2010

Udienza del 20 maggio 1999 - 24

Quella che segue è una sintesi dell'udienza del 20 maggio 1999 relativa al Processo d'appello per i delitti del "mostro di Firenze" davanti alla prima sezione della Corte d'Assise d'Appello di Firenze.

Segue dalla parte 23.
Avvocato Curandai:Attenzione c’è un altro riscontro obbiettivo di estrema importanza di cui finora non si è mai parlato, già i periti di allora, i periti di Modena, e i periti medico legali dissero che probabilmente erano stati usati due coltelli e guarda caso il Lotti parla di due coltelli: uno in mano al Vanni e uno in mano al Pacciani, poteva mettere in mano al Pacciani qualsiasi altra cosa per esempio soltanto la pistola invece ci sono due coltelli, guardate che la necessità di due coltelli era stata preannunciniata già 10 anni prima dai periti medico legali, dieci anni prima, a meno che non si voglia insinuare che le autorità inquirenti prima abbiano fatto veder la perizia dei professori di Modena a Lotti e poi gli abbiano detto - Lotti c'erano due coltelli - Se si vuole insinuare questo allora, signori, allora si chiude, ma bisogna aver le prove per insinuare questo. Qui Lotti parla indirettamente di 2 coltelli, non vi dice avevano due coltelli - dice - anche che il ragazzo non è stato ucciso con arma da fuoco - altro riscontro obbiettivo, vi dice che il ragazzo è stato ucciso con il coltello e questo risulta dalla perizia medico legale. Questi sono i dati invalicabili, lasciamo stare il coltellaccio, lo spolverino, anche se poi in sede di incidente probatorio il Lotti aveva detto che il coltello che aveva in mano il Vanni era un coltellaccio da cucina con il manico marrone in legno e guarda caso a Vanni sequestrano un coltellaccio da cucina con il manico marrone in legno; il taglio della tenda dal basso verso l'alto, come dice lo stesso Pucci, lasciamo perdere tutto il resto... L'inseguimento del ragazzo, le ferite al collo e al petto, il Lotti dice "ferite al collo e al petto", si va a vedere la perizia medico legale fatta 10 anni prima e ci sono queste due ferite mortali al petto e al collo, ecco perchè io ho fatto specificare e non apprezzo l'ironia su questo punto, davanti non c'è solo il petto, ci può essere anche la spalla, la pancia, il ventre, il fegato ecco perchè ho fatto quella domanda io e lui dice "petto e collo" e sul ragazzo il perito ha trovato ferite al petto e al collo, questi sono i dati invalicabili. Il giorno del delitto: poteva dire di sabato invece ha sempre insistito sulla domenica. L'avvocato Filastò dice che sono stati assassinati di sabato altro, secondo il mio modesto avviso, altro errore madornale della difesa di Vanni, ha chiesto l'avvocato Filastò la perizia psichiatrica su Vanni, sulla capacità d'intendere e di volere, noi ci associamo in ipotesi su questo fatto, ne farò un discorso poi a parte. Guardate che sulla domenica e il Lotti è sicuro. Che sia avvenuto di domenica sera è fuori dubbio perchè non solo ci sono i due testimoni che hanno servito il caffè ai due poveri ragazzi francesi di domenica ma c'è un'altro testimone importantissimo ed è un certo Fantoni Marcello, che è stato citato addirittura dalla difesa erroneamente, poi l'avvocato Filastò lo ha voluto sentire ugualmente e questi sapete che cosa ha dichiarato? A domanda dell'avvocato Filastò - Ma lei per caso quella domenica dov'era? Io guardi che quei due ragazzi li ho serviti io a tavola - Ma è sicuro che fosse di domenicsa? -
-Voce fuori microfono-
Avvocato Curandai:Signor consigliere, io non ho parole, questo dimostra la perfetta conoscenza, quindi noi sotto questo profilo siamo sicuramente tranquilli, ci inchineremo di fronte al vostro verdetto qualunque esso sia, perchè sicuramente sarà una decisione in perfetta buona fede. Io sto parlando soltanto perchè la coscienza me lo impone sono convinto che le mie sono parole assolutamente inutili. - Ma è sicuro che fosse di domenica? Certo perchè il giorno dopo è stata data la notizia attraverso la Rai. - Il lunedì da anche un punto di riferimento. Quindi, come si fa a sostenere, come sostiene l'avvocato Filastò, che c'era la mosca carnacea, carniera, eccetera? La Sabrina Carmignani... ...tutte queste testimonianze... questo significa forzare le carte processuali, forzarle anche contro il proprio interesse, quindi non ci sono soltanto Borsi e Bonciani ma anche Fantoni Marcello. quindi: giorno, ora e luogo, altro punto fermo e poi ci sono le intercettazioni telefoniche su Scopeti, 24 marzo 1996, deregistrate fra la Nicoletti e il Lotti. Io le interpreto nettamente a favore della tesi accusatoria, se non altro per alcuni passaggi indubitabili dove a un certo momento si dice -io c'ero, io li ho visti, - e si parla anche della 128 rossa, altro che polizza, la prova principe resta sempre quella testimoniale nel processo penale perchè ha un oggetto molto più dilatato, è molto più ristretta la prova documentale, c'ero, c'ero, c'ero, eccetera. Io non sto a leggere perchè offenderei le vostre persone, sono sicuro che le leggerete, darete la vostra interpretazione, quindi noi la rispetteremo. A proposito di Scopeti, signor presidente illustrissimo, signor giudice relatore che ha fatto una relazione scrupolosissima, rigorosissima e ha alleggerito il nostro compito, io inserirei a questo punto il problema della macchina della 128 rossa, se vi interesa un attimino conoscere anche la mia opinione. Il problema della macchina rossa è un problema che attiene alla credibilità, all'attendibilità di Lotti però è un falso problema, io cerco di dimostrarvelo per quanto possibile. Innanzitutto vi è una certificazione sulla radiazione, che risale al marzo dell'86, vi è un teste, Scherma Luigi il quale dice che le ruote, Lotti, le tolse gli ultimi giorni, prima della carro attrezzi. Quindi siamo nel marzo dell'86, la targa viene staccata, la macchina prima ha la sua targa ha le sue ruote, quindi non vi è dubbio che nel periodo in contestazione ha la disponibilità di due macchine questa persona, non vi è dubbio, allora il problema è quello della bugia di Lotti, fondamentalmente sulla certificazione assicurativa, io sono convinto che c'è stata una sovrapposizione, perchè lui ha confuso la data del 20 settembre, ricevuta di pagamento, con la polizza. La vendita della macchina come del resto anche l'accensione della polizza, il trasferimento della polizza è stato fatto dall'officina, è stato fatto a sua insaputa, ce lo ha confermato lo stesso titolare dell'agenzia. Su questo punto ho cercato, con le mie domande, di dimostrare che in quella confusa, concitatissima udienza del 17 marzo del '98, quando fu riaperto il dibattimento, in cui tutti sbagliavano le date eccetera eccetera, sostanzialmente alcune cose le aveva già dette il lotti, per esempio a proposito dell'uso di queste due macchine aveva già detto, su domanda del PM - ma dopo che aveva cambiato assicurazione lei ha continuato ad usare anche il 128 senza assiocurazione? Mha, qualche volta, qualche volta, non di più. - Qualche volta l'ha usata, poi ha confermato tutto questo e a un certo momento su domanda dell'avvocato Mazzei, pag. 70 fascicolo 108, - prima del 20 settembre girai l'assicurazione dalla 128 alla 124 -. Quindi il lottio sulla disponibilità di due macchine non ha mai detto bugie, l'ha detto, l'aveva detto anche prima che aveva questa disponibilità. Poi la confusione, per usare un eufemismo è venuta fuori sulla data del trasferimento da una assicurazione a un'altra, questo è un falso problema. Se ci attacchiamo a questa polizza assicurativa perdiamo la sostanza di questo processo, qui il pericolo è proprio di perdere la sostanza e la sostanza viene da tutta quella miriade di testimoni sulla 128 rossa, quindi si parla della 128 rossa il giorno del delitto nella intercettazione telefonica tra Nicoletti e Lotti, si parla della 128 rosso nel confronto tra Lotti e Pucci, ne parla il Pucci dove dice - quando ci fermammo a Scopeti lui possedeva o il 128 coupè o il 131 - però poco prima aveva detto che anche il 131 era rosso aragosta, quindi Lotti ci parla sicuramente di una macchina rossa, o che fosse il 138 o il 131, questo dimostra che non è stato imboccato perchè sennò avrebbe detto: "era un 128 rosso". Quindi non era la 124 celeste. Vorrei citare un teste che ancora non è stato citato, l'avvocatessa Gracili, questa è una dimostrazione di un'altra delle tante omissioni dei primi inquirenti. L'avvocatessa Gracili a proposito di Scopeti dice di aver visto una 128 rossa, onestamente non dice il giorno e l'ora del delitto, dice "qualche giorno prima", il maresciallo cosa fa? Non mette a verbale la testimonianza perchè probabilmente allora non la riteneva.. fa un appunto, però questo appunto è in atti, quindi, volendo, molto indirettamente su questa 128 rossa c'è anche questo appunto che però, come ripeto, non ha alcun rilievo, non è assolutamente utilizzabile. Sulla 128 rossa non dimentichiamo la teste Ghiribelli che a pag.32 della deposizione dice - ho visto una macchina rossa scodata, non mi chiedete mai di che tipi di macchine sono perchè io non me ne intendo - scodata, c'è di più, la stessa teste Ghiribelli dice: - perchè quando l'ha conosciuto lei che macchina veva il Lotti? Prima gli aveva una celeste poi l'aveva picchiata - ecco i due incidenti, quindi è un teste attendibile, non ha inventato niente, perchè i due incidenti sono venuti fuori ora con l'attività integrativa del PM, neppure la polizia conosceva i due incidenti sulla 124 celeste. Testi attendibili, questa è la prova dell'attendibilità della Ghiribelli. Il Lotti se fosse stato veramente furbo e maldestro avrebbe detto il l'ho picchiata il 31 luglio, s'era guastata, ho preso la 128 rossa. Perchè lì, viene fuori la personalità di Lotti, che amava moltissimo le macchine, ne cambiava, l'ha detto - a me mi garbava quella, era un buon prezzo, me l'ha pagata il mio datore di lavoro, l'ho presa, l'altra ormai l'era belle fatta, era belle... -La verità è molto più semplice di quello che si voglia immaginare o pensare. Fra l'altro Caini e Martelli parlano di questa 128 rossa ma in altra epoca.

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