giovedì 4 giugno 2009

Udienza del 17 maggio 1999 - 09

Quella che segue è la trascrizione integrale dell'udienza del 17 maggio 1999 relativa al Processo d'appello per i delitti del "mostro di Firenze" davanti alla prima sezione della Corte d'Assise d'Appello di Firenze.

Segue dalla parte 08.
Relatore: Giogoli. Via di Giogoli. Ci stavano quei due tedeschi e stavano in un furgone. Uno aveva i capelli lunghi e biondi e l'altro no, però orecchini ne avevano tutti e due da quello che mi ricordo d'aver letto. Dice il Lotti che soltanto la sera prima degli omicidi gli dissero, Vanni e Pacciani, che il giorno dopo dovevano andare a Giogoli perchè c'era da fare questo servizio, anche perchè dovevano fare un favore a tale Vinci, oggi defunto, il quale era in galera, credo sia quello il defunto, non so se sia un'altro, siccome son tanti i Vinci, bruciato, assassinato e bruciato. Dovevano fare un favore a un certo Vinci che era dentro perchè lo si riteneva il mostro di Firenze e allora Vinci gli aveva chiesto evidentemente:"ammazzate qualcuno sennò da qua non esco più". Ammazzano, lui esce, più o meno. Per cui si recano a fare questo favore, lui prende la sua 128 sportiva rossa, siamo nel settembre '83, salvo colpi di scena, spero ce l'avesse nel settembre '83...
Avv. Filastò: Ce l'aveva, ce l'aveva!
Relatore: Giunti sul posto, Pacciani parcheggia la macchina probabilmente più avanti a lui, curiosamente la va a parcheggiare, curiosamente perchè in una fotografia che ho visto ieri, nel passo carrabile di una villa, c'è lui che indica proprio il posto dove ha parcheggiato la macchina sua, vuol dire che è una villa disabitata, parcheggia lì. Lui doveva fare il palo, Lotti, senonchè Pacciani lo chiama, gli mette la pistola in mano e gli dice: "spara!", lui racconta che tremava tutto, non ha mai preso una pistola in mano, però spara sul lato destro della vettura e spara contro un vetro che è semi opaco, Pacciani a questo punto, dopo che lui ha sparato, prende la pistola va dall'altra parte del furgone, continua a sparare poi torna, spara ancora, apre il portellone e spara contro qualche tedesco, qualcuno dei due giovani, forse che ancora non erano morti, dopodichè lui se ne va via, se ne va via soprattutto quando il Pacciani, aperto il portellone destro del furgone, si accorge che erano due uomini e non un uomo e una donna e quindi Vanni che era lì col coltello pronto per fare il suo mestiere non lo può fare e quindi si arrabbia, lui se ne va via. Dice la Corte di Assise alla ricerca dei riscontri, intanto il Lotti ci ha descritto il modo in cui il furgone, intanto la marca, è un furgone Volkswagen, ha detto Volkswagen e non Mercedes per esempio, quindi evidentemente dice la verità, poi era parcheggiato proprio come ha detto lui, con il didietro verso la strada, inoltre è vero che sulla fiancata destra vi era un vetro per metà opaco, così come lo ha accertato l'investigatore. Ancora, le modalità degli spari sono quelle accertate dalla Polizia, ma soprattutto dai medici legali. All'interno sono stati rinvenuti due bossoli, così come Lotti ha detto, in realtà il Lotti la storia della sparatoria all'interno non è che ne fosse molto sicuro al dibattimento, dopo lunga battaglia disse che forse aveva sparato dentro, ponendo cioè la mano dentro e quindi uno o due bossoli forse erano caduti all'interno. Inoltre secondo la Corte di Assise in questo caso era indispensabile un palo perchè la via di Giogoli è una strada molto frequentata da coppiette in cerca di intimità e poi la posizione dei cadaveri dei due tedeschi è esattamente quella descritta dal Lotti, questo non è così, cioè è quella descritta dal Lotti dopo una battaglia durata un'udienza intera perchè all'inizio le salme stavano davanti al furgone, morti, alla fine diventeranno come di fatto stanno.
E arriviamo a Baccaiano che è il primo omicidio che consuma, ammesso che l'abbia consumato, il Lotti. Baccaiano è un caso un po' particolare per diverse ragioni. Lotti racconta che Pacciani e Vanni gli dissero che il giorno dopo bisognava andare a fare un lavoretto a una coppietta che usava parcheggiare, immagino usasse farlo, in quella piazzola sulla Via Nuova Virgilio, si chiama. L'unico interrogatorio del Lotti, perchè gli si chiede: "ma scusi, lei perchè ci è andato?", a allora lui dice: "perchè mi minacciavano", "se tu non vieni, noi si parla", si sarebbe raccontato in giro che lui era stato posseduto, io non so come dirlo, dal Pacciani, non solo, ma l'avevano visto proprio il Pacciani e il Vanni con qualcuno come amico in macchina, tal Butini Fabrizio, mentre lui, il Lotti faceva, testualmente. la parte della donna. Questo lo dirà in sede di indagini preliminari, in dibattimento per ragioni, io penso di utilità, la parte dell'uomo la fa lui. Comunque lo si minaccia di dire queste cose. All'osservazione di uno dei difensori: "ma guarda che Pacciani aveva poco interesse a raccontare queste cose perchè anche lui ci passava, tra virgolette, da finocchio", così diceva il difensore. Lui dice: "si lo so, ma a Pacciani non si poteva resistere" e poi dice: "non mi disse subito che si andava a fare un servizietto, quei due”, ma che si andava a una festa", "e allora perchè ti hanno minacciato?", "mi hanno minacciato subito..." la cosa rimane un po' sospesa per aria finchè risulta che lui va a Baccaiano. Va a Baccaiano, si ferma a 4/5 metri, io li riguarderò i metri, ma credo di non sbagliarmi, mentre Pacciani e Vanni vanno avanti.
Avv. Filastò: Scusi consigliere, senza contare che il povero Butini Graziano, come si chiama, Fabrizio, non è omosessuale, eh!
Relatore: Lo so, cioè io non lo so se lo è o non lo è...
Avv. Filastò: E' stato interrogato per tutta una mattina poveraccio... per capire questo fatto... venuto fuori...
Relatore: Lui ha detto che non lo è, l'ho visto, l'ho visto, lasciamo stare, cosa volete che vi dica...
Avvocato: Presidente, se siamo autorizzati ad interrompere il consigliere relatore...
Presidente: No...
Avv. Filastò: No, no, no, no, mi scuso, mi scuso, mi scuso, mi scuso...
Relatore: No, non mi interrompete perchè arrivo a un certo punto dove so io già e poi si vede che fare. Dicevo che Pacciani e Vanni scendono dalla macchina, Pacciani si avvicina allo sportello di guida, questo, il sinistro, della Fiat 127 dei giovani che era, come ho detto prima, mi pare di averlo detto, parcheggiata in senso perpendicolare alla strada, con il muso verso la campagna e il retro verso la strada e spara contro il lato dello sportello di guida che viene trovato distrutto. A questo punto, dice il Lotti, questo 127 fa una manovra repentina in retromarcia, fa questa manovra repentina e dice d'aver visto che aveva le luci accese perchè alla guida ci stava un ragazzo, finiscono in cunetta ma Pacciani che li inseguiva sparando li finisce o lo finisce. A questo punto lui, terrorizzato per quello che ha visto se ne va via e non ne parla più con nessuno per alcuni giorni. Disse la Corte di Assise: "intanto non v'è dubbio che se c'era un posto dove occorreva un palo questo era Baccaiano". Punto e a capo. Giacchè Migliorini e Mainardi si trovavano in questa macchina a filo della strada ed era indispensabile la presenza di qualcuno che dissuadesse altre coppiette dall'andare nello stesso posto. Secondo riscontro è, secondo la Corte di Assise, attiene alle modalità, a questa retromarcia che di fatto è stata compiuta come raccontata da lotti. Infatti i due giovani erano davvero in questa macchina con la lucina interna accesa, questo lo ha detto il Lotti e poi lo dirà un teste che non viene sentito in dibattimento ma il cui verbale è stato acquisito sulla parola incomprensibile delle parti, un certo Carletto Carlotti che passava di lì per i fatti suoi e aveva notato questa macchina con la luce interna accesa e con i vetri semi appannati, aggiungerà questo Carletti. E' vero che ha fatto questa manovra in retromarcia, è vero che l'omicidio è avvenuto verso le 24,00, d'altro canto la Polizia ha trovato la macchina con tutti i pulsanti delle luci di posizione di acceso come ha dichiarato il Lotti che accadono. Su questo duplice omicidio vi è stata, tutt'ora si sostiene, qualcosa di diverso, da parte della difesa, perchè questo? Perchè tutti coloro che sono stati sentiti e sono tanti, perchè ci sono dei giovani che passavano di lì e che si sono fermati che hanno visto la macchina, allora sono andati a chiamare chi l'ambulanza chi i carabinieri. Vi sono quelli arrivati, quelli arrivati con la Croce d'oro, non sono concordi tra di loro sulla posizione che aveva il ragazzo, il Mainardi, quando, perchè il Mainardi non è stato trovato in macchina dai carabinieri perchè l'avevano portato all'ospedale di Empoli, come avevo detto prima, tutti hanno trovato la ragazza morta sul sedile posteriore, sul lato destro ma non il ragazzo. Dove stava seduto il ragazzo? Secondo alcuni, io posso anche dirvi come hanno riferito, si trovava sul sedile di guida, secondo altri si trovava dietro. Siccome questi altri che dicono che si trovava dietro, quasi tutti, sono della Misericordia, anche se poi ho appreso leggendo, mi pare, le dichiarazioni di Allegranti che erano dei ragazzini, ho letto 14/15/16 anni, con che spirito fanno questo, avevano detto che questo ragazzo era stato estratto dal sedile posteriore, il difensore, questa volta uno dei difensori del Vanni, sostiene che non è come ricostruito dai carabinieri, dalla polizia, dal Pubblico Ministero, che la cosa è avvenuta ma che l'assassino, singolo assassino, va e spara contro la 128, uccide il ragazzo e la ragazza che stanno dietro, tutti e due, ucide il maschio, entra nella macchina, si mette alla guida della macchina, con una ragazza morta e uno moribondo, una pistola e un coltello, fa la retromarcia per andare a cercare un posto migliore per poter operare i tagli ma deve finire la ragazza la quale dietro si dibatte, per cui lui si gira, la finisce ma finisce in cunetta per cui, arrabbiatissimo spegne i motori, butta via le chiavi della macchina che non sono mai state trovate...
Avv. Filastò: No, furono trovate sul balzo.
Relatore: Come?
Avv. Filastò: Furono trovate su un balzo.
Relatore: Ah, lo sento adesso da lei avvocato.
Avv. Filastò: Si, si, no, no risulta. Vennero trovate su un balzo, vicino a dove era la macchina.
Relatore: Non lo sapevo, lo apprendo da lei in questo momento. Bene, butta le chiavi, spara, abbuia le luci della macchina e se ne va via. La Corte di Assise non ritiene di dover seguire questa tesi, anche sulla scorta delle dichiarazioni del professor Maurri, il quale viene interrogato su quesa tesi dell'avvocato Filastò, su questa sua tesi, dice l'avvocato: "se lei per fare una chiacchierata in salotto le rispondo che io assassino non sparo, poi salgo sulla macchina, con tutti 'sti pericoli, una volta un moribondo, una pistola, un coltello e mi metto a camminare la Via Nuova Virginio, coi rischi conseguenti, visto che come ho detto prima quesa piazzola da una parte c'è la strada, dall'altra c'è vegetazione, ma c'è un passaggio lungo due metri che da accesso ad un campo di erba medica o di che cosa sia".
Segue...

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