sabato 4 luglio 2009

Italo Buiani

Il teste Buiani Italo fu indotto dalla difesa delle parti civili Mainardi . "Costui, abitando a S.Casciano ed avendo svolto per 32 anni le mansioni di autista e magazziniere presso la ditta Danzas di Firenze, ha narrato che la sera del venerdì 6 settembre 1985 aveva fatto tardi in ditta perchè aveva dovuto fare alcune ore in più di straordinario. Era partito quindi da Firenze alle ore 21 o poco più imboccando la strada degli Scopeti in direzione di S.Casciano, alla guida della propria Fiat Uno con i fari anabbaglianti accesi. Ad un certo punto del percorso, che il Buiani colloca circa 350 metri prima dalla piazzola ove era avvenuto il duplice delitto, da una stradina sterrata posta sulla sua destra era uscita all'improvviso un'auto che, senza minimamente curarsi di lui, si era immessa sulla carreggiata curvando verso sinistra in direzione di Tavarnuzze. Egli era stato costretto ad una brusca frenata per evitare di investire l'inopinato ostacolo e, alla luce dei fari, aveva guardato bene in faccia il guidatore dell'altra auto autore della scorretta manovra ed aveva guardato anche la macchina: questa era con quasi certezza una Ford Fiesta bianca che aveva qualcosa, come una linea rossa, sulla fiancata sinistra. Il Buiani descriveva poi il guidatore come persona non di grossa statura ma di grossa presenza, molto robusto, molti capelli poco grigi, non molto bianchi, pettinati all'indietro, distinto, nel senso di molto ben tenuto, il naso molto accentuato, carnagione scura, nel complesso un uomo in carne, un uomo con una certa mole che, a suo giudizio, poteva aver 40/45 anni. Dopo la scoperta del duplice delitto in danno dei francesi, egli si era recato per due sabati consecutivi in questura dove, sulla base delle sue indicazioni, era stato redatto un identikit che lui però aveva subito contestato perchè non era corrispondente alla fisionomia dell'uomo che lui aveva visto. Erano poi passati gli anni fino a quando sul giornale "La Nazione" di circa due anni, due anni e mezzo prima, aveva visto una foto che gli aveva fatto fare un sobbalzo, era la foto che raffigurava l'imputato Pietro Pacciani seduto in un'aia con attorno al tavolo la moglie e le figlie, una della quali suonava il flauto e l'altra la fisarmonica. Questi descrive efficacemente il momento in cui si trovò faccia a faccia con la foto del Pacciani: “..ho trovato questa foto che mi ha fatto fare un sussulto quando l'ho vista “ ed ancora: “..In quella foto io ho rivisto, ho ritrovato la persona che vidi in quella macchina, che ho dichiarato prima”. Nella persona del Pacciani il teste Buiani dichiarava di aver riconosciuto con certezza l'uomo visto quella sera che gli aveva tagliato la strada con la Fiesta e che rivedeva in aula, anche se un po' curvo e molto invecchiato."Fu ascoltato il 29 giugno 1994, nel processo a Pietro Pacciani.
Rif.1 - Sentenza della Corte di Assise dell'1 novembre 1994 contro Pietro Pacciani (testo in corsivo).
Vedi anche:
Italo Buiani - Deposizione del 29 giugno 1994

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