venerdì 27 febbraio 2009

Carlo Lucarelli - Un uomo potente guidava la setta

Intervista pubblicata sul quotidiano La Nazione il 6 settembre 2001.
Giornalista: "Non si sbilancia a dire «l'avevamo scritto quattro anni fa» né tantomeno canta vittoria. Ma le sue parole traspirano soddisfazione. Velata soddisfazione. Carlo Lucarelli, giallista incallito sulle strade dei grandi misteri italiani, nel 1998 pubblicò un libro scritto a quattro mani con il capo della squadra mobile di Firenze, Michele Giuttari: il titolo era Compagni di sangue, il fulcro il mistero del mostro di Firenze, le conclusioni quelle verso cui si stanno lentamente dirigendo le indagini che durano da decenni e che puntano diritto a una potente setta capace di manovrare Pacciani e gli altri "compagni di merende".
Allora Lucarelli, si sono persi 4 anni di indagini?
Dico solo che con Giuttari, quattro anni fa, avevamo già adombrato queste teorie.
Che cosa in particolare?
Ci sono più livelli dietro a quei delitti di coppiette sulle colline di Firenze. Innanzitutto, la manovalanza, gli esecutori: ovvero Pacciani e compagni. Poi, diversi anelli rappresentati da misteriose sette. Ma non è tutto... I vari anelli portano a un'unica persona, forse professionista, protetto e potente.
Che tipo di sette?
E' questo un punto molto importante, perché fino a oggi si è sempre parlato di satanismo. Ma le sette non sono solo sataniche... Ci sono accolite di persone con idee ben precise e alla ricerca di emozioni forti e deviate. Forse, insospettabili.
Su cosa si era basata questa vostra teoria?
Da concreti elementi investigativi, perché ritengo Giuttari un grande poliziotto: innanzitutto il ricchissimo conto di Pacciani, la villa dei misteri di San Casciano, gli strani fenomeni registrati in quella zona, le tante prostitute uccise, le testimonianze di persone terrorizzate.
Pietro Pacciani è stato ucciso?
La morte di Pacciani ha fatto comodo a molte persone. Ma attenzione, ci sono diversi modi di uccidere, non solo l'assassinio: penso, per esempio, all'induzione al suicidio. Pacciani era malato, aveva bisogno di continui farmaci: forse si è fatto convincere a lasciarsi morire.
Non sarebbe la prima volta che un mistero italiano arriva al nulla per la morte improvvisa di una pedina fondamentale...
Esattamente. Malattie o tragedie improvvise del principale sospettato hanno spesso portato alla fine delle indagini. E, ricordiamolo, Pacciani proprio in quei giorni sarebbe dovuto comparire di nuovo in tribunale.
Il mostro di Firenze e il misterioso delitto di Serena Mollicone ad Arce: vede possibili connessioni?
Non mi convince: è vero che un serial killer non smette all'improvviso di uccidere e che è portato dopo un certo periodo a cambiare territorio, ma finora non ho trovato elementi eclatanti che mi portino in questa direzione.
L'improvvisa perquisizione in casa del criminologo Francesco Bruno...
Non mi ha sorpreso: è sicuramente una persona informata dei fatti. Ma non ho una grande stima di lui in quanto criminologo: la sua teoria che Pacciani sia solo una vittima innocente, proprio è fuori strada.
Dopo oltre vent'anni di indagini, crede che il mistero di Firenze potrà essere svelato?
Ne sono sicuro. Ma a una condizione: le indagini devono andare avanti senza guardare in faccia a nessuno.
Le facce di chi?
Siamo di fronte a sette altolocate, formate da persone potenti e protette. E non dimentichiamoci che per due volte Michele Giuttari è stato rimosso dall'incarico.

2 commenti:

mariolino ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
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