venerdì 30 aprile 2010

Amelia De Giorgio

Convivente di Franco Martelli, figlio di Martino, proprietario di Villa La Sfacciata.
"All'epoca abitava nella villa "La Sfacciata", il cui muro di cinta costeggiava la via di Giogoli dirimpetto al punto in cui era stato commesso il duplice omicidio, ha narrato di aver visto fermo all'intemo del cancello della villa che immetteva sulla via Volterrana, qualche giorno prima dell'accaduto, un motorino di vecchio tipo (alla P.G. aveva detto anche: "scalcagnato"), con un serbatoio rigonfio sul davanti, di un colore rosso sbiadito simile a quello che appariva sul telaio del ciclomotore sequestrato al Pacciani, là dove era stata grattata la vernice superficiale azzurra e che ricordava detto motorino anche per la forma complessiva."
Il 30 luglio 2003 fu sentita dagli inquirenti. Quello che segue è il verbale delle sue dichiarazioni.
-Ci risulta che ha abitato negli anni 80 a Villa La Sfacciata ci può dire quanto tempo ha abitato e chi erano gli inquilini?
-A villa La Sfacciata ho abitato dall’83 fino a Settembre dell’85. Prima ho abitato nella casa colonica di via Gialli dietro la Villa, all’epoca convivevo con Paolo Martelli figlio del proprietario e in questa casa colonica sono andata ad abitare alla fine degli anni ‘80. Alla Villa La Sfacciata ho abitato dall’83 fino al Settembre ‘85, poi dopo sono andata non più a Villa La Sfacciata, ma alla colonica accanto, dove forse c’era anche l’appartamento del Reinecke. (...) Quando siamo andati ad abitare nella villa, degli inquilini dei vari appartamenti ricordo, un tedesco che seppi essere quello che all’epoca trovò i due tedeschi uccisi, poi c’era la famiglia ...omissis..., moglie e figlia, poi c’era ...omissis... con la sua compagna, poi ...omissis... che aveva la moglie inglese e poi c’era anche una coppia della quale ricordo solo il nome di lei, Nadia. Fino a quando sono rimasta alla villa non ho conosciuto altri inquilini.
Le fu chiesto se nella villa abitasse anche un americano di colore e la De Giorgio rispose negativamente; le fu fatto presente che in un verbale di dichiarazioni testimoniali precedente aveva detto invece che vi abitava il Reinecke e lei replicò: “non me lo ricordo, anzi mi sembra proprio impossibile che io abbia detto questo”. Le fu mostrato un album fotografico del 2003 e dichiarò: “La persona ritratta nel primo foglio e la cui foto è contraddistinta dal numero tre ha un volto noto ma non conosciuto, si tratta di un volto che anche nella foto numero 2 mi sembra noto, anche se non mi sembra la stessa persona” (entrambe le foto si riferivano al Narducci). “La persona ritratta nella foto 20 e 21, anch’essa è un volto noto e mi da l’impressione di un volto che abbia potuto vedere in televisione o sui giornali a differenza della foto già detta numero 3 che tenderei ad escluderla di poterla aver vista pubblicata. (Le foto 20 e 21 erano di Calamandrei). Vi chiedo se posso far intervenire mia figlia che all’epoca stava con me nella villa, può darsi che lei possa ricordare qualcosa," La Polizia Giudiziaria mostrò l'album alla figlia, dopo averlo visionato costei dichiarava: "Delle persone raffigurate mi colpiscono quelle della foto 3 e della foto 20 e 21 ma non so dirvi nulla"
Rif.1 - Sentenza della Corte di Assise dell'1 novembre 1994 contro Pietro Pacciani (testo in corsivo)

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